Cerca
Home > Eventi Cultura e Spettacoli > Montegridolfo: grande successo e importanti scoperte al Convegno di Studi Romagnoli

Montegridolfo: grande successo e importanti scoperte al Convegno di Studi Romagnoli

Un seme piantato nel 2019 a Montegridolfo, è germogliato. Lo scorso fine settimana è fiorito e tra un anno ne raccoglieremo i frutti”. Con questa suggestiva metafora, l’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Marco Musmeci sintetizza il successo del LXXII Convegno di Studi Romagnoli che sabato 23 e domenica 24 si è tenuto nel piccolo Comune della Valconca e che nel 2023 vedrà la pubblicazione degli atti.

Un successo rappresentato tra l’altro, dalla notevole partecipazione del pubblico e dall’aver riunito oltre 30 relatori in presenza, con una ricchezza di studi senza pari.

Storia, Arte, Memoria, Paesaggio, Musica e Religiosità sono state le aree tematiche che in occasione del 160° Anniversario dell’Unità d’Italia hanno permesso di rileggere attraverso i valori costituzionali, l’identità montegridolfese, in un originale parallelo con la realtà romagnola. Difatti, la prosecuzione del Convegno avverrà il 30 e 31 ottobre a Sogliano al Rubicone, dove si potranno confrontare gli argomenti che uniscono i luoghi, i fatti e le persone del territorio regionale. Queste peculiarità sono state proposte come linee di lettura per il Convegno dal Sindaco Lorenzo Grilli, dal Vicesindaco di Sogliano al Rubicone Lorenzo Ortolani, dalla Presidente della Società di Studi Romagnoli, Alessia Morigi. Grilli ha altresì ricordato che la presentazione del Convegno è avvenuta presso la Prefettura di Rimini ed ha voluto ringraziare il Prefetto Giuseppe Forlenza.

Quello avvenuto poi nelle sedi dell’assise montegridolfese, non è stata una sintesi di quanto finora pubblicato, ma una vera e propria messe di scoperte e novità: con il Convegno di Studi Romagnoli a Montegridolfo si è riscritta la storia, con importanti e benefiche ricadute sull’intera Valconca e per la Provincia di Rimini.

Si pensi alla datazione proposta per la pala di Guido Cagnacci concepita per la Chiesa di San Rocco e che Massimo Pulini, ha collocato dopo la peste manzoniana del 1630; all’individuazione operata da Alessandro Marchi dell’ambito attributivo per gli affreschi del Quattrocento e del Cinquecento sempre nella Chiesa di San Rocco; l’appassionata e coinvolgente presentazione dell’Apparizione della Beata Vergine di Trebbio, raccontata con il dipinto di Pompeo Morganti da Katja Del Baldo; così anche le relazioni “venute da lontano” con Danilo Grossi -Assessore alla Cultura di Cassino- che ha raccontato il percorso che ha costruito, creando un sistema culturale tra la storia e le emergenze locali, per arrivare preparati all’Anniversario dell’ottantesimo della distruzione e liberazione di Cassino e Montecassino; con Massimo Moretti -docente dell’Università La Sapienza di Roma- che da profondo conoscitore della vita e dell’opera di Papa Clemente XIV, ne ha delineato gli aspetti scarsamente conosciuti della sua gioventù a Montegridolfo.

Nella circostanza quale segno di riconoscenza, è stato annunciata l’intitolazione al pontefice della sala di rappresentanza del Municipio; e sempre nella residenza amministrativa, l’intitolazione della sala del Consiglio Comunale a Sandro Pertini.

Con l’indimenticabile ricordo del Presidente-partigiano si possono richiamare gli intensi contributi alla Memoria del Novecento, che attraverso dei progetti locali – relazione di Maurizio Casadei-  e internazionali – relazioni di Monica Maioli e Cristina Gambini – hanno aperto delle finestre sulle tragiche vicende della Seconda Guerra Mondiale. Tante figure sono state ricordate da loro e da Alessandro Agnoletti, come Amedeo Montemaggi, Bruno Ghigi, Alessandro Gaffarelli, ma anche quella – come raccontato dal giornalista Alberto Merendi – di uno sconosciuto pilota sudafricano Hinton Brown, che precipitato nell’appennino, ha compiuto quasi una garibaldina trafila per tornare nei ranghi degli Alleati. Daniele Diotallevi – Direttore del Museo della Linea dei Goti – ha svolto un doppio intervento, leggendo il contributo di Terzo Maffei sull’origine della denominazione di Montegridolfo e come relatore, con una profonda riflessione sulla missione del Museo. Passato e futuro sono temi che hanno coabitato durante il Convegno, ne sono prova gli  interessanti e utili incursioni di Gianluca Braschi sulle fonti di Montegridolfo disponibili negli archivi e, sull’innovativo piano di recupero del Castello illustrato da Stefano Coveri, che negli anni ‘90 gli ridonò una nuova vitalità; una nuova vitalità che attraverso le tesi di laurea di Aurora Mattinzoli con il progetto di un nuovo sistema di salita al Castello e di Gianluca Grilli con la riorganizzazione dell’area esterna la Museo, proiettano la piccola realtà verso un futuro, verso delle progettazioni da proporre per il PNRR. Uno sviluppo possibile con un coordinamento tra pubblico e privato come dimostrato dalla puntuale analisi economica di Mara Del Baldo.

