Dal 13 al 19 novembre si svolgerà l’ultima delle tre master class residenziali per giovani danzatori e performers, che compongono il progetto per il 2017, ultimo anno del triennio.
La coreografa Simona Bertozzi e lo studioso Enrico Pitozzi, ideatori del progetto, curato assieme a L’arboreto – Teatro Dimora, chiudono questo percorso con un laboratorio di danza condotto dalla coreografa Kat Válastur, arricchito da tre incontri teorici a cura di Enrico Pitozzi, dell’antropologa Cristiana Natali e di Stefano Tomassini.
La coreografa Kat Válastur presenta così il suo lavoro: “Ciò che è sconcertante nella danza non è ciò che esige dal corpo ma ciò che la danza richiede a se stessi; la totalità del coinvolgimento è schiacciante. Non vi è dubbio che non esista divisione tra ciò che noi consideriamo il sé e il corpo. Il processo di creazione (arte) è correlato al modo in cui comprendiamo l’oscurità della vita quale essenza dell’essere umano. Ponendosi nella condizione di assimilare questa percezione, l’atto della creazione potrebbe essere l’unico processo per liberare l’intelletto dalla sua agonia. Nella danza, questa dimensione introspettiva, viene esteriorizzata attraverso il corpo pur rimanendo, al contempo, racchiusa in esso. Non c’è separazione fra il mezzo e il gesto. La danza, dunque, potrebbe essere vista come una convivenza segreta di due corpi: il corpo fisico e quello visivo.
Nel laboratorio andremo a creare le condizioni che ci permettono di esplorare a fondo questa convivenza, con l’aspirazione che questo processo possa condurre a una scrittura coreografica personale, rivolta al mondo in cui sperimentiamo/attiviamo la nostra postura”.
Il progetto triennale di formazione e trasmissione delle pratiche coreografiche contemporanee VOLCANO – coreografia e complessità è uno dei tre percorsi formativi che compongono l’azione Botteghe d’arte XL – luoghi e progetti di formazione e trasmissione del sapere, coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e condivisa con Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare | Lavanderia a Vapore – Centro Regionale per la Danza; CSC – Centro per la Scena Contemporanea | Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa.
Botteghe d’Arte è una delle azioni del Network Anticorpi XL.
VOLCANO pensa la coreografia come sistema complesso, concepito nei termini di un insieme strutturato di saperi, competenze e pratiche del corpo tra loro integrate, in base alle quali l’atto di creazione non è il risultato dell’applicazione dei singoli principi che lo compongono, ma dipende dal modo in cui essi interagiscono creando comportamenti creativi emergenti. In altri termini, ogni atto di creazione è il risultato di una interazione non lineare, che apre alla relazione con domini disciplinari diversi, anche apparentemente estranei, tuttavia profondamente connessi.
VOLCANO vuole dunque essere scienza nova dei processi di creazione, delle pratiche di trasmissione coreografica e dei saperi che esse implicano, in uno sviluppo che procede per fasi, nell’arco di un triennio. È con questa rinnovata metodologia di trasmissione, che giovani coreografi e danzatori internazionali sono chiamati a misurarsi.
VOLCANO, a partire da questo principio, intende inoltre contribuire – grazie alla rete di relazioni nazionali e internazionali istituite con coreografi e ricercatori di diversi ambiti disciplinari, coinvolti nel progetto formativo – al disegno di una identità europea fondata sui processi di creazione, che investono il pensiero e l’etica del corpo in ambito coreografico, nella piena consapevolezza che la cultura, l’educazione ai linguaggi della creatività, la diffusione e la condivisione delle conoscenze sono uno dei pilastri sui quali orientare una nuova pratica di cittadinanza.
Info:
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Approfondimenti
Simona Bertozzi coreografa, danzatrice e performer, vive a Bologna, dove si laurea in Dams. Dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea tra Italia, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra. Danza, tra gli altri, per Tòmas Aragay (cia Societat Doctor Alonso-Spagna) e Virgilio Sieni e collabora con Laminarie Teatro, Fortebraccio Teatro, Cristina Rizzo. Dal 2005 è impegnata in un percorso autoriale di ricerca coreografica e nel 2008 costituisce la Compagnia Simona Bertozzi / Nexus. Nei suoi lavori il riferimento alle arti visive, alle scienze e all’antropologia declina il linguaggio del corpo verso la complessità dell’atto creativo e il suo dialogo con la contemporaneità. Dal 2014 il percorso di creazione si è rivolto anche a giovani interpreti, coinvolgendo bambini e adolescenti. Le sue creazioni hanno circuitazione in Italia e all’estero (Romaeuropa, Biennale Danza Venezia, Aerowaves Londra, Dance Week Festival Zagabria, Tanec Praha Praga, Correios em Movimento Rio de Janeiro, Masdanza Spagna, Intradance Mosca, Fringe Festival Edimburgo…). Parallelamente all’attività di creazione, si occupa anche di percorsi di alta formazione e collabora con ricercatori e studiosi di arti performative.
