Ritratti d’autore, la rassegna letteraria della Biblioteca di Misano a cura di Gustavo Cecchini, giunta alla sua dodicesima edizione, è un viaggio iniziatico attraverso opere imprescindibili della letteratura mondiale, e proprio come nei riti di passaggio c’è chi ci accompagna oltre la soglia, chi si fa garante per noi, letterati e filosofi che ai classici della loro vita continuano a tornare.
Aprirà la rassegna, venerdì 1 marzo, il filosofo Carlo Sini con un accostamento fra tragedia classica e cinema in una serata dal titolo “Il teorema delle baccanti”. Al centro della riflessione sarà Dioniso, il dio ibrido dell’assoluta sfrenatezza, il più ambiguo, profondo, sconvolgente, capace di affascinare le donne ma anche gli uomini, nucleo vitale della civiltà e della sua fatale catastrofe. E’ lui il protagonista delle “Baccanti” di Euripide dove, come uno straniero venuto da terre remote, giunge a Tebe e distrugge dalle fondamenta l’ordine costituito; così nel film “Teorema” di Pier Paolo Pasolini, elaborazione del classico greco, un affascinante sconosciuto irrompe nella solida routine di una famiglia borghese per stravolgerla con la sua dirompente sessualità. Nel segno di Dioniso il mondo greco ha simboleggiato il dualismo costitutivo della natura e dell’uomo: al dio non si deve opporre resistenza, pena l’annientamento, ci si può solo far possedere sperando che, dopo la sua partenza, ci sia un nuovo inizio.
Serata pop Venerdì 8 marzo con il filosofo e jazzista Massimo Donà. Titolo dell’incontro: la filosofia del Beatles. L’apparizione dei Beatles sulla scena musicale a inizio anni Sessanta non fu meno dirompente dell’avvento, nei primi decenni del Ventesimo secolo, delle correnti dadaiste, surrealiste, cubiste e futuriste nel campo delle arti visive, o delle innovazioni introdotte da Schoenberg, Stravinsky, Bartok e Satie nel mondo della musica colta. I quattro di Liverpool irruppero sullo sfondo di uno stanco scenario, dominato da una produzione artistica ormai consumata e languida. Con la pura potenza dell’immaginazione, reinventando e ponendo le basi di un nuovo evo, colorato, utopistico, capace di un sincretismo radicale, i Beatles hanno cambiato per sempre non soltanto la musica, ma anche i costumi e la visione di intere generazioni. Massimo Donà analizzerà quell’eterogeneo e variopinto insieme di testi, musiche, provocazioni e rivoluzioni che ha contribuito a creare una vera e propria filosofia dei Beatles.
Nel terzo incontro, venerdì 15 marzo, il filosofo Umberto Curi sarà alle prese con “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville. Il lettore che conosca il famosissimo romanzo “Moby Dick” rimane spiazzato da questo breve, claustrofobico racconto ambientato in un grigio ufficio di Wall Street dove un incolore copista, Bartleby, lavora in silenzio, meccanicamente, finché, nello sbigottimento generale, comincia ad opporre ad ogni richiesta un disarmante “Preferirei di no”. Questo garbato diniego, questa sottrazione metafisica, è il ritornello ossessivo che guida la storia in un crescendo di surreale tragicità.
Venerdì 22 marzo, il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco torna ad un classico popolare, “Il compagno Don Camillo” di Giovannino Guareschi, testo messo in ombra, soprattutto in Italia, dalla fortuna della trasposizione cinematografica. Mondo piccolo e di poche parole quello del sanguigno Guareschi ma è proprio tutto racchiuso nei film che tanto divertono facendo sfilare maschere da teatro borghese? Come l’opera così l’autore rimane sconosciuto nella sua profonda complessità, giornalista ed intellettuale scomodo, bastian contrario fedele ad una robusta etica personale.
Nella quinta serata, venerdì 29 marzo, una sfida insolita: un filosofo, Silvano Petrosino, si misurerà con l’ambiguità di una favola, “Biancaneve” dei fratelli Grimm. Qual è il messaggio spaventoso che lo specchio comunica alla matrigna di Biancaneve? Qual’è la posta in gioco tra queste due donne che s’incontrano e scontrano in una lotta dura e complessa? A partire da questi interrogativi si articolerà un’affascinante interpretazione filosofico-psicoanalitica di uno dei racconti più amati ma anche più equivocato dell’universo fiabesco.
L’incontro del 5 aprile con Marcello Veneziani è dedicato a uno dei capolavori della letteratura moderna: i Cantos di Ezra Pound, figura molto discussa ma centrale della poesia del Novecento. Lirico e profetico, il poema descrive la crisi di un’epoca (la decadenza della civiltà moderna analizzata nei suoi presupposti storici, politici, economici), . Una «poesia della disgregazione», attenta alla coscienza individuale e alla ricerca interiore che si dipana in una foresta di echi, citazioni, richiami, dove passato, presente e futuro sono in costante fluire, fra scena umana e visione celeste, verità storica e intuizione poetica.
A chiudere la rassegna sarà lo scrittore Nuccio Ordine, venerdì 3 maggio, con il classico della sua vita, “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry, racconto senza età, all’apparenza semplice eppure arcano, che sembra destinato a non esaurire i suoi significati. Al centro il mito dell’infanzia, dove tutto è meraviglia e candore, innervato da una selva di simboli che scandiscono la narrazione. Ma è sufficiente ricordare che l’essenziale è invisibile agli occhi o che si è stati bambini per realizzare l’ideale di Uomo? Un’appassionata immersione in un caso letterario unico, dove libro e autore sono divenuti un solo mito.
Gli incontri si terranno presso al Cinema Teatro Astra di Misano Adriatico con inizio alle ore 21.
Ingresso libero. Info: 0541-618484