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Marzio Pecci, Lega: “I ristori per Rimini non bastano”

Le grida di aiuto degli imprenditori della provincia non possono essere soffocate dai continui decreti legge dei ristori.

Noi diciamo – scrive Marzio Pecci, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale – che bisogna guardare oltre la crisi.

C’è necessità di sviluppare una strategia per il futuro dell’intera economia locale e nazionale perché questa pandemia sta cambiando l’economia di tutto il mondo.

Abbiamo sentito ripetere nei mesi passati che “niente sarà come prima” e ciò vale per il comparto fieristico, per il distretto romagnolo del turismo e per tutta l’economia riminese che è costituita prevalentemente di piccole e medie imprese.

Il territorio riminese – continua l’esponente leghista – è sconquassato dai crediti in sofferenza delle banche. Questo è un tema che la politica e gli Enti locali dovranno affrontare perché il problema dei crediti deteriorati riduce la capacità di investire e rende la gente disperata.

Occorre, dunque, che gli Enti locali si attivino presso il sistema bancario, unitamente alle Fondazioni, alla Regione ed al Governo per mettere a disposizione le risorse finanziarie per sviluppare un nuovo prodotto turistico e per dare sostegno alle imprese.

Gli imprenditori, a causa della crisi finanziaria del 2008 e della attuale crisi da pandemia, sono finanziariamente sofferenti e per recuperare la credibilità creditizia non possono solo vendere, ma, ad avviso della Lega, dovranno trovare, insieme alle istituzioni, la soluzione per difendere il valore del bene sul quale investire e tornare a fare utili.

Noi sappiamo – prosegue Marzio Pecci – che andremo incontro nei prossimi anni ad una ripresa molto selettiva dato che molte strutture usciranno dal mercato con gravi perdite e solo gli imprenditori che sapranno innovare il prodotto potranno farcela.

Già quest’anno i prezzi del mercato immobiliare alberghiero hanno subito una riduzione del 30-40% ed il 2021 non pare essere l’anno della svolta.

Bisognerà attendere il 2022 per vedere chi ha retto la crisi e quanti dei sopravvissuti saranno pronti a ripartire con il nuovo prodotto turistico.

Il turismo mondiale ripartirà sicuramente e noi dovremo essere pronti per conquistare i nuovi mercati con nuove strutture, nuove tecnologie e nuove forme gestionali che ci consentiranno di vendere il prodotto direttamente al consumatore abbassando la dipendenza dagli intermediari del turismo e riducendo i costi.

Le strutture alberghiere dovranno avere la capacità di diventare marchio perché il turista globale, ormai, si sente rassicurato solo da questo.

La politica locale, per iniziativa della Lega, si è trovata, per la prima volta, unita a dire NO all’ecomostro del Parco eolico, ma sappiamo tutti che il settore turistico è uno dei comparti maggiormente influenzati od influenzabili dal sistema ambientale per cui i progetti di cambiamento, di riqualificazione e/o riconversione delle strutture non potranno prescindere dalla tutela dell’ambiente.

Abbiamo scoperto in questi giorni che Enti locali e associazioni della provincia sono diventati tutti ambientalisti od ecologisti, ma viene da chiederci: dove sono stati fino adesso?

L’unica associazione che a Rimini si ricordi è “basta merda in mare”.

Oggi è apprezzabile l’intervento del senatore cinque stelle, Marco Croatti, sul Parco eolico, ma proprio per ciò che afferma il parco non potrà essere collocato nel nostro mare Adriatico. 

Per dare una risposta agli imprenditori e uscire dalla crisi – conclude Marzio Pecci – bisogna insieme costruire grandi progetti e risolvere i problemi di: semplificazione, sburocratizzazione, digitalizzazione, crediti deteriorati e approvare, con urgenza, i finanziamenti europei, nazionali e regionali.

Occorre, in buona sostanza, rimboccarsi le maniche … i ristori non risolvono il problema della grave crisi in cui il Governo ci sta trascinando, bisogna andare oltre”.

 

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