Kat Válastur è una coreografa e performer berlinese. Ha studiato danza presso the Hellenic School of Dance e al Trisha Brown Studios di New York con una Fulbright scholarship. Ha ricevuto un Master dalla SODA: Master Program at the Inter-University for Dance in Berlin. La frammentazione, l’intervallo di tempo, l’entropia e il virtuale, sono alcune delle nozioni che emergono dalle sue opere di danza, attraverso la creazione di uno specifico campo di forza immaginaria in cui gli artisti sono esposti. Nel 2013/2014 è stata artista ospite presso l’Institut für Raumexperimente, un progetto avviato da Olafur Eliasson e dall’Università delle Arti di Berlino. Nel 2016 è stata riconosciuta come “promising talent for dance” dalla rivista Tanz Magazine. Il suo lavoro è stato presentato in prestigiosi festival tra cui: The Place (UK), Tanz im August Festival (Germania), Rencontre Choregraphiques de Seine-Saint-Denis (Francia), Theatre de Nimes (Francia), Springdance Festival (Olanda), Tanzquartier Wien (Austria), Künstlerhaus Mousonturm (Germania), HAU Hebbel-am-Ufer Theatre (Germania), Hellerau Theatre (Germania), Atene ed Epidauro Festival (Grecia), B Proposta Festival (Italia), Madrid en Danza Festival (Spagna) , Kalamata International Dance Festival (Grecia), STUK (Leuven) e molti altri.
Enrico Pitozzi insegna presso l’Università IUAV di Venezia. Ha insegnato nelle università di Bologna, Padova, Parigi, Montréal, Porto Alegre e Valencia. E’ stato visiting professor presso l’École Normale Supérieure (ENS) di Parigi. È senior researcher del progetto ERC Starting Grant «INCOMMON. In praise of community. Shared creativity in arts and politics in Italy (1959-1979)», diretto dalla prof.ssa Annalisa Sacchi. E’ membro del «MeLa research lab» dello IUAV di Venezia. È membro del comitato scientifico delle riviste «Antropologia e Teatro» e delle riviste brasiliane «Moringa» e «Map D2 Journal – Map and Program of Arts in Digital Dance and Performance» oltre che della collana «Corpi» presso l’editore Quodlibet. Ha animato il seminario della 37° Biennale del Teatro di Venezia 2005 diretta da Romeo Castellucci e nel maggio 2013 ha insegnato nel progetto Biennale danza College della Biennale di Venezia, diretto da Virgilio Sieni. Tra le pubblicazioni ricordiamo, con A. Sacchi, Itinera. Trajectoires de la forme Tragedia Endogonidia, Arles, Actes Sud, 2008; On presence, in « Culture Teatrali », n. 21, 2012; Magnetica. La composizione coreografica di Cindy Van Acker | La composition chorégraphique de Cindy Van Acker | The choreographic composition of Cindy Van Acker, Macerata, Quodlibet, 2015. Bodysoundscape. Perception, movement and audiovisual developments in contemporary dance, in Yael Kaduri The Oxford Handbook of Sound and Image in Western Art, Oxford University Press, 2016 ; Acusma. Figura e voce nel teatro sonoro di Ermanna Montanari | Akousma. Figure and voice in the acoustic theatre of Ermanna Montanari, Macerata, Quodlibet, 2017.
Cristiana Natali (PhD) è ricercatrice in Discipline Demoetnoantropologiche presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, dove insegna Antropologia culturale e Metodologie della ricerca etnografica. Ha condotto ricerche sul campo nei territori dei guerriglieri tamil dello Sri Lanka e tra i tamil della diaspora, occupandosi in particolare del ruolo della danza nei processi di costruzione identitaria. Tra le sue pubblicazioni: Percorsi di antropologia della danza, Milano, Libreria Cortina, 2009; Il bharata natyam: l’addomesticamento di una tradizione, «Antropologia e teatro», 2012; Stili coreutici e opposizioni di senso tra danze classiche e danze folk, «Quaderni asiatici», 2013. Partecipa a progetti di ricerca internazionali tra cui, nel 2015, il progetto europeo E-QUAL (Enhancing Quality, Access and Governance of Undergraduate Education in India), per il quale ha redatto l’unità didattica “The anthropological recorded interview: methodological issues and ethnographic examples”.
Stefano Tomassini ha studiato danza e teatro; è ricercatore presso l’Università IUAV di Venezia, insegna all’USI di Lugano ed è consulente per la danza per i programmi di LuganoInScena al LAC. È stato Fulbright-Schuman Research Scholar (2008-2009), Scholar-in-Residence all’archivio del Jacob’s Pillow Dance Festival (2010) e Associate Research Scholar all’Italian Academy for Advanced Studies in America della Columbia University (2011). Dal 2013 al 2016 ha collaborato ai programmi del settore Danza della Biennale di Venezia. Nel 2016 ha ottenuto una residenza di studio presso Scenario Pubblico – Centro Nazionale di Produzione della Danza di Catania.