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Mondaino, Massimo Monticelli in residenza all’Arboreto per “Cassandra o della Verità”

L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino accoglie in residenza dall’8 al 17 aprile, Massimo Monticelli, vincitore con il progetto “Cassandra o della Verità” della seconda edizione di ERetici. Le strade dei teatri, call per giovani artisti under 28 del panorama nazionale, promosso dal Centro di Residenza Emilia-Romagna, composto da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e La Corte Ospitale di Rubiera.

Si tratta del primo dei quattro periodi di ricerca e composizione del nuovo spettacolo, che vedrà anche il tutoraggio, il 14 e 15 aprile, di Elena Di Gioia studiosa e curatrice di importanti progetti d’arte scenica. Gli altri tutor che parteciperanno alle successive residenze a La Corte Ospitale di Rubiera e di nuovo all’Arboreto, saranno Daniele Del Pozzo, Enrico Pitozzi e Gerardo Guccini.

Il processo di ricerca e di creazione sarà accompagnato anche dalla comunità nomade dei Custodi delle Residenze (10 spettatori dell’Emilia-Romagna che seguiranno tutto il progetto ERetici), dai cittadini di Mondaino e Rubiera che da anni condividono le attività del Centro di Residenza Emilia-Romagna.

Dentro i processi di ricerca e creazione, le comunità di cittadini e spettatori svolgono un ruolo importante di visione e accompagnamento critico, con l’ausilio anche del tutor di audience development BAM! Strategie Culturali e delle coordinatrici delle attività con il pubblico Silvia Ferrari e Francesca Giuliani.

Il progetto “Cassandra o della Verità” di Massimo Monticelli nasce da un’urgenza di ricerca personale e professionale sul tema della Verità, inserendosi in un contesto socioculturale in cui le fondamenta stesse del concetto di verità vengono scosse: la scarsa fiducia nella scienza, l’abbondare di notizie false, l’incapacità di informarsi, la difficoltà nel valutare e prendersi la responsabilità di ciò che si dice e ciò che si fa.

Cassandra, la cui più accreditata interpretazione etimologica è colei che eccelle fra gli uomini, è in verità spesso ritenuta e trattata come personaggio secondario. Principessa troiana figlia di Priamo ed Ecuba, diviene sacerdotessa dopo essere stata colpita dal dono/maledizione di Apollo di prevedere il futuro senza mai essere creduta. Violentata da Aiace nel tempio di Atena, con le altre donne della famiglia reale viene fatta schiava e muore in terra straniera uccisa da un’altra donna, Clitemnestra, divenendo nei secoli l’antonomasia di profetessa di sventure.

La storia di Cassandra si pone qui come il contenitore e la chiave di lettura per indagare come la Verità viene raccontata, ascoltata, presa in considerazione o rigettata, non soltanto in virtù del contenuto della veridizione stessa, bensì di colui o colei che la pronuncia. Un’occasione per parlare del presente nel testimoniare le altre cassandre contemporanee che, pur avendo il coraggio e la responsabilità di dire la verità, pur mirando al bene comune, vengono rigettate, ridicolizzate, strumentalizzate, spesso per la sola ragione di essere donne.

Nasce qui allora il paradosso e la provocazione: Cassandra interpretata da un performer dichiaratamente ed esplicitamente uomo. È tuttavia importante segnalare un disclaimer: la provocazione non risiede in una denuncia o nella proclamazione di una situazione personale che vada a toccare l’identità di genere dell’artista, ma al contrario risiede nel prestare il corpo di un uomo alla voce di una donna. Se quest’atto da un lato rappresenta per l’artista un obbligo etico e morale di lavorare empaticamente e con un confronto continuo proprio in virtù del proprio privilegio, dall’altro lancia automaticamente, dal punto di vista drammaturgico, una domanda dal carattere squisitamente provocatorio e attuale: Una donna, per essere ascoltata e creduta, deve essere come un uomo?

In questo senso, una ricerca che abbia uno stretto contatto con il pubblico e i tutor diventa determinante, affinché il processo si nutra non soltanto di consigli e opinioni tecniche, ma anche di esperienze personali, confronti, discussioni.

 

Crediti

 

Massimo Monticelli

Cassandra o della Verità

Regia, coreografia, danza Massimo Monticelli

Assistenza alla regia Giordana Patumi, Tommy Cattin

Musica Marco Pedrazzi

Assistenza al progetto Elisa Pagani, Emiliano Minoccheri

 

Massimo Monticelli

Bolognese di nascita, si è diplomato al Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance di Londra, con una parentesi di studio al Conservatoire National Supérieur di Parigi, dove ha lavorato con Rachid Ouramdane. Ha trascorso in seguito un anno nella compagnia VERVE, portando in tournée internazionale un mixed bill di Joan Clevillé, Ben Wright, Maxine Doyle e Noa Zuk, conseguendo un MA in Dance Performance presso la Northern School of Contemporary Dance di Leeds (UK). Danzatore freelance con base a Bologna, Monticelli danza con la Compagnia DNA diretta da Elisa Pagani, di cui è assistente e collaboratore, e in cui lavora anche come responsabile di produzione. Sempre a Bologna, insegna danza contemporanea presso Alma Studios e si occupa dell’organizzazione dei percorsi professionali di Alma PRO, con la direzione artistica di Elisa Pagani. Contemporaneamente al percorso formativo nella danza, ha completato la laurea triennale in Lettere presso l’Università di Bologna, dove attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Discipline del Teatro.

 

 

 

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