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Luna Rossa, Max Sirena: “Rimini? Mi manca. Tornerò presto”

“Tornerò in Romagna perché mi manca, anzi tornerò proprio a Rimini. Perchè mi manca e sono cresciuto lì velisticamente“. Max Sirena è ancora ad Auckland ma pensa già al ritorno in patria dopo la sconfitta di Auckland. Con una p  Dal 17 marzo, quando Luna Rossa fu battuta per 7 – 3 da New Zealand in Coppa America nelle acque di Auckland sono oramai passati 10 giorni. La barca italiana sconfitta ha comunque battuto un record conquistando – primato assoluto per un team italiano – 3 vittorie in finale.  Ora i riflettori sono accesi sul prossimo trofeo, il più antico del mondo per cui ancora si gareggia , e secondo quanto trapelato il team neozelandese avrebbe già nominato i britannici di Ineos, sconfitti proprio da Luna Rossa per 7 – 1 nella finale della Prad Cup, come challenger per la prossima coppa. Su questo fronte Luna Rossa attende gli sviluppi per rilasciare dichiarazioni ufficiali

Resta da una parte l’amaro in bocca per la sconfitta, ma dall’altra l’orgoglio di aver gareggiato con dignità. E lo racconta Max Sirena in una intervista al Corriere di Bologna. “La vittoria  era un obiettivo e la speranza è sempre quella di vincere quando si arriva in finale, per davvero lo è sempre. Sapevamo anche che i neozelandesi sarebbero migliorati in maniera esponenziale dopo ogni giorno di regata. E c’è un motivo. Il team di New Zealand da una parte era consapevole di avere un mezzo molto competitivo dall’altra sapeva che erano forse un po’ “arrugginiti” nel regatare contro un’altra barca, e questo perché avevano disputato pochi match. Ecco perché avremmo dovuto vincere uno o due regate in più all’inizio, nel secondo e nel terzo giorno. In questo modo avremmo messo un po’ più di pressione addosso agli avversari.  Ma poi alla fine la realtà emerge sempre: e in una serie così lunga, la barca veloce alla fine la spunta”.

Max Sirena, skipper Luna Rossa

Due Italie – una nottambula incollata alla televisione e l’altra mattiniera incollata ai notiziari e agli highlight –  hanno seguito le regate facendo il tifo per il team guidato dal patron Patrizio Bertelli. “Sotto questo punto di vista, forse,  ci ha premiato anche l’onestà con cui abbiamo condotto tutta questa campagna, sia in mare che a terra, dal punto di vista della comunicazione. E credo che gli italiani in una competizione così tipicamente anglosassone abbiano detto comunque la loro: abbiamo battuto in maniera netta dei mostri sacri della vela come Ineos e American Magic“.

Alcuni hanno provato a buttare acqua sul fuoco dell’amarezza, provando a giustificare la sconfitta con il fattore “sfortuna” e la vittoria altrui con il fattore “fortuna”.  Per Max Sirena, però, il risultato finale è “composto da una serie di decisioni, di strategie che vengono prese molto tempo prima rispetto alle regate. Abbiamo gareggiato con una classe di barche completamente nuova e considerando che non ci sono state regate a Cagliari (dove Luna Rossa ha sede ndr) e Portsmouth ci ha messo un po’ nella condizione di lavorare al buio. Ovviamente alla fine chi ha tratto più vantaggio dal non aver regatato sono stati i neozelandesi. Hanno avuto il modo di guardare tutti noi durante le prime regate e di reagire e di adeguarsi alla barca che li avrebbe poi sfidati in finale”.

Ora, “l’obiettivo è quello di fare un team ancora più forte e di provare a vincere la Coppa America. Ma ogni sfida ha una storia a sé stante e quindi non è detto che se si è arrivati in finale quest’anno, si arriverà in finale anche la prossima volta”.

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