“Era un lunedì piovoso il 4 novembre di 100 anni fa con un cielo grigio come le acque del Tagliamento quando il generale Armando Diaz firmó l’Armistizio. L’Italia aveva vinto la Grande Guerra”. Con queste parole sabato sera (3 novembre) il Sindaco di Montefiore Conca Wally Cipriani ha introdotto il suo discorso in un teatro patriottico, allestito per l’occasione con decine di bandiere tricolore, davanti ad un pubblico numeroso e visibilmente commosso.
“Non va dimenticato il sacrificio di 16 milioni di italiani che hanno dato la propria vita nel fiore degli anni per difendere i nostri confini, la nostra libertà, la nostra Patria”, ha continuato il sindaco Cipriani introducendo così il coro degli Alpini giunti nel piccolo borgo di Montefiore per ricordare nel modo migliore i 100 anni dalla Vittoria della prima guerra mondiale.
In particolare sono stati ricordati i ragazzi del ’99, appena diciannovenni, che con coraggio ed eroismo hanno generosamente dato la loro vita per la nostra libertà. Gli Alpini e le loro cante hanno profondamente emozionato e commosso tutto il pubblico presente. Disposte sul palcoscenico del teatro, 25 penne nere hanno ricordato battaglie sanguinose come quella del monte Pasubio e del monte Perati. Era come rivivere in diretta, attraverso le loro voci e le immagini che intanto scorrevano sullo schermo, quei tragici e gloriosi momenti. Molti di noi non sapevano che “La Tradotta”, era il treno che partito da Torino, senza neppure fermarsi a Milano andava diritto al Piave, perché là era il fronte. Come in un grande, affettuoso abbraccio sono stati ricordati i caduti di tutte le guerre, particolarmente toccante il ricordo di “Auschwitz” dedicata ai milioni di morti sterminati nei campi di concentramento. Durante la serata sono state anche lette alcune poesie a tema, scritte dal poeta Giuseppe Ungaretti, mentre in contemporanea scorrevano le immagini dei nostri soldati e dei sacrari che racchiudono le spoglia di migliaia di nostri caduti. Il pensiero di molti è andato ai parenti, ai nonni, ai bisnonni, che da quelle trincee scavate nella roccia e nei ghiacciai non sono più tornati, difendendo con valore e coraggio il nostro tricolore. La serata si è conclusa con la lettura della preghiera dell’Alpino, seguita da “Signore delle Cime” ed il Silenzio fuori ordinanza suonato in diretta ad onorare tutti i caduti per la Patria, fino ai nostri giorni, ai giovani italiani morti nelle missioni di pace in terre lontane.
Domenica mattina accompagnati dalla banda di Rimini, in corteo attraverso le strade del piccolo borgo addobbato con centinaia di bandierine tricolore, si è raggiunto il monumento ai caduti, dove è stata deposta una corona d’alloro.
La cerimonia si è conclusa con la Santa Messa in suffragio di tutti i caduti.