Giammaria Zanzini, vicepresidente Federmoda Emilia Romagna, presidente Federmoda provincia Rimini, membro direttivo Confcommercio Rimini.
“La notizia è sorprendente. Digiti su un motore di ricerca riminimoda.com (https://riminimoda.com/) e subito entri in un grande sito d’abbigliamento e-commerce. Solo, non è un negozio della nostra città, neppure del territorio o dello stivale. È messicano, vende in centroamerica e in mezzo mondo. Le sue directory si chiamano Rimini Couture, Rimini woman o Rimini Casual. La cosa vale un paio di riflessioni. La prima e più evidente è che, nonostante noi romagnoli tendiamo alla sottovalutazione di noi stessi e di ciò cha abbiamo a disposizione, il nome della nostra città è considerato un marchio forte. Un nome che colpisce l’immaginario delle persone pure in Messico. Per loro significa stile, eleganza: in una parola marketing. Il secondo elemento d’analizzare è l’importanza della presenza in rete. Gli anni della crisi hanno modificato il mondo e chi fa commercio non può più rimanere fuori dal web. Soprattutto nel settore moda, abbigliamento, accessori. Le grandi griffe sono online da sempre, gli “influencer” stanno sui social e sono profumatamente retribuiti per indossare il capo più cool del momento. I grandi centri commerciali mettono a disposizione degli esercenti siti e pagine social belle e aggiornatissime, i franchising offrono la forza di un marchio e grandi apparati di comunicazione. Chi fino a oggi, a parte qualche rara eccezione, è però rimasto fuori da questa rivoluzione sono i negozi di prossimità, gli esercizi familiari e in molti casi pure quelli di nicchia o di alta qualità. I dati della Camera di Commercio lo certificano. In provincia di Rimini operano 7.379 imprese di commercio al dettaglio e solo il 2% fa e-commerce. Nel 2016 erano in tutto 165, con un aumento risicatissimo rispetto all’anno precedente di sole 2 unità. Certo ci sono pagine Facebook, più o meno aggiornate, qualche puntata su Instagram o Pinterest, ma quello che manca è un progetto, un cultura e una consapevolezza di opportunità che è necessario cogliere. Discorso difficile, ma ti tocca farlo – cito a caso- anche se sei un verduriere, un ottico, un piccolo ristorante o un fior di camiciaio. Magari pure con qualche parte in inglese, visto che i turisti stranieri bene o male a Rimini stanno tornando. Ben venga allora l’iniziativa di Confcommercio di lunedì prossimo con un seminari su questi temi: “Un viaggio al centro dell’e-commerce” (Auditorium Viale Italia, ore 19). Iniziativa che s’inquadra in un progetto di rilancio 4.0 del terziario e da cui commerciati e esercenti non possono rimanere esclusi. E come Federmoda Rimini mi sento di lanciare una proposta ai 110 associati della mia categoria. Un pagina social/portale che racconti ognuno dei nostri negozi, che aggiorni clienti e navigatori on line, sulle novità, le proposte, su dove siamo e cosa facciamo, è un ipotesi di lavoro concreta. Tutti noi ci possiamo trovare spazio e modo per raccontarci, per raggiungere e stare in contatto con chi cerca le cose che offriamo e non vuole per forza andare in un Iper. Potremo anche capire se possiamo e vogliamo vendere on line anche noi. In Messico già lo fanno e con il marchio “Riminimoda”. C’è da pensarci”.