La residenza creativa di Motus apre il programma delle accoglienze 2018 de L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, da martedì 27 febbraio sedici artisti provenienti da diverse parti del mondo abiteranno il Teatro Dimora e proseguiranno nella creazione dello spettacolo PANORAMA.
Dal 2005, ogni anno, l’Arboreto condivide i progetti di studio e ricerca di Motus. Una lunga e preziosa collaborazione che negli anni ha assunto anche il nome di Progetto Dimore Motus, per sottolineare la continuità, la cura e l’approfondimento delle reciproche relazioni fra l’Arboreto e i Motus.
Il nuovo spettacolo PANORAMA si inserisce in un lavoro produttivo che la compagnia Motus ha strutturato in diverse fasi realizzate nel 2017: La MaMa di New York, La MaMa Umbria International di Spoleto e il Seoul Institute of the Arts.
Nel mese di gennaio PANORAMA ha debuttato a La MaMa Experimental Theatre Club di New York nel programma del festival Under The Radar.
La prima rappresentazione europea si terrà il 14 e 15 marzo a Vooruit, Ghent; il debutto in Italia avverrà dal 2 al 6 maggio a FOG Triennale Milano Performing Arts.
La residenza creativa di Motus L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino termina con una restituzione pubblica sabato 10 marzo, alle ore 19: un’occasione unica per il pubblico di assistere e condividere una fase del processo creativo della compagnia. La prova aperta, ingresso libero con prenotazione obbligatoria, sarà in lingua inglese.
PANORAMA è una parola di origine greca formata dalla radice del verbo “vedere” e dalla parola “tutto”; il nuovo progetto di Motus pone al centro dell’indagine la possibilità di “vedere il più possibile”, di intraprendere nuove avventure esistenziali altrove, senza barriere o limiti all’orizzonte delle opportunità.
É una biografia plurale e visionaria del gruppo interetnico di performers del mitico La MaMa Experimental Theatre Club dell’East Village newyorkese, fondato da Ellen Stewart, scaturita da lunghe interviste e ricerche nel background degli attori/attrici della compagnia: molti si sono spostati da altre città e continenti per realizzare il proprio progetto artistico a New York.
Con il supporto del drammaturgo Erik Ehn – e un elaborato dispositivo visuale sviluppato al Seoul Institute of the Arts – Motus delinea nuovi panorami esistenziali, dove il nomadismo diventa una proprietà intrinseca dell’esistere (e dell’essere artista), mettendo a dura prova ogni tentativo di fissare irrevocabilmente persone, nazionalità, razze e professioni in categorie gerarchiche e immutabili.
“É una ulteriore tappa del percorso inaugurato da MDLSX, – spiegano – in cui si rivendica il diritto alla non appartenenza, alla libertà di transitare da un genere all’altro, da una forma di vita all’altra – senza barriere – abbattendo ogni tipo di pregiudizio: Rosi Braidotti scrive di “appartenenza aperta alle Molteplicità” proponendo un’identità post-nazionalistica per tutte le popolazioni del mondo, fondata sul concetto di identità fluida e identità nomade. Panorama scava nel cuore di questa urgenza politica con un formato narrativo “post-documentario”, che attinge all’esperienza dell’essere attore (e straniero) in una società frantumata dal Trumpismo come quella americana, per esplodere in una caleidoscopica performance sull’umano diritto all’essere in movimento”.