E il Presepe vivente di Montefiore Conca finisce nella bagarre politica, per quanto in modo inedito. Nella mattinata di oggi il Sindacato di Autonomo di Polizia ha diramato un comunicato in cui denunciava la copertura della targa in memoria dell’ispettore Raciti: “Un oltraggio alla memoria di un collega caduto”. Con un j’accuse politico ben preciso: “L’arena intitolata a Filippo Raciti nel 2014 dall’ex sindaco di Montefiore Conca, ha sempre ospitato il presepe vivente e la targa non è mai stata coperta. Cambia amministrazione e la nuova, a guida Pd, copre la targa con il nome del nostro collega caduto oltraggiando la sua memoria. Siamo disgustati”, ha sottolineato Stefano Paoloni, segretario generale del SAP.
La notizia fa il giro delle agenzie, anche perché il comunicato del sindacato, non distante dalle posizioni della Lega, offre ghiotti spunti natalizi: “Il collega Filippo Raciti ha sacrificato la sua vita per il bene di Paese. La targa a suo nome ha addirittura senso nel contesto nella natività per onorare la sua memoria. Un gesto – prosegue Paoloni – più ideologico che funzionale al presepe. Quella è l’arena Filippo Raciti, dedicata a un servitore dello Stato caduto nell’adempimento del dovere. Nel mese di maggio, in occasione del nostro Memorial Day – conclude – torneremo lì come ogni anno a ricordarlo con una cerimonia”.
Di qui titoli come quello de Il Giornale: “Il sindaco del Pd fa coprire la targa dedicata all’ispettore Raciti”.
La targa fu inaugurata dall’ex sindaca Vallì Cipriani nel 2014 per commemorare il poliziotto barbaramente ucciso nel 2007 da un ultra durante gli scontri scoppiati per il derby calcistico Catania-Palermo. Vallì Cipriani si dimise la scorsa primavera per candidarsi alle elezioni europee con la Lega, senza però essere eletta. Ora ci riprova, sempre in lista con il partito di Salvini, nelle prossime elezioni regionali.
Se non che la targa in effetti è stata coperta dalle volontarie della Pro Loco di Montefiore per allestire la sacra rappresentazione in programma il 26, 28 e 29 dicembre. Ma così come tutte le altre targhe nei paraggi.
L’attuale sindaco di Montefiore, Filippo Sica, che non è iscritto al Partito Democratico, il 27 maggio scorso ha battuto il candidato della Cipriani alla guida di una lista civica. E ora spiega: “Oltraggio? Ma di costa stiamo parlando? Non c’è stato nessun oltraggio, io sono un ex carabiniere figlio di carabiniere figuriamoci se posso permettermi di fare questi gesti. Semplicemente le volontarie della Pro Loco hanno allestito la scenografia del presepe vivente e coperto tutte le targhe, ritenendo di ricreare un atmosfera più adatta all’iniziativa. Hanno sbagliato a coprire quella di Raciti. Ma quella lapide non è stata oscurata per fare un danno alla memoria, né tanto meno perché qualcuno l’abbia ritenuto poca rispettosa“.
Intanto il Questore di Rimini Francesco Di Cicco aveva telefonato al sindaco Sica per chiedere spiegazioni. “Ma la questione, come è facile immaginare visto che non c’è stato nessun oltraggio, è stata risolta in un clima assolutamente cordiale“.
E’ stato poi lo stesso sindaco a recarsi sul posto per ri-scoprire la targa che era stata velata.
Sica riferisce anche che il Sindacato ha ascoltato e accolto le sue spiegazioni. Il sindaco ha poi preso carta e penna per scrivere una lettera alla moglie di Filippo Raciti e rassicurarla.
Sulla vicenda interviene il segretario provinciale del Pd Filippo Sacchetti: “Per capire questa ennesima bufala va innanzi tutto spiegato che Sica non è iscritto al Partito Democratico e l’amministrazione comunale non è a guida Pd. Ma più in generale io credo che nei valori del Presepe si riconoscano in molti, direi la maggioranza delle forze politiche. E credo che Vallì Cipriani abbia voluto montare il caso anche a costo di attaccare un presepe pur di farsi pubblicità in vista delle elezioni, dato che si è di nuovo candidata“.