Manuela Fabbri, presidente di Aps Basta Plastica in MARE Network, ancora all’attacco sul tema delle pale eoliche nel mare di Rimini e questa volta sul piano personale, chiamando in causa uno per un chi si è provìnunciato a favore del progetto.
“Giusto per sfatare il mito – scrive – qui abbiamo tanti “padri certi”, anche se ampiamente superati da eventi e tecnologie avanzate: Marco Affronte ex eurodeputato, Maurizio Melucci ex consigliere regionale, Cesarino Romani ex assessore provinciale, Alberto Rossini ex assessore ed ex (abbiamo perso il conto) consulente provinciale e/o attualmente funzionario del Comune di Misano il cui sindaco è però contrario… E ci mancava, ma tranquilli è arrivato, un pezzo da novanta: l’ex Presidente di Provincia (1999 – 2009) Ferdinando Fabbri, detto Nando. Anch’egli si pronuncia. A che titolo non lo sappiamo. Perché è di Bellaria e gli piace il mare?”
“Tutto ciò, se non la ritenessimo una scelta definitiva e irreversibile dal punto di vista della cultura ecologica, sarebbe davvero paradossale. Già la Provincia sulle scelte politiche vere strategiche (non di servizio) è sempre contata poco, e ve lo dice con cognizione di causa un’altra ex (nel consiglio della Provincia di Forlì, esperienza non ripetuta per impiegare più utilmente il proprio tempo)”.
“Sono già passati appunto 13 anni da quel 2007 in cui è nata la proposta, come fosse un secolo fa: giunta Nando Fabbri (DS, Margherita, PRC, Italia dei Valori, Verdi, Comunisti Italiani) che in quelle due legislature non si è distinta per atti ambientali incisivi. “A babbo morto” gli ex, come per incanto, si risvegliano per ribaltare i destini energetici d’Italia: secondo loro tutto il fabbisogno energetico dall’eolico offshore, anzi di più, dovrebbe essere prodotto dall’Adriatico che bagna la costa del Riminese, quasi fossero i mari glaciali del Nord. Detto questo, è d’obbligo che io renda merito a un membro del nostro direttivo, già sindaco, il quale mi dice sempre che preferisce tacere sulle scelte amministrative (che non gli appartengono) poiché è antipatico che gli ex diano giudizi non standoci dentro e non rappresentando più altri se non se stessi (bravo Alberto)”.
“Ebbene insieme ai “nostri padri certi” (e purtroppo ai giovani seguaci di Greta) non a caso c’è Confindustria. Con Paolo Maggioli, presidente, e gli industriali sensibili al tema come Maurizio Focchi ed altri, avremmo voluto lavorare insieme, green economy e bandi europei, anche con la società per cui lavorano Affronte e Natalini, sempre che non fosse così impegnata a riminizzare il mare. A maggior ragione ora che l’Europa ci dice come impiegare i tanti contributi del green deal. In impianti che producano energia rinnovabile, differenziata e diffusa: biogas, idrogeno green, solare e anche eolico, magari prendendo esempio da ciò che Alberto Bellini assessore all’ambiente, aveva realizzato vicino a noi, in quella Romagna che dovrebbe imparare a lavorare un po’ più assieme: a Forlì dal 2015 c’è un campo solare tra i primi in Italia”.
“L’ecologismo autentico, ancora instancabilmente ripetiamo, deve promuovere risparmio: di consumo e anche di produzione. Di suolo e beni ambientali tutti, così come di energia, anche se rinnovabile. Non ci pare coerente fare i promoter e i supporter, amici verdi, di un progetto che snatura il mare e la nostra identità culturale. Conosciamo bene tutti i danni che l’industrialismo ha già fatto alla nostra bella Italia soprattutto nel Mezzogiorno, da Taranto al Sulcis, dove non a caso… tanto sono già rovinate, anche lì sono in fieri centrali eoliche offshore”.
“Ed è infatti la seconda commissione attività produttive della Regione Emilia-Romagna che oggi 3 novembre, ha invitato in audizione, non i sindaci della costa attualmente eletti in rappresentanza dei cittadini, bensì i progettisti e Riziero Santi presidente della Provincia di Rimini (nominato dai partiti e propositore). Noi associazione di promozione sociale, cittadini volontari sul campo, impegnati da subito con parere contrario – studiato, motivato, elaborato, confrontato – e formalmente protocollato in Capitaneria di Porto, non siamo stati sentiti mai sul tema, né dalla Provincia e neppure dalla Regione. Ma non abbiamo paura: conferenza dei servizi, valutazione di impatto ambientale e Ministero del Mare e dei Beni Culturali, i prossimi passi. L’importante è non incorrere nel pericolo in agguato: resistere alla strumentalizzazione della politica politicante dei vari schieramenti e/o dentro gli stessi partiti, così come un po’ di qua e un po’ di là invece si sta facendo. Noi siamo solamente col mare, di noi tutti”.
“NB: segnaliamo che il nostro presidente Stefano Bonaccini ai tempi del referendum contro le trivelle in mare per l’estrazione di idrocarburi, si era recato a manifestare in Piazza Montecitorio pro estrazione di gas nella nostra regione con Paolo Maggioli, Confindustria. Che i Verdi per aderire alla sua campagna elettorale e alla maggioranza poi, non hanno posto condizioni e impegni pubblici trasparenti. Sillogismo? Un impegno che noi invece abbiamo chiesto ai candidati nei nostri collegi: elette Nadia Rossi ed Emma Petitti, alle quali ci appelliamo affinché difendano vocazione e identità culturale del nostro territorio dentro l’ente regione”, conclude Manuela Fabbri.