Rinviati a giudizio un medico, un’infermiera ed una ragazza per falso in atto pubblico, per aver scambiato la provetta con la sua urina con quella di una giovane per evitarle una denuncia. I fatti sono successi nel 2017 quando la giovane giunge all’ospedale di Novafeltria, dopo un incidente, per effettuare le analisi delle urine e del sangue e stabilire se fosse o meno positiva ad alcol e droga.
Il medico di turno dispone che venga effettuato solo il primo esame mentre il protocollo prevede anche la seconda prova, e le prelevano anche il sangue. La ragazza è entrata in bagno ed è uscita con la provetta.
Qualche giorno dopo però un’infermiera racconta la vicenda al primario asserendo che la giovane avrebbe trovato in bagno la provetta già piena dell’urina del medico 51enne che per qualche ragione la voleva proteggere. A quel punto il primario affida le indagini ai carabinieri che, effettuate le analisi sui campioni biologici, confermano che l’urina della provetta risulta pulita mentre quelle della ragazza riscontrano tracce di droga. Immediate le indagine da parte della Procura della Repubblica di Rimini che si sono concluse con il rinvio a giudizio di qualche giorno fa.
Gli avvocati degli indagati sostengono che non vi è nessun fatto accertato ma solo testimonianze riportate. I legali sono convinti di poter dimostrare l’innocenza dei loro assistiti in tribunale.