Continua la collaborazione tra il Centro di Residenza Emilia-Romagna e il Premio Scenario per accogliere e sostenere nel loro processo di ricerca gli artisti vincitori e segnalati dal Premio che compongono la Generazione Scenario. L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino accoglie in residenza artistica dal 29 novembre all’11 dicembre la compagnia Usine Baug, che si è aggiudicata quest’anno il Premio Scenario Periferie. La compagnia lavorerà alla ricerca e composizione dell’opera Topi con cui hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento.
Al termine della residenza si terrà una prova aperta al pubblico nella giornata di venerdì 10 dicembre alle ore 21 al Teatro Dimora di Mondaino. Ingresso a contributo libero, prenotazione obbligatoria tramite mail: teatrodimora@arboreto.org in cui indicare nome, cognome, n° posti, contatto telefonico (l’accesso in teatro è consentito solo a spettatori muniti di Certificazione Verde COVID-19).
Topi racconta i fatti del G8 di Genova attraverso un dettagliato lavoro di ricerca che ha coinvolto chi quei giorni c’era ma anche chi non c’era e nella testa ha solo frammenti confusi di cosa accadde. Tutti i testi e le testimonianze utilizzate provengono da interviste, archivi storici, documentari e da centinaia di racconti letti e ascoltati.
Attraverso il gioco delle metafore e delle doppie immagini, l’aderenza storica si intreccia all’invenzione scenica per raccontare, a modo nostro, una delle ferite più gravi della recente storia italiana. In Topi realtà e finzione, ricostruzione storica e invenzione scenica procedono parallelamente, come fossero una il riflesso dell’altra. La ricostruzione storica è affidata a due narratori che ripercorrono i fatti di Genova attraverso testimonianze orali, registrazioni e ricostruzioni audio. Ma la funzione dei narratori non è solo quella di dare voce alle memorie, essi producono e modellano una storia tutta loro: quella di Sandro Canepa, pura invenzione per raccontare Genova in un altro modo. Il signor Canepa è un’allegoria, una trasposizione nell’immaginario di ciò che potrebbe essere successo e grazie a questa sua lontananza dai fatti permette di addentrarsi nei meccanismi profondi che agivano in essi. I due piani narrativi si contrappongono anche per il tipo di linguaggio adottato: da un lato il fluire della parola per ricostruire memorie e punti di vista, dall’altro il silenzio dell’azione che apre a interpretazioni e letture personali.
Progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna e Associazione Scenario.
Usine Baug nasce nel 2018 dall’incontro artistico di Ermanno Pingitore, Stefano Rocco e Claudia Russo. L’incontro con Emanuele Cavalcanti, light designer, completerà la formazione della compagnia. Ermanno, Claudia e Stefano provengono da percorsi artistici diversi (l’acrobatica, la musica, la commedia dell’arte e il teatro di prosa), ma si ritrovano nella pedagogia Lecoq, studiando a Parigi e Bruxelles. Questo percorso influenza notevolmente il processo artistico del gruppo, che si basa sull’improvvisazione e sulla creazione collettiva, dove esperienze e punti di vista si incontrano per esplorare e raccontare la complessità del mondo circostante. Usine Baug fa convergere teatro fisico, narrazione e teatro visivo per trasporre la realtà con poesia, sarcasmo e ironia.
La loro prima creazione Calcinacci arriva in finale al premio Scenario 2019. Nel 2020 nasce Sweet Haka, uno spettacolo per ragazzi che arriva in finale al premio Scenario Infanzia e viene poi prodotto da Campo Teatrale sotto forma di podcast. Il loro ultimo lavoro Topi vince il premio Scenario Periferie 2021 e debutterà a gennaio 2022. Quello che vedrete in scena viene dalle nostre esperienze, dai nostri corpi, dalle nostre teste, ma anche dalle decine di persone che abbiamo incontrato, dai libri letti, da una quantità indescrivibile di concetti, ricordi, pensieri sommersi nell’inconscio e che risalgono a galla sotto forma di attitudini fisiche, personaggi, ritmi, parole. Poi c’è l’elaborazione di tutto questo: quando le idee cessano di essere mie o tue e diventano nostre perché tutti ci mettono la mano. È la compagnia che sceglie, rielabora, corregge, devia, deforma quegli spunti iniziali e ne fa qualcosa di altro, a volte simile all’idea di partenza, altre volte completamente irriconoscibile, tanto che spesso ci chiediamo: da dove viene questo personaggio? Chi ha avuto quest’idea? La risposta ovviamente non la troviamo. Per approfondimenti: www.usinebaug.com
Per informazioni
L’arboreto – Teatro Dimora
Tel.0541.624003 – cell. 331.9191041
Vincitore Premio Scenario Periferie 2021
Motivazione della Giuria
Vent’anni. Dopo il G8 di Genova. Per chi c’era e soprattutto per chi non c’era. Per una generazione che nel 2001 aveva 12 anni e non poteva andare a Genova.
Topi crea un dispositivo teatrale che unisce un doppio livello di composizione drammaturgica: l’indagine storica e documentaristica con la ricerca di una scrittura scenica che riesce a coniugare il privato e il pubblico, la realtà dei fatti e la manipolazione delle informazioni.
Nessun disarmante parallelo fra accadimenti e finzione, a favore di una ricostruzione teatrale, autoriale di una grande ferita del nostro tempo che lo spettacolo fa riesplodere nella sua tragica potenza narrativa, personale e collettiva.
Dentro e fuori il teatro, nella piazza della nostra memoria, gli spettatori si ritrovano davanti alla vicenda umana di un interno con vista sul mare che sconfina dentro l’ipocrisia politica di chi ancora si nasconde dall’assunzione di responsabilità.
La coesistenza di diversi linguaggi teatrali, compresa l’artigianalità dei servi di scena, ci permette di apprezzare la verità del teatro che interagisce e agisce con la verità dei fatti.