Come sarà la linea del Metromare che raggiungerà Viserba? Quanto costerà? E quando si prevede di realizzarla? Il Comune di Rimini ha depositato la corposa documentazione sul progetto della nuova bretella (4.300 metri circa) che si dirama tra la fermata Celle e la fermata Popilia della linea già prevista in direzione nuova Fiera e va a collegare in particolar modo il Polo scolastico “Centro Studi”, la stazione ferroviaria Rimini Viserba posta nelle vicinanze del lungomare e la zona residenziale della frazione.
“La nuova bretella – si legge nella relazione – garantirebbe una interconnessione diretta tra la zona nord e la zona Sud di Rimini, fornendo oltremodo all’utenza l’implementazione di un trasporto rapido di massa verso il Polo Scolastico situato nella località di Viserba e l’ampliamento della copertura territoriale del servizio al quadrante nord-orientale della città oggetto di un recente sviluppo residenziale negli ultimi anni ed a carattere marcatamente turistico nella zona
litoranea. La proposta prevede una linea, di lunghezza pari a circa 4,3 km, che si sviluppa su un tracciato in sede riservata e sede promiscua (solo per l’ultima fermata), garantendo tempi di percorrenza certi anche in presenza elevati flussi di traffico veicolare”.
La linea è prevista a “singola via di corsa” con 1 capolinea e 6 fermate intermedie (tutte le fermate sono a
doppia corsia per l’intersezione dei veicoli).
Le fermate previste sono:
1. Sacramora;
2. Cimitero;
3. Ceccaroni
4. Elvis Presley;
5. Centro studi;
6. Viserba FS;
7. Beltramini
Il tutto si inserisce dell’idea di “trasformare il percorso dell’antica Via Emilia in una direttrice a prevalente modalità di trasporto pubblico e ciclo-pedonale di adduzione al centro storico e agli altri punti di interesse, per trasferire il traffico veicolare privato su 2 assi viari, uno collocato tra il centro storico e la ferrovia e l’altro tra il centro storico e la SS16, di attraversamento del tessuto più urbanizzato della città e consentire il collegamento con il centro storico e la marina attraverso la ri-funzionalizzazione di assi radiali già esistenti”.
“La realizzazione di questo sistema trasportistico permetterà finalmente di pedonalizzare il ponte di Tiberio, in quanto per tale infrastruttura vedrà ridotta la sua funzione trasportistica ed inoltre permetterà di ridurre i flussi di traffico nell’intorno del centro storico e del Borgo di San Giuliano, restituendo a questi luoghi il loro valore originario. Pertanto la scelta progettuale di realizzare il prolungamento del TRC sul percorso dell’antica Via Emilia rappresenta l’esito naturale del ragionamento appena esposto, con il vantaggio evidente che la continuità con la tratta già realizzata fino a Riccione, che si sviluppa parallelamente al litorale, doterà la città di una linea di trasporto pubblico che la attraverserà da nord a sud, intercettando i principali punti di interesse”.
Il Comune sottolinea “che questo programma è già stato avviato in quanto l’asse viario che si sviluppa tra il centro storico e la ferrovia è stato completato, mentre l’asse viario che si sviluppa tra il centro storico e la SS16 ha già visto realizzati importanti interventi infrastrutturali nelle zone di Viserba e Rivabella e attualmente deve essere realizzato il collegamento tra la sponda sinistra del Marecchia e una direttrice viaria già esistenti e che si sviluppa lungo le vie Caduti di Marzabotto, Jano Planco, Panzini ed Euterpe“.
“Per quest’ultimo intervento l’Amministrazione Comunale è riuscita ad individuare i finanziamenti candidando le opere relative alla realizzazione di un ponte sul Marecchia e all’adeguamento della viabilità di contorno sul Piano operativo Fondo Sviluppo e Coesione infrastrutture 2014-2020″.
“E’ evidente che senza il completamento dell’asse viario tra il centro storico e la SS16 la trasformazione del
percorso dell’antica Via Emilia ad una direttrice a prevalente modalità di trasporto pubblico e ciclo-pedonale
diviene meno efficace proprio per la mancanza di alternative al traffico veicolare privato ed inoltre le fasi di
esecuzione delle opere di proseguimento del TRC a Fiera comporterebbero gravi disagi alla circolazione
stradale, proprio per la mancanza di alternative, con ripercussioni su tutta la città e con la probabile
disaffezione dei cittadini alla nuova infrastruttura di trasporto pubblico”, è la conclusione.
I TEMPI
“Il contratto di affidamento delle attività di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori, prevederà un tempo di 180 gnc per la consegna degli elaborati da sottoporre all’approvazione dell’organo amministrativo del Soggetto Attuatore a cui tramite convenzione, il Soggetto Beneficiario ha delegato tutte le fasi esecutive. Il completamento degli elaborati costituenti il progetto esecutivo dovrà pertanto avvenire entro il 30.06.2022, onde consentire al Soggetto Attuatore di procedere con la verifica e la validazione secondo la normativa vigente entro i successivi 60 giorni”.
“Nel mese di settembre 2022 il progetto viene quindi trasmesso alla Direzione Centrale dei Sistemi di Trasporto ad Impianti Fissi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per essere sottoposto al vaglio del Comitato Tecnico Permanente per la Sicurezza degli Impianti Fissi. Si prevede che questa fase istruttoria possa essere completata entro 90 gnc al termine del quale potrà essere emesso a favore del Soggetto Beneficiario e del Soggetto Attuatore nulla osta alla sicurezza ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 753/80″.
“L’ottenimento di tale nulla-osta risulta essere condizione necessaria per consentire al Soggetto Attuatore di procedere nel dicembre 2022 all’approvazione del progetto esecutivo ed al Responsabile Unico del Procedimento di autorizzare il Direttore dei Lavori alla consegna dei lavori. Parallelamente alle attività tecniche di redazione del progetto esecutivo, di approvazione dello stesso e di affidamento dei lavori entro il 31.12.2022, il Soggetto Attuatore procederà negli stessi termini, ad acquisire tramite rapporto convenzionale le aree pubbliche necessarie all’esecuzione dell’intervento, mentre per le aree private si esperirà procedura espropriativa secondo il metodo della procedura di urgenza. Con la messa a disposizione delle aree necessarie all’esecuzione dell’intervento, si completano tutte le condizioni necessarie per la consegna dei lavori entro l’annualità 2022″.
“La durata dei lavori è prevista in 36 mesi naturali e consecutivi con conclusione prevista entro il 31.12.2025. A partire dall’ultimazione dei lavori e già dai primi giorni del 2026 verranno avviati i procedimenti di collaudo tecnico ed amministrativo, della durata di 180 gnc, al termine dei quali verrà attivata la Commissione di Agibilità ex art. 5 del D.P.R. 753/80 ai fini del rilascio del nulla osta all’esercizio. Durante questa fase della durata di cinque mesi verrà eseguita l’immissione in servizio del materiale rotabile e svolto il periodo di pre-esercizio sulla linea. Al termine di tale attività l’Ente Concedente, nel dicembre 2026 può emanare il decreto di apertura al pubblico esercizio del sistema di trasporto”.
E i costi? La cifra preventivata è di € 38.725.156, così suddivisi: