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Maxitruffa bonus, Comune di Rimini chiede di essere parte civile

Il consiglio comunale di Rimini ha votato all’unanimità la richiesta di costituirsi parte civile nel processo sulla maxi truffa da oltre 440 milioni di euro sui bonus edilizi.

Scoperta dalla Guardia di Finanza e dalla magistratura di Rimini, il meccanismo era diramato in tutta Italia con decine e decine di soggetti coinvolti, con un ammontare che da solo rappresenta un terzo delle somme illecite finora accertate: “Truffa tra le più grandi della Repubblica“, aveva detto lo stesso premier Mario Draghi. E le Fiamme Gialle avevano appurato: “Una articolata operazione criminale con base operativa a Rimini”.

 

 

Ieri, giovedì 24 marzo, l’ordine del giorno della Lega “Rimini si costituisce sulla legalità” ha ricevuto il voto di tutti, per la soddisfazione del capogruppo del Carroccio Luca De Sio: quell’inchiesta “fu una coltellata al cuore per la nostra comunità; foss’anche solo per l’immagine di Rimini”, ma ora “questa delibera, voglio riconoscerlo, è una vittoria di tutti”.

“E in primis della Lega da sempre attenta alla lotta alla criminalità – prosegue De Sio – e del nostro gruppo, a dimostrazione della serietà del nostro lavoro in Consiglio Un gruppo che in questa vicenda ha preferito evitare facile polemiche, ancorchè più che legittime. A noi interessava il merito. A noi interessava emettere un grido di legalità
A noi interessava ed interessa Rimini. E così il consiglio ha approvato all’unanimità un odg della minoranza, peraltro “scomodo” per la giunta e non precedentemente concordato con la maggioranza. Si dice essere stato un evento più unico che raro nella storia del nostro Consiglio. E  – io personalmente e noi come gruppo – siamo orgogliosi di aver recitato il ruolo principale in questa vicenda”.

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