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Mondaino, Collettivo Impara L’Arte in residenza all’Arboreto con “Scrap. Storie di rifiuti”

La residenza accolta da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino farà da battesimo al nuovo Collettivo Impara L’Arte composto da attori del territorio che dal 20 al 30 aprile lavoreranno alla realizzazione dello spettacolo Scrap. Storie di rifiuti.

Nato da un’idea di Massimo Fabbri, che ne cura la regia insieme a Marco Moretti, il progetto porterà all’interno del teatro nel bosco un nutrito cast di attori composto da Michele Abbondanza, Alessia Cecchetti, Emanuele Crispo, Debora Grossi, Alan Lucarelli, Marco Giulio Magnani, Athos Milanese, Giorgia Olivieri.

La compagnia durante il processo di creazione si avvarrà del prezioso sguardo d’autore e collaborazione della Piccola Compagnia Dammacco, che dallo scorso settembre ha scelto di trasferirsi a Mondaino, riconoscendo nel borgo una dimora ideale di ricerca artistica.

Attraverso l’espressione teatrale, i suoni, le immagini e il movimento la compagnia intende raccontare le similitudini tra i comportamenti umani e le caratteristiche dei rifiuti che quotidianamente produciamo. Guardare una bottiglia di plastica o di vetro, un foglio di carta, un medicinale scaduto o un oggetto che non serve più è un po’ come guardarsi allo specchio. Rovistando nella spazzatura si riesce a capire chi siamo e a che cosa aneliamo, cosa desideriamo e a che cosa rinunciamo, un viaggio introspettivo nelle nostre paure, nei nostri sogni, desideri e comportamenti. I rifiuti, carta, vetro, plastica sotto forma di personaggi prendono vita e si raccontano, ognuno con le proprie personalità e caratteristiche.

L’arroganza della plastica ma anche la sua estrema duttilità, l’eleganza, la bellezza e la trasparenza del vetro, la carta e la sua saggezza con la capacità di accogliere e tramandare il pensiero e la parola, l’ipocondria di un medicinale ormai scaduto che sa di aver finito la sua utilità, ma che ancora si aggrappa alla scienza come unica verità, l’importanza degli scarti umidi come metafora della vita eterna, sembra che non abbiano alcun valore ma decomponendosi danno vita a cibo per la terra per produrre altro cibo e altra vita, e così via.

Uno spaccato della società umana ambientato in un vicolo di una grande città, un luogo in cui le persone abbandonano non solo i propri rifiuti, ma metaforicamente nascondono anche tutto quello che non vogliono vedere o affrontare. Una storia che si ripete nel tempo con i suoi lati positivi e negativi, un viaggio verso la fine della propria esistenza con la speranza che il domani attraverso la trasformazione sia un mondo migliore, toccando temi attuali come il degrado dell’ambiente e dei valori umani, valori che spesso vengono dimenticati o addirittura soppressi, come la solidarietà, il rispetto, l’accettazione della diversità come bene prezioso.

Punto focale di questo viaggio è il tema del riciclo come speranza di non essere abbandonati e considerati solo degli scarti inutili ma la possibilità di avere una nuova esistenza, di reinventarsi e riscrivere la propria storia nel cerchio della vita che mai si interrompe ma che ad ogni giro e diversa pur essendo consapevoli che esiste anche una fine e che è indispensabile per dare spazio al nuovo.

Progetto di residenza promosso da Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale)

 

BIO Collettivo Impara L’arte

Gruppo di recentissima formazione che nasce dalla collaborazione tra Massimo Fabbri e Marco Moretti con il coordinamento dell’Associazione Il Tasello mancante, con la partecipazione di performer e attori del territorio.

Massimo Fabbri, musicista, tecnico audio e sound designer. Dal 1986 ha collaborato con artisti nazionali e internazionali e partecipato a diverse produzioni RAI come fonico. Negli ultimi anni ha collaborato alla realizzazione di musical e spettacoli multimediali sia dal punto di vista tecnico che artistico. Dal 2020 è responsabile tecnico de L’arboreto – Teatro Dimora.

Marco Moretti, dal 1997 partecipa alla realizzazione di spettacoli teatrali, seguendone fin dall’inizio le fasi di creazione, scrittura e azione scenica. Nel corso del tempo diventa autore delle proprie messe in scena. Si occupa di progetti teatrali formativi.

Il Tassello Mancante, nasce a Riccione nel 2008 da un gruppo di giovani tra i 16 e i 25 anni, aperto a chiunque desidera impegnarsi nelle espressioni culturali ed artistiche. A metà tra movimento e associazione culturale giovanile si costituisce come inedita esperienza di aggregazione e di impegno civile, aperto al confronto e alla sperimentazione di nuove idee. Residenza artistica di importanti progetti e di partnership con le realtà culturali locali: Il Premio DIG, Riccione Teatro, Città Teatro.

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