I Carabinieri della Compagnia di Novafeltria hanno rintracciato ed arrestato un cittadino albanese, C.F. trentacinquenne, ricercato per aver fatto parte di una banda di criminali connazionali dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e nello stesso contesto denunciato un 49enne, sempre originario dell’Albania.
A seguito di fonti informative dei Carabinieri della Compagnia di Novafeltria, i militari hanno scoperto che l’albanese si nascondeva tra le colline di San Leo e di Pennabilli. Era ricercato dal maggio del 2018, su di lui pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale del Riesame di Bologna, facente parte di un sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento era stato disposto nell’ambito dell’operazione di P.G. della Compagnia CC di Riccione, convenzionalmente denominata Free Flight , conclusasi a settembre 2015, con una prima Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bologna a carico di altri 7 soggetti albanesi.
Immediatamente sono iniziate le ricerche del soggetto con la collaborazione di tutti i Reparti della Compagnia CC di Novafeltria. Stretto il cerchio delle ricerche i Carabinieri hanno appurato che il soggetto era ospitato da un connazionale che aveva un’abitazione al confine dei territori di San Leo, Pennabilli e Montecopiolo.
Nei dettagli un’abitazione bifamiliare, collocata in una zona impervia e boschiva nella località “Santa Rita” a Villagrande di Montecopiolo (PU). A quel punto sono iniziati i servizi di osservazione della zona, grazie anche alla collaborazione dei Carabinieri della Compagnia di Urbino. Dapprima, con il supporto aereo di un elicottero dell’Arma, che dall’alto ha fotografato la zona di interesse per verificare con precisione i pericoli in cui potevano incorrere i militari nel corso dell’intervento e le eventuali vie di fuga del fuggitivo; successivamente con un’osservazione da terra, durata vari giorni, che ha permesso di verificare l’effettiva presenza del fuggitivo all’interno dell’abitazione.
Terminate tutte le operazioni propedeutiche per la cattura, i Carabinieri della Compagnia di Novafeltria hanno organizzato la squadra per l’operazione
Prima dello spuntare dell’alba di mercoledì 18 dicembre, il gruppo di intervento, formato da 12 militari in Uniforme ed abiti simulati coordinati e diretti dal Comandante della Compagnia di Novafeltria, si è posizionato nei pressi dell’abitazione dove si rifugiava il soggetto, circondandola ed aspettando il momento giusto per intervenire. Appena si è presentata l’occasione, ossia l’uscita del connazionale per recarsi al lavoro, è scattata l’irruzione. I Carabinieri hanno immediatamente bloccato l’uomo entrando con lui dentro la casa. Il blitz a sorpresa ha consentito di trovare il ricercato mentre stava ancora dormendo all’interno di una camera da letto.
Le successive perquisizioni hanno permesso di rintracciare, nella disponibilità del ricercato, all’interno di un armadio della sua camera, tre confezioni di cellophane contenenti un totale di 26 grammi di “cocaina”, un bilancino di precisione ed inoltre una carta di identità ed una patente di guida false, emesse dall’Autorità Greca (riportavano la fotografie dell’albanese con le generalità di un altro soggetto); mentre nella disponibilità del connazionale, una cartuccia da fucile illegalmente detenuta.
Dopo le perquisizioni i due soggetti sono stati accompagnati presso la sede della Compagnia CC di Novafeltria dove, dopo le operazioni di foto-segnalamento e di comparazione delle sue impronte, si aveva la certezza che il soggetto rintracciato fosse proprio C.F. classe 1984, ossia il destinatario della misura cautelare. Al termine delle operazioni C.F., come concordato con l’A.G. competente, è stato arrestato anche per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e “possesso di documenti falsi validi per l’espatrio”, quindi è stato tradotto presso la Casa Circondariale “Villa Fastiggi” di Pesaro. Mentre il 49enne connazionale è stato denunciato all’A.G. di Urbino per “favoreggiamento personale” e “detenzione abusiva di munizionamento”.