Un coordinamento tra pubblico e privato che proprio nel pomeriggio di sabato, ha permesso d’inaugurare il restauro dell’affresco quattrocentesco di San Rocco. Utilizzando la formula dell’Art bonus, il gruppo SGR ha restituito gli antichi colori alla sua originaria bellezza. Un’operazione che ha visto il Comune di Montegridolfo, il gruppo SGR, l’Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna e il Ministero della Cultura, unirsi in un percorso che ha dell’eccezionale per la tempistica (un solo anno) e per la qualità del risultato. La piccola cerimonia si è svolta con la presenza del Sindaco Lorenzo Grilli, del Vicedirettore generale gruppo SGR Demis Diotallevi e del prof. Michele Pagani dell’Università di Bologna. Per Grilli questa esperienza è stata un motivo di grande orgoglio per l’intera Comunità che, in modo particolare, si riconosce in quell’opera. Diotallevi ha presentato le azioni SGR per la Cultura, SGR per il Scuola, SGR per lo Sport, SGR per il Solidale, ossia una volontà aziendale che pone il gruppo tra i maggiori protagonisti per la crescita dell’intero territorio romagnolo, dai grandi eventi alle piccole realtà come l’impresa di Montegridolfo dimostra. Pagani ne ha ripercorso le tappe, con un’attività di formazione svolta in parallelo al restauro e alle scoperte. Il professore dell’ateneo felsineo è poi tornato sull’affresco con una relazione illuminante, sul doppio binario della scientificità e della divulgazione con analisi sulla creazione della pittura murale, le fasi della scoperta, del distacco e dell’odierno restauro. Calata sull’Arte malatestiana è stata l’analisi che ha effettuato l’ex direttrice del Museo Nazionale di Ravenna Cetty Muscolino che con la felice collaborazione di Federica Cavani e di Emanuela Grimaldi, ha proposto la cassa dotale di Isotta, proveniente da Montegridolfo ed oggi esposta al Museo della Città di Rimini. Oltre ad una lettura ed una interpretazione delle raffigurazioni, sono stati presentati alcuni aspetti inediti, come la presenza di una decorazione all’interno del mobile rinascimentale. Il collegamento tra l’Arte e la Storia si è rivisto in molti studi ed anche nei due importanti contributi sul Paesaggio. Nel pomeriggio di domenica Marialuisa Cipriani ha proposto una inedita lettura del paesaggio montegridolfese, con una metodologia che è nata dalle sue esperienze personali e professionali. Così anche ha fatto il giovane architetto paesaggista Oscar Favetta Boattini che partendo da considerazioni diverse, ha colto nell’antropologia della Comunità montegridolfese l’identità dei luoghi e del suo paesaggio, un paesaggio che si ricorda, è sottoposto a tutela sin dal 1976. Una Comunità che si riconosce anche nelle figure “storiche” come quella di Don Dino Gabellini, parroco di Montegridolfo per 67 anni. Davide Giuliani ne ha tracciato la biografia con episodi personali o poco noti. Poi c’è stata la sorpresa di Filippo Sorcinelli. Sorcinelli per la sua professione, è unanimemente conosciuto come lo “stilista dei papi”, in pochi però sanno della sua formazione musicale. Lui ha spiegato con estrema umiltà il rapporto tra la liturgia cristiana e la musica con la rivelazione del rapporto che Filippo Sorcinelli aveva avuto con Don Dino. Ed allora sono stati riportati i ricordi e una emozionante lettura delle composizioni del parroco di campagna.

Come il Convegno si è aperto con il dono di un annullo filatelico dedicato da Poste Italiane a Montegridolfo, il finale è stato sigillato con un altro dono: un piccolo concerto che il Chorus Marignanensis ha voluto offrire alla memoria di Don Dino, ai relatori e all’intera Comunità di Montegridolfo.

Sabato 30 il testimone del LXXII Convegno di Studi Romagnoli, passerà dalle mani del Vicesindaco Marco Musmeci a quelle dell’Amministrazione Comunale di Sogliano al Rubicone, quale gesto di fratellanza nei valori della Costituzione Italiana.

Ultimi Articoli

Scroll Up