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Mondaino, Motus in residenza all’Arboreto per decidere il cast di “Tutto brucia”

L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino, il teatro nel bosco, continua la propria attività nell’anno del vivere pericolosamente. «Di fronte alla pandemia, ai conflitti sociali che si agitano nelle coscienze e nelle piazze, noi ci esponiamo di nuovo al (ridicolo?) rischio e alla responsabilità di accogliere gli artisti in residenza, di prenderci cura della nostra piccola grande comunità di riferimento, che dalla periferia guarda con fiducia il mutamento del centro. Lo facciamo soprattutto adesso, in questo periodo di spaesamento e di profonda angoscia per la salute del presente e la prospettiva del domani», dichiara la direzione artistica de L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino.

«Siamo consapevoli di essere in difetto, ma in questo momento non possiamo fare diversamente. Ascoltiamo tutti e continuiamo a studiare per condividere le migliori soluzioni possibili, declinate al singolare e al plurale, ma nel frattempo procediamo in concreto per non interrompere il nostro lavorio quotidiano di teatro nel bosco che custodisce e racconta le speranze degli uomini e le scene degli artisti che attraversano i teatri del nostro tempo, compresi i principi di un nuovo rinascimento, di cui tutti vorremmo farne parte ma spesso non siamo in grado di dire come e soprattutto quando salire».

Con questo intento dal 2 al 18 novembre si terrà la residenza creativa di Motus per il laboratorio di ricerca e l’audizione finalizzata alla composizione del cast del nuovo spettacolo dal titolo Tutto brucia.

“Regina della notte infiamma le stelle. Quante torce: tutto brucia. Sono abbagliata, tanto meglio”. Il titolo dello spettacolo evoca le parole di Cassandra nella riscrittura delle Troiane di Jean Paul Sartre.

Una frase che già di per sé mette a nudo la traiettoria di questo nuovo progetto Motus. «Da tempo avevamo desiderio di continuare lo scavo, dopo il viaggio dentro l’Antigone, fra le più scomode figure femminili del tragico, che ancora oggi riverberanospiega la compagnia – . Dalle funeste visioni delle Troiane andiamo a intercettare, parallelamente, le voci delle schiave di oggi che, dalla Nigeria, arrivano per mare in Europa. Un doppio binario di ricerca che porterà a due differenti formati scenici in dialogo fra loro. Nel testo classico le donne, ridotte a bottino di guerra, attendono la spartizione. Qualcuna è scelta dai capi, la maggior parte viene giocata a dadi: di lì a poco partiranno per mare, schiave, verso territori stranieri: un panorama dalle eco tristemente attuali. Cassandra rompe l’atroce stasi dell’attesa con una performance di fuoco; apre prospettive di rivolta e rivalsa, per le donne di ieri, come per le nuove schiave di oggi che decidono di uscire dal sistema della tratta».

Questo primo periodo di ricerca a Mondaino – che sarà condotto da Enrico Casagrande, Daniela Nicolò e Silvia Calderoni – sarà essenzialmente rivolto a condividere le iniziali domande sul complesso percorso drammaturgico. Al centro la ricerca del movimento, della ritmica collettiva interna a Tutto Brucia, nonché la individuazione di 4 interpreti che comporranno, con Silvia Calderoni, il nuovo cast di questo spettacolo «tra(n)sformativo per noi, e, ci auguriamo, per chi ne farà parte».

Sia per le restrizioni Covid che per la modalità di lavoro, che cercherà di scavare nella capacità compositiva di ciascun partecipante, si lavorerà per tre giorni con gruppi di soli 4 performer alla volta, per un totale di 20 partecipanti selezionati tramite call.

Motus, fondata nel 1991 a Rimini da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò esplode negli anni ‘90 con spettacoli di grande impatto emotivo e fisico, riuscendo a prevedere e raccontare alcune tra le più aspre contraddizioni del presente. Dalla sua fondazione, affianca la creazione artistica, spettacoli teatrali, performance e installazioni, con un’intensa attività culturale, conducendo seminari, incontri, dibattiti e partecipando a festival interdisciplinari nazionali e internazionali. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e prestigiosi premi speciali per il suo lavoro. Liberi pensatori, i due registi portano da sempre i loro spettacoli nel mondo: da Under the Radar (New York), al Festival TransAmériques (Montréal), PuSh Festival (Canada), Santiago a Mil (Cile), Fiba Festival (Buenos Aires), Adelaide Festival e Midsumma Festival (Australia), Taipei Arts Festival (Taiwan), Hong Kong International Black Box Festival, MITsp (Brasile) e in tutta Europa. Nel 2020 e 2021 dirigono la cinquantesima edizione di Santarcangelo Festival.

Il programma completo delle attività annuali de L’arboreto (residenze artistiche, prove aperte, formazione e progetti speciali) è disponibile sul sito www.arboreto.org

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