“Sulla vicenda profughi ucraini, l’Amministrazione del Comune di Montescudo-Monte Colombo ha affrontato fin dal suo nascere il problema della accoglienza e sta tuttora attivandosi per reperire alloggi.
Il Sindaco Gian Marco Casadei – scrive la lista “Insieme per Montescudo Monte Colombo” – si è impegnato in prima persona partecipando a tutti gli incontri in presenza e in video conferenza con Prefettura, Provincia di Rimini e Unione Valconca ed ha immediatamente trasmesso a Prefettura e agli Organi Istituzionali la disponibilità all’accoglienza del nostro Comune e quella che gli perveniva da Associazioni e da privati cittadini.
Ad oggi nel nostro Comune – prosegue la nota di“Insieme per Montescudo Monte Colombo” – sono ospitati 18 profughi, donne e bambini, ospitati nei locali del Comune a Montescudo presso la Casa delle Associazioni e nell’immobile adiacente, e presso abitazioni private.
Al momento c’è la disponibilità ad ospitare altri 50 profughi, 38 solo presso l’Associazione Dare-Lago di Monte Colombo e presso famiglie del nostro Comune.
L’immobile di San Savino, confiscato alla mafia, non è di proprietà del nostro Comune. Inoltre è in corso una procedura dell’autorità giudiziaria (Torri Unite e la Castellari che era Sindaca dovrebbe saperlo, visto che è stata notificata al Comune durante il loro mandato, ed anche il Consigliere Gnesi, unico presente di Torri Unite nel Consiglio Comunale del 10 marzo u.s al quale, a sua domanda, ha risposto il Vice Sindaco Tordi confermando che l’immobile di San Savino, confiscato alla mafia, non era nella disponibilità del nostro Comune).
Il terzo immobile, l’Albergo Ristorante “Locanda Malatesta”, questo di proprietà del nostro Comune, è chiuso da 4 anni, ed è in corso un bando per affittarlo e riaprirlo. Trattasi di una struttura – conclude la nota della lista “Insieme per Montescudo Monte Colombo” – la cui apertura riveste una vitale importanza per la ripresa del Turismo nel nostro Comune. Interrompere il bando ora pregiudicherebbe l’assegnazione prima della imminente stagione estiva. E non possiamo permettercelo”.