Una lettera contenente minacce generiche e firmata dalle “Nuove Brigate Rosse” è stata indirizzata a numerosi esponenti politici oltre che alla sede nazionale del Partito Democratico. In Emilia Romagna la missiva è stata recapitata al presidente della Regione Stefano Bonaccini, al sindaco di Rimini Andrea Gnassi, al primo cittadino di Forlì Gian Luca Zattini ai sindaci di Ravenna e Ferrara Michele De Pascale ed Alan Fabbri, infine al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e quello di Bologna, il capoluogo, Virginio Merola.
Le missive sono state con tutta probabilità fotocopiate e inviate. Non contengono riferimenti generici alle singole persone destinatarie ma minacce alla comunità, con la “promessa” di colpire con ordigni esplosivi sedi giornalistiche, sedi politiche, stazioni ferroviarie, banche e uffici pubblici. Nel documento è riportata una data specifica e le richiesta di dichiarare terminata la pandemia e revocare ogni singola misura restrittiva per arginare l’avanzata del virus.
Sul caso indaga la digos, le lettere sono state consegnate alle Questure di competenza dai sindaci e dagli esponenti destinatari dei documenti. La minacce sono infatti state recapitate in giro per l’Italia, anche in Lombardia e in Veneto. Qui, qualche giorno fa era stato minacciato qualche giorno fa il presidente Luca Zaia via mail. Stando a quanto si apprende sembra che dietro le lettere ci siano ignoti mitomani. Ma nulla verrà lasciato al caso e le indagini sono ancora in corso per garantire la pubblica sicurezza.
A esprimere solidarietà al sindaco di Rimini Andrea Gnassi, tra gli altri, è stato il ricercatore riminese impegnato allo Jenner Institute di Oxford Giacomo Gorini. “Anche in questo caso – ha scritto in un lungo post pubblicato su Facebook l’immunologo – dopo mesi che si dà a chi governa del criminale, nazista, dittatore etc. per portare avanti chissà quale interesse personale o politico, c’è chi si è fatto incantare ed è passato ai fatti. Chi vuole genuinamente aiutare propone idee buone, non dà del criminale.