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Lotta ai tumori, anche a Rimini Fondazione ANT ha bisogno di noi

Lavorare con ANT (Assistenza Nazionale Tumori). Questa Fondazione è stata creata a Bologna dall’oncologo Franco Pannuti nel lontano 1978. Fino ad oggi, ANT ha curato circa 120 mila persone in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Lazio, Toscana, Marche, Campania, Puglia, Basilicata e Umbria. Ogni giorno 3.408 persone vengono assistite nelle loro case da 19 équipe multi-disciplinari ANT che assicurano cure specialistiche di tipo ospedaliero e socio-assistenziale, con una presa in carico globale del malato oncologico e della sua famiglia. Il Dott. Pierluigi de Michele fa parte di questa onlus dal 1997. A lui abbiamo chiesto qualcosa in più su quest’ente di solidarietà.

Dottor De Michele, di che cosa si occupa principalmente in ANT?

«Mi occupo della parte organizzativa e del recupero risorse finanziarie, umane e strumentali destinate alla mission. In effetti, coinvolgo la società civile a partecipare alla lotta ai tumori, in una fase di riduzione della spesa pubblica per i servizi sanitari. Ogni cittadino ha il dovere morale di collaborare, donando tempo e risorse, al miglioramento della propria comunità. Noi creiamo “beni di relazione”, cioè valore umano, sostegno alla persona, solidarietà, perché, nella moderna società, di beni materiali ne abbiamo fin troppi, mentre la solitudine e la marginalità sono le migliori alleate della sofferenza».

Che cosa fa un medico ANT? 

«È importante specificare che l’ANT è una onlus, per cui il servizio svolto per i malati è gratuito, mentre i medici sono professionisti retribuiti per garantire la continuità del servizio. Il medico ANT possiede una formazione specifica in assistenza domiciliare e cure palliative e supporta i malati di tumore proprio nella fase più difficile della malattia, portando conforto e cure a casa loro, 24 ore su 24, tutto l’anno. L’equipe di assistenza ANT è composta anche da infermieri e psicologi. A casa si effettuano trattamenti sanitari paritari all’ospedale tradizionale: toracentesi, paracentesi, prelievi, trasfusioni, nutrizione, ecografie e picc. Il vantaggio è duplice: innanzitutto per il malato, che riceve i sanitari ANT a casa propria, con gli affetti e le cose più care, con criteri di umanizzazione delle cure e poi è vantaggioso per il Servizio Sanitario e per i contribuenti, perché porta alla riduzione dei ricoveri e degli accessi “impropri” al pronto soccorso.  Se l’ospedale dimette il malato perché la patologia è avanzata e bisogna “liberare” posti letto, è necessario che gli Enti preposti garantiscano un supporto completo ed integrato a domicilio, per evitare l’abbandono sociale e terapeutico».

Come si accede a questo servizio?

«Per ottenere l’assistenza domiciliare è necessario che il medico di base “autorizzi” i sanitari ANT tramite una ricetta, che viene richiesta dai familiari del paziente. La Fondazione ANT non si sostituisce alla Sanità pubblica, piuttosto cerca di integrarsi per offrire sostegno ai sofferenti di tumore, proprio nella fase più grave della loro vita».

Quanti medici si occupano dell’assistenza domiciliare?

«In Italia, i sanitari sono circa 400, tra medici, infermieri e psicologi. ANT opera in 9 regioni e 23 città per quanto riguarda l’assistenza. Le visite specialistiche di prevenzione le effettuiamo sull’intero territorio nazionale. Sul piano della presenza dei volontari, le delegazioni ANT sono presenti in 180 città italiane».

Siete presenti anche a Rimini, vero?

«Sì, Rimini è l’ultima esperienza, nata 2 anni fa, a seguito delle richieste di assistenza che provenivano dal territorio.
Abbiamo curato in città e provincia circa 60 persone. Ripeto, l’assistenza domiciliare e le visite di prevenzione sono assolutamente gratuite. ANT rappresenta un’esperienza di “sanità specialistica gratuita” di tipo umanitario che non ha pari per numero di malati assistiti e livello di professionalità».

Come riuscite a portare avanti l’assistenza?

«Di certo, non senza fatica. Chi riceve le prestazioni non paga per il servizio mentre medici, sanitari e funzionari vengono retribuiti. Solo il 15 % del bilancio ANT deriva da enti pubblici, il resto arriva dal contributo dei privati: donazioni, eredità, 5 per mille, campagne di raccolta fondi, progetti con aziende. In una parola: il fund raising, ovvero la collettività che sostiene un progetto a favore della comunità stessa. Le risorse raccolte a Rimini vengono impiegate sul territorio, a favore dei riminesi. Inoltre è fondamentale il “lavoro benevolo” di tanti volontari, che aiutano per la promozione, l’organizzazione e la raccolta fondi. I volontari sono l’animo puro e spontaneo di enti come ANT; persone che impiegano parte del loro tempo mettendosi in gioco nel loro territorio. I volontari sono rappresentativi della Fondazione ed hanno un ruolo centrale».

Avete altri progetti in cantiere?

«La Fondazione ANT svolge anche prevenzione dei tumori, in due modi: informazione sui corretti stili alimentari e le visite specialistiche per individuare il tumore della pelle, del seno, della tiroide e dell’utero. Tali progetti sono gratuiti, rivolti ai cittadini e sono attivi in tutta Italia.  Sul sito www.ant.it, nella parte prevenzione, è possibile prenotarsi  nelle città dove abbiamo in programma le visite. I progetti per il 2019 riguardano la creazione di eventi per informare e coinvolgere la comunità».

Se qualcuno volesse dare una mano in ANT, e si trovasse a Rimini, come potrebbe fare? 

«Abbiamo aperto in città un negozio di solidarietà in Corso d’Augusto dove i nostri volontari fanno divulgazione e raccolgono fondi. È un negozio molto carino dove è possibile acquistare, con una donazione, abiti ed oggetti nuovi e vintage, offerti da aziende e cittadini. Inoltre, qui ci si può anche informare e dare la propria disponibilità al volontariato e alla partecipazione. Senza volontari bravi e disponibili come Sandra, Simona, Alessandra, Mara, Isabella, Ida, Laura, Anna, Mariella, Mirko, l’ANT non potrebbe diffondersi e continuare ad aiutare i malati del nostro territorio. Con i volontari organizziamo eventi, cene, tornei, spettacoli, convegni e manifestazioni finalizzate a divulgare e raccogliere risorse. L’ANT traduce quelle risorse in assistenza e lotta ai tumori. Ecco perché ANT ha bisogno d Noi: mettiamoci in gioco, partecipiamo, diffondiamo!».

Per ulteriori info: www.ant.it; mail: delegazione.rimini@ant.it oppure al 348/3102667.

Nicola Luccarelli

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