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Montescudo: domenica la prima di “Ma che aspettate a batterci le mani”, la stagione teatrale 2020 del Rosaspina

Questa la proposta di Oltremisura 2020, rassegna di teatro contemporaneo organizzata dall’Associazione L’Attoscuro presso il Teatro Francesco Rosaspina di Montescudo, in collaborazione con il Comune e l’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo di Montescudo – Monte Colombo e la Pro Loco di Montescudo.

Per il 2020 è stato rinnovato il sostegno alla rassegna di Gruppo Hera e Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Si rinnova anche la collaborazione con Romagna Acque – Società delle Fonti S.p.a e il patrocinio di Provincia di Rimini e da quest’anno si aggiunge anche il patrocinio della Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. 

Importante anche la partecipazione a questo progetto di ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna, attraverso la quale Oltremisura dal 2018 entra a far parte del Circuito multidisciplinare dell’Emilia Romagna, segnando un’importante riconoscimento per la programmazione che L’Attoscuro propone da più di 15 anni al Teatro Rosaspina.

“Ma che aspettate a batterci le mani” questo il titolo della stagione 2020, preso in prestito dall’omonima canzone di Dario Fò dove si narra dell’arrivo di una compagnia teatrale allegra e spensierata in una fantomatica città. E dove naturalmente si invitano “le genti tutte” ad andare a teatro per farsi “riempire gli occhi di parole e la gola di sospiri, mentre il cuore farà tremila capriole”. E insieme, in quella sospensione che allontana dal quotidiano, si seguita far parte di una comunità dove ognuno vive un’esperienza differente di sé stesso poiché ha la possibilità di incontrare tutti quegli esseri infiniti e plurimi che lo abitano. Se continuiamo costanti a inseguire il sogno di portare ogni anno sul palcoscenico del teatro Francesco Rosaspina il nostro ideale di bellezza, quel dardo potente che trafigge gli occhi e il cuore senza che ci si possa in alcun modo difendere, è perché abbiamo bisogno più che mai di condividere insieme ciò che per noi dà senso all’idea del fare comunità: “ridare significato alla parola comunità”, cercando di superare l’individualismo più spinto ed estremo, e quindi “attraverso quella, a sé stessi”.

il suo ronzio incessante e appiccicoso non smette mai di tormentare e di cavar sangue per portare avanti la specie, quasi a suggerire a noi la necessità tenace e ricorrente di continuare ad inseguire i sogni e di renderli reali. 

Il sipario si apre domenica 26 gennaio 2020 alle ore 18, con Le galline pensierose un reading esilarante tratto dall’omonimo libro di Luigi Malerba, in cui Valerio Corzani (musicista, autore e conduttore radiofonico di Radio3) offre al pubblico le storie amene che accadono in un pollaio, intercalate dagli interventi musicali dell’ ENSEMBLE LA LUSIGNUOLA, un trio specializzato nel repertorio barocco, formato da Erica Scherl (violino), Lorenzo Marquez (violino) e Olena Kurkina (tiorba). Un’immersione nel mondo parallelo del pollame che naturalmente è anche un modo per ricordare all’essere umano il lato ridicolo delle cose, spingerlo a capovolgere l’ottica usuale e a rifuggire dalla morsa dei conformismi quotidiani.   

Domenica 9 febbraio 2020 alle ore 18.00 la rassegna prosegue con Padre nostro uno spettacolo della compagnia Babilonia Teatri, “formazione entrata con passo deciso nel panorama teatrale contemporaneo distinguendosi per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk”. Per il coraggio dissacrante con il quale la compagnia ha indagato nel tempo le diverse angolazioni della vita di provincia, cristallizzandola nei loro spettacoli come microcosmo di un dolore universale, Babilonia Teatri ha ottenuto nel 2016 il prestigioso Leone d’Argento della Biennale di Venezia per “l’innovazione teatrale dei loro spettacoli che diventano strumento di sensibilizzazione rispetto alla complessità della nostra società”. L’oggetto del nuovo lavoro è la figura del padre: sulla parola padre oggi si sta combattendo una battaglia. Il suo corpo è sporco di sangue. Attorno a lui tutti si affollano per redigere la prognosi e somministrare la cura. Padre nostro è un padre con i suoi due figli. È ciò che li unisce e ciò che li allontana. È una resa dei conti che non ammette fine. In questo spettacolo ci si chiede quale sia la distanza tra il padre ideale e quello reale, quale eredità oggi il padre possa trasmettere, indipendentemente dal fatto che sia un padre di sangue o meno. Dopo lo spettacolo la compagnia conversa con Laura Gemini, docente dell’Università di Urbino Carlo Bo e il pubblico presente.   

Si prosegue domenica 16 febbraio alle ore 18.00 con La Compagnia Senza Confini e il progetto – spettacolo Vite senza permesso, trame migranti. Lo spettacolo diretto dal regista Michele Zizzari è frutto di un laboratorio condotto dallo stesso regista con attori non professionisti all’interno del Progetto In – Contro. Un museo come spazio di condivisione e solidarietà, in collaborazione con l’associazione culturale Vite in transito e Coop. Cad e curato dall’associazione Orizzonti nuovi. Lo spettacolo mette in scena un intreccio di esperienze umane che ha come protagonisti i Nessuno dei nostri tempi, che, proprio come il mitico Ulisse, con le loro Odissee più o meno fortunate, continuano ad attraversare mari, confini e terre straniere per trovare nuovi orizzonti alla loro esistenza, per sete di conoscenza, per scampare alla guerra e alla persecuzione o semplicemente per necessità. 

