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Lotta alla povertà. Da lunedì 18 settembre in Emilia-Romagna parte il Reddito di solidarietà

Un sostegno concreto per persone e famiglie in grande difficoltà economica. Da lunedì 18 settembre parte ufficialmente in Emilia-Romagna il Res, il Reddito di solidarietà. La misura di contrasto alla povertà voluta, ideata e introdotta dalla Regione, che per realizzarla stanzia 35 milioni di euro all’anno di risorse proprie. E circa 20.000 sono le famiglie che potrebbero potenzialmente beneficiare del sussidio. In questa settimana, considerata di avvio sperimentale, tutto ha funzionato bene, a partire dal sistema elettronico per l’inserimento delle domande. Sono già state inviate e accolte le prime richieste di accesso: si tratta di persone sole che non lavorano – “categoria” finora poco nota ai servizi sociali – e famiglie con bambini.

La povertà in Emilia-Romagna: i numeri

Nonostante la “tenuta complessiva” e la ripresa, produttiva e occupazionale, in Emilia-Romagna in questi anni il tasso di povertà relativa è passato dal 2,2% del 2009 al 4,5% nel 2016, il che significa che circa 200.000 persone hanno difficoltà economiche a procurarsi beni e servizi.

Sono invece oltre 65.000 le famiglie (3,3% in Emilia-Romagna, 6% in Italia) al di sotto della soglia di povertà assoluta, ovvero che non hanno reddito sufficiente a soddisfare i bisogni ritenuti essenziali (perlopiù giovani, cioè sotto i 35 anni o tra i 35 e i 49 anni con minori a carico). A questo si assomma il dato della emarginazione adulta che, secondo le stime ufficiali, riguarda oltre 4.000 persone senza dimora (Fonte: dati Istat rielaborati dal Servizio statistico regionale; Università di Modena).

Firmato alla presenza del premier Gentiloni, il Protocollo regionale con sindacati, Forum del Terzo settore, Caritas, Federazione italiana degli Organismi per le persone senza fissa dimora e Banco Alimentare. La vicepresidente Gualmini: “Un vero e proprio Patto, il primo di questo tipo in Italia, con cui apriamo la strada a un nuovo modello di welfare”

Le risorse: disponibili più di 90 milioni

Al Reddito di solidarietà la Giunta regionale destina 35 milioni di euro l’anno,che si sommano ai 37 milioni erogati dallo Stato all’Emilia-Romagna per il Sostegno all’inclusione attiva (Sia), misura attiva di contrasto alla povertà che la legge di Stabilità 2016 ha esteso a tutto il territorio nazionale e che il Res affiancherà e integrerà. A ciò si aggiungono 20 milioni dal Fondo sociale europeo per i tirocini formativi. Va sottolineato come il Res “allarghi” la platea dei potenziali fruitori: nel Sia, infatti, è richiesta la presenza all’interno del nucleo familiare di un minore, o di un figlio disabile, o di una donna in stato di gravidanza. Condizioni, queste, non richieste invece dal Res, pensato per qualsiasi tipo di nucleo familiare, anche composto da una sola persona.

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