Il segretario comunale del Partito Democratico, ha inviato la nota che di seguito pubblichiamo:
“Il nomade, lo zingaro, materiale da discarica secondo alcuni, metastasi della società per altri, ingrediente principale per fomentare paure, tensioni sociali, buttando tutto nel calderone dell’insicurezza, sia quella effettiva che quella alimentata ad arte per riscattare gettoni di credibilità politica di fronte all’incapacità di proposte alternative all’unico slogan del “non davanti a casa mia”.
Politici in carica, ex di qualunque provenienza, consulenti di Comitati (nuova figura professionale), professionisti delle post-verità, socialini da stanzetta, voci grosse da Bar Sport … tutti immensamente grati alla popolazione zingara, che se non ci fosse … bisognerebbe inventarla.
Basta una serata con invito, una rete gestita da abili P.R. del populismo, per riabilitarsi e diventare i difensori del pianerottolo di vicinato. Una testa un’opinione, neanche una sola proposta condivisa.
La storia, quella vera non revisionabile, con tutte le sue drammaticità dovrebbe essere cosa nota, quindi non ci spendiamo ulteriormente nel rammentare i pregiudizi e le persecuzioni etniche subite da queste popolazioni.
Come Partito Democratico Comunale preferiamo concentrarci sul lavoro in corso da parte dell’amministrazione per cercare una soluzione a un problema di lunga data, non più rinviabile, non più tollerabile.
Il campo di Via Islanda, tutti lo riconoscono, è una vergogna civile a cielo aperto, il lato oscuro della Rimini solare.
Esiste un gruppo di lavoro all’interno della maggioranza, una serie di proposte da valutare attentamente sia dal punto di vista dell’impatto territoriale che per la sostenibilità economica.
Ai megafoni della “fuffa” dobbiamo contrapporre quanto già detto dal gruppo PD, magari tutto maiuscolo e in grassetto:
AD OGGI NON ESISTE ALCUNA SCELTA DEFINITIVA, NEANCHE PROVVISORIA, PUNTO.
Ai macro raggruppamenti fuori controllo si contrappongono politiche finanziate che privilegiano piccole aree assegnate con bando a singoli nuclei famigliari, che sottoscrivono un vero e proprio contratto. Rispettare le regole consente di mantenere l’equilibrio nella convivenza di una comunità. Chi non le rispetta, e vale per tutti, ne paga le conseguenze.
Il Partito adempierà alla sua funzione democratica affinché le proposte che ne deriveranno siano oggetto di un confronto progressivo tra tutte le parti in causa, perché la paura si può superare solo con la dettagliata conoscenza dei fatti e, in questo caso, delle persone coinvolte.
Non è un’operazione che si può imporre un maniera unilaterale, a freddo, ma facendo appello alle regole di convivenza e al senso di responsabilità di una comunità civile.
In questo mese i Circoli democratici hanno convocato assemblee di ascolto per confrontarsi su temi delicati: lavoro, welfare e in particolare la sicurezza. Abbiamo raccolto tutte le voci e ne terremo conto per tradurle in contributi per le politiche del territorio. Come sottolineava recentemente il ministro Minniti ospite a Rimini, la sicurezza si costruisce già nel predisporre l’illuminazione o la videosorveglianza in una piazza di periferia in un contesto di bellezza urbana. In questo senso le proposte dovranno tenere conto delle sofferenze e delle criticità già riscontrabili sul territorio, quelle che in dettaglio abbiamo registrato in questo lavoro di ascolto e che metteremo all’attenzione della commissione, proprio a garanzia della buona riuscita dell’operazione.
Alberto Vanni Lazzari