L’ Homo Sapiens apparve sulla terra 300.000 anni fa diffondendosi dall’ Africa Orientale, in Europa e poi nel resto del mondo.
Se l’ Homo Sapiens avanzava, l’ Homo di Neanderthal e l’ Homo Erectus, suoi contemporanei si estinguevano. Eppure le tre specie erano simili, e spesso erano arrivati a unirsi e formare delle comunità. Questo dilemma sta ancora, ossessionando scienziati e ricercatori, ciascuno con una sua teoria.
Su qualsiasi sito o libro sul tema troveremo una sfilza di noi di scienziati, paleontologi, storici, accanto ad una lista di nomi di atenei ove sono nate le varie teorie. E poi ancora volumi su volumi scritti, riscritti e aggiornati. Fossili o ritrovamenti vari.
Anche gli esperti cinofili hanno voluto dire la loro, in libri e siti troveremo i nomi di Robert Wayne, K. Lorenz, Charles Darwin e due italiani: Roberto Marchesini e Fabio Verginelli.
Grazie a loro è emersa una verità che potrebbe dare la risposta al quesito di poc’anzi.
La risposta sta nell’ alleanza dell’Homo Sapiens con il lupo avvenuta nel Paleolitico Superiore (dopo le grandi glaciazioni) iniziata per pura sopravvivenza, in quanto legata alla caccia. Questa vicinanza tra le due specie è stata chiamata domesticazione. Successivamente, poi, con la nascita dell’allevamento e della pastorizia, si è evoluta nell’adozione e nella addomesticazione del lupo che l’uomo ha selezionato per creare le razze che oggi conosciamo.
In pratica Homo Sapiens ha smesso di vedere il lupo come un nemico, iniziando a considerarlo un alleato per il raggiungimento di un fine comune, ed è stato grazie a questa collaborazione che gli avrebbe permesso di ‘sbaragliare la concorrenza’ e diventare il nostro progenitore.
L’ Homo Sapiens, quindi, è stato in grado di creare alleanze con altri essere viventi al fine di migliorare la propria vita. E così, indirettamente il cane, avrebbe selezionato l’uomo.
Circa 5500 anni fa avvenne nella zona dell’attuale Kazakhstan la domesticazione del cavallo, ed essa ebbe un impatto sociale ed economico immenso portando enormi progressi nella società dell’epoca.
Ma questa è un’altra storia.
Giovanna Foschi
Giornalista e Scrittrice
Volontaria Enpa