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Metà Regione immunizzata, in Romagna sospesi sanitari non vaccinati

Metà della popolazione è vaccinata con entrambe le dosi, due terzi ne hanno ricevuta almeno una. Sono i due traguardi raggiunti contemporaneamente nel primo pomeriggio dalla campagna vaccinale in Emilia-Romagna.

Secondo i dati aggiornati alle 14, hanno infatti completato il ciclo vaccinale 2.026.367 persone, pari al 50,4% della platea, ovvero delle persone che hanno più di 12 anni. La prima dose, invece, è stata somministrata ad altre 653.443 persone: in totale, quindi, il 66,7% della platea ha ricevuto almeno una dose.

Con la campagna vaccinale ad oltre metà del proprio obiettivo, rimane il tratto più difficile, ovvero vaccinare un milione e 300mila personesanzioni a circa, dei quali oltre la metà ha meno di 40 anni, che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose.

L’attenzione, in particolare, è sui 138.390 over 60 (circa il 10% dell’intera popolazione di questa fascia d’età) che ancora non sono stati raggiunti.

Per loro la Regione e le aziende Usl stanno organizzando varie iniziative: in Romagna (dove la percentuale dei non vaccinati è significativamente più alta) i medici di famiglia stanno chiamando gli assistiti ancora non vaccinati. Nel Reggiano un camper sta girando per i piccoli centri proponendo agli over 60 di vaccinarsi con il monodose Johnson&Johnson: domani sarà al mercato di Guastalla.

Nel frattempo anche in Romagna arrivano le prime sanzioni delle autorità sanitarie nei confronti di personale ancora non vaccinato. Stando a quanto il direttore sanitario Tiziano Carradori sceglie di dichiarare a un quotidiano locale, sono stati adottati 9 provvedimenti di sospensione da ruolo e stipendio fino alla fine dell’anno, su 3.500 lettere di sollecito che erano state inviate.

Nell’ultimo rapporto nazionale aggiornato al 16 luglio l’Emilia Romagna restava la regione con il maggior numero assoluto di sanitari non vaccinati neppure con una dose (13.795) pari al 7,55% del totale (182.812 fra medici, infermieri e personale vario), ma superata in percentuale da Friuli-Venezia Giulia (11,29%) e Provincia autonoma di Trento (10,29%). Hanno invece raggiunto il 100% di personale sanitario che ha ricevuto almeno una dose ben 12 fra regioni e province autonome: Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, provincia di Bolzano, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.

Sul fronte della scuola, il report governativo sempre il 16 luglio segnalava in Emilia Romagna 20.762 fra docenti e personale tecnico in attesa della prima dose, pari al 18,83%. Dato che peggiora in provincia di Rimini, dove circa il 20% risulta del tutto indifeso dal virus, non avendo ricevuto nemmeno una dose, mentre a completare il ciclo vaccinale è stato il 73%.

Fanno peggio Sicilia (dove il 43,24% non ha ricevuto alcuna dose), provincia di Bolzano ( 38,17%), Liguria (34,77%), Calabria (31,95%), Umbria (24,97%), provincia di Trento (23,33%), Piemonte (22,65%). Solo il Friuli-Vevezia Giulia e la Campania hanno finora centrato l’obiettivo del 100% di personale scolastico vaccinato almeno con una dose, mentre Lazio (0,12% non vaccinato) e Molise (0,19%) sono molto vicine.

Sul tema Stefano Bonaccini ribadisce il concetto: a settembre “abbiamo il rischio di ripartire con la Dad soprattutto se non si vaccinano e si proteggono le persone. Per i regolamenti che ci siamo dati laddove scoppia un focolaio devi mettere in Dad l’intera classe, quindi bisogna capirsi: io sono perché la scuola ritorni in presenza e mi auguro per sempre”.

Il presidente dell’Emilia-Romagna torna alla carica sulla vaccinazione del mondo scolastico, pur non volendo fare una crociata dell’obbligo del siero anti-Covid (ma “non lo troverei sbagliato”, precisa). “Non ho detto che bisogna introdurre l’obbligo per il personale scolastico – precisa il governatore Pd – ho detto che mi piacerebbe discuterne e credo sia quello che farà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane il Governo”. In ogni caso, è l’appello di Bonaccini, stamane a Omnibus su La7, è “cerchiamo di vaccinare più persone possibili per la fine dell’estate”, compresi “i ragazzi e le ragazze”, anche perché le “dosi oggi ci sono”.

 

 

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