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Misano. Zingaretti: “Così cambio il Pd”

A Misano erano presenti oltre 500 persone ad ascoltare il segretario nazionale Nicola Zingaretti ed il presidente della regione Stefano Bonaccini. 350 dirigenti ed elettori del Pd  hanno partecipato alla cena a base di pesce per sostenere il Partito Democratico.

Il dibattito, condotto, dal giornalista del Carlino Manuel Spadazzi, ha spaziato su tutti i temi di attualità politica nazionale e regionale.

Il segretario nazionale ha affrontato tutti i temi più scottanti delle ultime settimane: dalla formazione del Governo e la fatica che ha fatto nel trovare una sintesi unitaria di tutto il Pd che ha dato vita alla formazione del governo Conte Bis. Una sintesi tra chi pensava di andare ad elezioni anticipate e chi guardava ad un governo di transizione.

Si  aspettava l’addio di Renzi  per l’atteggiamento di vicinanza ma non partecipazione alla vita del partito che non ho mai compreso fino in fondo. Mi dispiace, e penso che sia un errore dividere il Pd, ma al tempo stesso credo che ora il nostro compito sia molto chiaro: è quello di portare nel futuro il Pd. Anzi, meglio, il Pd che può ricostruire una speranza per l’Italia”. Il segretario ha ribadito che Matteo Renzi non sarà mai considerato un avversario politico per il Pd.

Il governo Conte deve impegnarsi  per realizzare con i fatti quella svolta annunciata che l’Italia si aspettava. “Cioè riaccendere l’economia italiana, promuovere davvero la rivoluzione verde nel Paese, tornare a creare lavoro, lottare contro le diseguaglianze, investire per innovare nelle imprese, nelle infrastrutture, e nella conoscenza e semplificare l’Italia per intercettare davvero il grande consenso delle destre”. “Far vedere che alla rabbia delle persone, siano imprenditori, disoccupati o studenti, può essere data una soluzione positiva e non effimera e sbagliata come l’odio. È una scommessa, e solo in un Pd forte si possono ottenere questi risultati e ridare forza al Paese”

Zingaretti ha parlato anche del futuro Pd che ha in testa. “Noi dovremo moltiplicare e differenziare i luoghi di aggregazione del partito, liberandoli dai lacciuoli e dalle gerarchie che soffocano il dibattito. Non ci saranno più solo i circoli: dovremo innestare nel territorio e nella rete forme di partecipazione quotidiana. Rimettere al centro le persone, le loro idee e volontà” Un secco basta alle correnti, a gruppi dirigenti fatti dagli amici e non dalle persone più competenti. Basta a dirigenti che pensano solo alla propria carriera.

Ha annunciato per novembre una App,una nuova applicazione del partito digitale che presenteremo a fine mese e che permetterà alle persone di incidere nella vita interna del Pd serve proprio a questa”

Il segretario nazionale ha affrontato anche le alleanze per le prossime elezioni regionali che coinvolgeranno Umbria, Calabria ed Emilia-Romagna. “Noi non dobbiamo catapultare nei territori formule politiche che potrebbero anche provocare crisi di rigetto, però dobbiamo provare, territorio per territorio, a vedere se si riesce a fare una sintesi tra partiti diversi, come eravamo noi e i 5 Stelle fino a poche settimane fa”

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha detto che la prossima settimana indicherà la dta delle elezioni regionali (molto probabile domenica 26 gennaio 2020).

Ha ripercorso il lavoro fatto in questi anni  e come l’Emilia Romagna sia la realtà tra le più avanzate in Italia ed in Europa.

La disoccupazione ha ricordato Bonaccini “è al 4,8% (5,5% su base annua) e il tasso di occupazione al 71,3%, il dato più alto nel Paese; l’Istat ha certificato la crescita del lavoro in Emilia Romagna nel secondo trimestre del 2019. È il risultato del nostro impegno per la piena e buona occupazione”.

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