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“Lo chiamavano Jeeg Robot” allo Smiting Festival di Rimini

Venerdì 7 aprile, alle ore 21 presso la Cineteca Comunale, verrà proiettato Lo chiamavano Jeeg Robot (2015), film diretto e prodotto da Gabriele Mainetti. In sala saranno presenti, per ritirare il Premio Smiting 2017, gli sceneggiatori Nicola Guaglianone e Menotti, aliasRoberto Marchionni.

L’apertura della sua VIII edizione, Smiting, Festival nazionale della Cultura non convenzionale che si terrà a Rimini dal 7 al 25 aprile, ha scelto dunque uno dei film italiani rivelazione degli ultimi anni.

In una Roma blindata a causa dei recenti attentati, Enzo, un ladro da quattro soldi interpretato dall’ottimo Claudio Santamaria (che grazie a questa interpretazione ha vinto il David di Donatello 2016 come miglior attore protagonista), scappa da due agenti che lo stanno inseguendo per il furto di un orologio. Grazie ad una manifestazione di protesta proprio contro gli atti terroristici degli ultimi giorni, Enzo riesce a dileguarsi sotto Ponte Sant’Angelo; raggiunto poi dai due poliziotti, decide alla disperata di gettarsi nel Tevere, dove entra a contatto con delle sostanze radioattive che gli conferiranno dei super poteri.

L’accostamento stridente fra uno degli scorci più suggestivi del Lungotevere – dal quale si può ammirare in lontananza il meraviglioso cupolone di San Pietro -, e la lurida e sporca figura di Enzo che riemerge dalle acque melmose, danno il via alla macchina narrativa.

Come un moderno Accattone, Enzo corre per la periferia romana, a piedi, fuggendo dalle peripezie del suo quotidiano fatto d’espedienti: questo suo muoversi a piedi è un aspetto molto importante dal punto di vista sociologico, che denota la sua estraneità e la sua marginalità rispetto alla società che lo circonda. Un isolamento che l’ha portato a condurre una vita brutale, senza amici, in cui tutti i suoi sentimenti e bisogni affettivi, tra uno yogurt e l’altro, sono repressi davanti a dei film porno.

Attraverso ricettazioni piccoli furti e spaccio di droga, Enzo entra in contatto con Sergio (Stefano Ambrogi), membro della temibile Banda criminale dello Zingaro (Luca Marinelli): personaggio diventato ormai celebre per i numerosi meme sui social, prova di come Lo chiamavano Jeeg Robot abbia in poco tempo già segnato l’immaginario dei più giovani – nel mondo digitale in cui viviamo oggi anche questi sono aspetti da considerare!

A casa di Sergio, Enzo ha modo di conoscere sua figlia Alessia (interpretata dalla sorprendente Ilenia Pastorelli, che al suo debutto ha vinto il David di Donatello come migliore attrice protagonista), una ragazza con profondi turbamenti psichici dovuti ad abusi subiti da piccola, appassionata a tal punto della serie anime Jeeg robot d’acciaio da confondere il mondo reale con quello del suo amato Hiroshi Shiba.

E “Hiroshi Shiba” è proprio il soprannome con cui lei chiamerà Enzo, una volta scoperti i suoi super poteri. Nasce allora una relazione affettiva del tutto particolare: da una parte un “ragazzo di vita” rude e scontroso, dall’altra una giovane sognante che crede di essere la principessa di un cartone animato. La condivisione del difficile passato che li accomuna, e l’esigenza di un punto di riferimento affettivo, riuscirà legarli sempre di più, fino a innamorarsi l’uno dell’altro.

A interrompere questo apparente equilibrio ritrovato, dovuto anche alla sicurezza economica derivata dalle ingenti rapine che Enzo – grazie ai suoi super poteri – riesce a portare a termine, è l’irrompere di una faida tra bande criminali: da una parte il Clan camorristico di Nunzia Lo Cosimo (nel quale compare Salvatore Esposito, il Genny Savastano di Gomorra – La serie), autore delle recenti stragi che hanno colpito la Capitale, e dall’altra la Banda dello Zingaro, che non accetta volentieri di lasciarsi soffiare la piazza romana.

Dopo varie carneficine, seguendo il canonico Schema di Propp, la vicenda giunge al suo scioglimento nello scontro titanico tra l’eroe Enzo-Hiroshi Shiba e lo Zingaro, antagonista che nel frattempo è riuscito ad ottenere anch’egli i super poteri.

Roma può però dormire sonni tranquilli perché a proteggerla c’è un nuovo supereroe, tutto italiano.

Edoardo Bassetti

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