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Mirco Acquarelli: l’atleta di Coriano che visse due volte

Un incidente ti può cambiare la vita. È quello che è successo 12 anni fa, esattamente il 26 luglio 2006, al 36enne corianese Mirco Acquarelli. Mirco ora è su una sedia rotelle, ma quel tragico evento non gli ha portato via la voglia di vivere una vita piena. Prima di quel maledetto giorno, giocava a calcio con il Tropical Coriano e dopo l’incidente ha continuato a fare sport anche seduto su quella carrozzina. Oggi, Mirco tira a canestro per  Riviera Basket Rimini, una squadra composta interamente da giocatori con disabilità. Cerchiamo di conoscere meglio la storia di questo incredibile atleta che, in un certo senso, sta vivendo la sua seconda vita e non solo dal punto di vista sportivo.

Riviera Basket Rimini

Quel 26 luglio 2006 è nato un nuovo Mirco Acquarelli?

«È nato un Mirco con un gran voglia di vivere e di regalare un sorriso a tutte le persone che incontra».

Che cosa rappresenta il Basket per te?

«Ormai mi è entrato nel sangue e mi regala delle emozioni così grandi che solo giocando a calcio avevo provato».

Quando ti sei è avvicinato a questo sport?

«Mi sono avvicinato circa tre anni fa, per scherzo».

Come è nata la squadra di cui fai parte?

«È nata, nel 2017, da un gruppo di amici che volevo creare un movimento che, qui da noi in Romagna, non c’era. Una città come Rimini merita visibilità anche nel sociale, ecco perché l’idea di Riviera Basket, un team formato da ragazzi in carozzina, che hanno partecipato al primo campionato nazionale di Serie B».

Qual è il tuo ruolo?

«Il mio ruolo è il Jolly, dove mi mettono sto, basta che ci sia una palla».

Quale obiettivo vorresti raggiungere con il Riviera Basket Rimini?

«Creare un settore giovanile che si occupi a 360 gradi di basket per ragazzi con disabilità e, perché no visto che sognare non costa nulla, provare a raggiungere la Serie A».

E invece un tuo sogno nel cassetto da sportivo?

«Il mio sogno è poter indossare un giorno la maglia azzurra con il numero 7, perché quei colori e l’inno nazionale mi fanno venire la pelle d’oca».

Nicola Luccarelli

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