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Mediterranea Rimini: “Con rinnovo accordo Italia-Libia ancora crimini su migranti”

Sabato pomeriggio decine di giovani si erano dati appuntamento per quello che avrebbe dovuto essere un flash mob in Piazza Cavour e che poi, per ragioni burocratiche, è diventato un dibattito.

Il tema? La migrazione. “E pare uno scherzo del destino – commentano gli organizzatori – che proprio l’evento organizzato da “Mediterranea Saving Humans” e “Amnesty” di Rimini con l’aiuto del network “Mio Fratello muore in mare” con lo scopo di attirare l’attenzione pubblica sulle migrazioni si sia dovuto spostare, da una location ad un’altra. Un migrare ordinato che ha originato un corteo di persone simbolicamente bendate per sollevare l’attenzione su un problema urgente e di cui si parla troppo poco; il tacito rinnovo del Memorandum Italia – Libia”.
Una iniziativa, quella riminese, nata richiamando la manifestazione nazionale svoltasi a Roma lo scorso 26 ottobre che ha visto oltre 40 associazioni scendere in Piazza unite sotto il comune hashtag #nonsonodaccordo, per chiedere all’Italia e all’Europa di riconoscere le proprie responsabilità e non rinnovare gli accordi con la Libia.

Ma domani, 2 novembre, il Memorandum del 2017 si rinnoverà e darà alla Libia il sostegno italiano e la delega alla sorveglianza in mare. L’accordo bilaterale prevede, infatti, il sostegno alla cosiddetta Guardia Costiera libica, attraverso fondi, mezzi e addestramento: “Continuare a supportarla non solo equivale a contribuire direttamente al respingimento di uomini, donne e bambini (100.000 dal 2017 ad oggi) ma anche sostenere i centri di detenzione, definiti ufficialmente “centri di accoglienza”, dove le persone vedono quotidianamente calpestati i propri diritti, sottoposte a trattamenti inumani e degradanti”, spiega Mediterranea Rimini. “Il Memorandum Italia-Libia non sta ponendo nessun limite alle violazioni dei diritti delle persone migranti, al contrario crea proprio le condizioni per il loro proseguimento, agevolando indirettamente pratiche di sfruttamento e di tortura consumate regolarmente e tali da costituire crimini contro l’umanità, così come definito dalla Missione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite”.

“È urgente che l’Italia è l’Europa riconoscano le proprie responsabilità e non rinnovino gli accordi con la Libia, che le persone aprano gli occhi e non aspettino tacitamente il prossimo rinnovo” così gli organizzatori riminesi “L’Italia e l’Unione Europea continuano a impiegare in Libia sempre più risorse pubbliche e a considerare la Libia un Paese con cui poter stringere alleanze, all’interno di un sistema di deleghe per cui è il paese di origine e dover gestione i flussi migratori, con il sostegno economico e la collaborazione dell’Unione Europea e degli Stati membri. La guerra in Ucraina ha dimostrato che in Europa un’altra accoglienza è possibile ma ancora oggi per chi arriva dal Mediterraneo questo benvenuto è un miraggio”

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