Domenica 23 febbraio alle ore 18.00, è la volta di Riccardo III / Now! ad andare in scena interpretato e diretto dal bravissimo Michele Sinisi qui alle prese con una rilettura di uno dei drammi più cupi e violenti di William Shakespeare. Uno spettacolo – performance che utilizza le parole del bardo inglese in lingua originale. I ‘fatti’ shakespeariani che seguono il prologo vengono evocati attraverso la multidisciplinarietà linguistica della messa in scena con i suoni registrati, gli odori, l’uso degli oggetti scenografici e l’azione fisica portata all’estremo. Lo spettacolo fa leva su un linguaggio contemporaneo che ricostruisce attraverso immagini e sensazioni la tragedia shakespeariana.  

Roberto Mercadini torna al teatro Francesco Rosaspina domenica 1 marzo alle ore 18:00 ad   incantare il pubblico con un altro dei suoi surreali e divertenti monologhi Felicità for Dummies. Qui l’autore e affabulatore romagnolo si interroga sul significato originario della parola felicità e attraverso una serie infinita di domande accompagna lo spettatore in un viaggio fatto di incontri con persone, animali e persino oggetti capaci di raccontare ed insegnare la modalità dell’essere felici. 

Domenica 15 marzo alle ore 18.00 protagonista della giornata sarà la Tribù dei Fàlasch il documentario del regista riminese Adrea Pari che è stato proiettato in anteprima nazionale in occasione della Gala Night della 37esima edizione del Bellaria Film Festival. Il documentario è frutto di un lavoro comunitario di recupero, conservazione e valorizzazione della memoria dei primi abitanti di Gatteo Mare e ricostruisce il paesaggio selvaggio di quel luogo alla foce del Rubicone conosciuto fino ai primi tempi del Novecento come “Le Due Bocche – Al Do Bochi”. Ne raccontano la sua fondazione gli ultimi discendenti della “tribù” originaria, in un rapido viaggio dalla civiltà arcaica a quella contemporanea attraverso gli sconvolgimenti della guerra. A seguire il concerto dei Bevano Est, storica formazione romagnola che ha contribuito alla colonna sonora del documentario e che arricchirà così le atmosfere etniche e tribali – romagnole del film, grazie alle musiche suonate con l’anima e il corpo, con la dolcezza e la rabbia, con la gioia e la malinconia. 

La rassegna continua domenica 22 marzo alle ore 17.00 con lo spettacolo Tudù della Compagnia riminese Reparto Prototipi, un appuntamento dedicato al teatro ragazzi e quindi alle famiglie e ai più piccini per trascorrere una domenica divertente e assistere alle avventure di un gruppo di guitti che viene perseguitato dalla presenza del fantasma di Charles Perrault mentre recitano sul palco.  

La stagione teatrale prosegue domenica 29 marzo alle ore 18.00 con un doppio appuntamento: L’ignobile di e con Francesco Montanari e Ehy! di e con Mara Di Maio. Entrambi i monologhi sono una gustosa anteprima dei due artisti presenti sulle scene romagnole e nazionali da diverso tempo e che hanno scelto il teatro Rosaspina come luogo per la loro residenza artistica e successiva prima messa in scena, impreziosendo così il cartellone della rassegna Oltremisura. 

 

Termina la rassegna domenica 5 aprile alle ore 18.00 lo spettacolo Nel tempo che ci resta scritto e diretto dal bravissimo attore, drammaturgo e regista argentino César Brie e messo in scena dallo stesso insieme alla compagnia Campo Teatrale. La lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, l’isolamento, le menzogne, il senso di dovere e l’amore si intrecciano in questa ricostruzione di ciò che è accaduto e di ciò che continuerà ad accadere. I personaggi di quest’opera sono cinque e sono tutti morti. Sono le anime di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Agnese Piraino Leto e Tommaso Buscetta. Le anime delle due coppie e del pentito, si raccontano in questo cantiere abbandonato per descrivere cosa è successo prima e cosa è accaduto dopo. Così i morti ricompongono la mappa devastata di un paese che amavano ma che non accettavano e proprio perché lo amavano e non lo accettavano, cercavano di cambiarlo. Ed è l’amore che viene fuori da questa scena, malconcio, pieno di polveri e detriti.  

 

Tutti gli spettacoli della domenica termineranno con l’ormai usuale momento conviviale in cui incontrarsi e confrontarsi bevendo un bicchiere di vino offerto dalla Pro Loco di Montescudo, all’interno della sala mostre del Teatro Rosaspina.

Mostre

Tre le mostre presenti all’interno della stagione Oltremisura 20; il 26 gennaio e il 9 febbraio nella galleria del Rosaspina espone Manuela Mapelli, illustratrice milanese (ma romagnola di adozione) con il progetto COLORA LE PIAZZE, 12 poster per colorare le strade e le piazze su 12 temi attuali su cui riflettere contro il razzismo, inquinamento e omofobia. Il progetto nasce dall’idea di trasformare cartelli e striscioni da manifestazione in poster illustrati. 

Dal 16 febbraio al 1 marzo ad esporre sarà la ceramista riminese VERONICA ZAVOLI con una personale dal titolo I VILLEGGIANTI. 

Infine dal 15 marzo al 5 aprile sarà la volta dell’ASSOCIAZIONE PACHA MAMA a presentare il progetto dal titolo IL COMFORT DELL’OBBEDIENZA. 

Ingresso 12 euro, se non diversamente indicato.

Residenti nel Comune di Montescudo – Monte Colombo e possessori YoungERcard 7 euro.

 

 

 

Info e prenotazioni:

www.lattoscuro.it

347 5838040

347 5267727

339 6512980   

info@lattoscuro.it

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