L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino accoglie in residenza dal 10 al 20 agosto la residenza creativa per la ricerca e la composizione del primo spettacolo di GEI – Gruppo Elettrogeno Informale, nato durante i laboratori della Scuola per illuminotecnici consapevoli ideata da Vincent Longuemare con i partecipanti della sessione 2019/2020.
Si tratta di un progetto su base residenziale in più tempi promosso dal Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale).
Al giorno d’oggi il lavoratore dello spettacolo è una specie in via di estinzione. Si nutre prevalentemente di bacche, di ricci e di pulviscolo. La specie comprende numerose sottospecie per lo più sconosciute alla massa, oltre a quelle più famose degli “attori” e “registi” vi sono i più schivi cugini “tecnici delle luci”, “drammaturghi”, “assistenti alla regia”, “macchinisti”. Da sempre ripudiato e considerato terrore di donne e bambini passa la sua vita ad affannarsi, strisciare e adirarsi per un “prodotto” del quale spesso non è affatto fiero e che se è fortunato ammireranno dieci persone.
Lo sfortunato lavoratore dello spettacolo non ama la luce del sole, preferisce l’ombra delle quinte. Fin quando capisce, che prima che la sua specie si estingua, deve regalarsi il tempo di un ultimo inchino, porgendo il suo cappello.
Sette persone, sette figure che potremmo definire “lavoratori dello spettacolo”, si barricano per scelta all’interno di uno spazio sia per fame di pulviscolo che per far partire un cambiamento. Come gli insetti che si rifugiano tra le radici degli alberi, anche loro decidono di nascondersi nella loro tana.
Riusciranno a capire come il mondo può andare avanti senza di loro? “Bene, grazie.”
Riusciranno a inventarsi un mondo nuovo a partire dallo spazio che hanno dentro?
Affrontando il vuoto, dovendo passare molto tempo insieme, cosa succederà?
Da qualche parte bisognerà pure iniziare, no? Ma stare insieme genera cultura? E che kultura?
Riusciranno a raggiungere un obiettivo oppure sarà tutto inutile? Vincerà la società?
La società infierirà sulla cultura o ne sentirà veramente la mancanza? “No, grazie.”
Anche se fuori alla luce del sole tutto riapre, essi, armati di qualche libro abbandonato nel sottopalco o nei camerini o nei bagni, resteranno barricati dentro. In questa condizione inventeranno il loro teatro.
Il GEI – Gruppo Elettrogeno Informale nasce da un incontro fisico durante i laboratori della Scuola per illuminotecnici consapevoli ideata da Vincent Longuemare dai partecipanti della sessione 2019/2020. Composto da Victoria de Campora, regista, aiuto-regista, drammaturga e formatrice teatrale; Vincent Longuemare, spazio e luce; Matteo Marchesi, danzatore e coreografo, costume designer, dance drammaturg, artista visivo; Francesco Mentonelli, attore e formatore teatrale, disegnatore e tecnico luci, fondatore progetto artistico AttoUnico; Simone Moretti, disegnatore e tecnico luci/audio/video, danzatore, fondatore del progetto artistico Collettivo Mobile e Jam Museum; Marco Ottolini, fondatore e componente della Compagnia CampoverdeOttolini, drammaturgo, attore, disegnatore e tecnico; Theo Longuemare testimone nuove generazioni.