Le polemiche sull’intervento del sindaco Andrea Gnassi nei confronti delle due agenti di Polizia Municipale non si placano.
Il sindacato Sulpl-Diccap interviene con una nota che chiede “che la politica non interferisca con il lavoro della polizia locale. Le norme sono abbastanza chiare e cioè che il primo cittadino non ha competenze tecniche e giuridiche per intervenire su alcuna situazione di polizia; ricordiamo che tutti i giorni gli operatori vengono mandati anche dall’amministrazione a verificare situazioni di illegalità e di controllo del rispetto dei regolamenti, delle ordinanze e delle leggi in generale”. Il sindacato chiede “che vengano rispettate le relative competenze così da avere operatori che svolgano in tranquillità e trasparenza il proprio lavoro, per permettere un servizio omogeneo e paritario a tutti i cittadini”.
La CST UIL e la UIL FPL di Rimini tramite i segretari Morolli e Perno:“vogliono stigmatizzare ciò che è successo a Rimini che coinvolge il Sindaco Gnassi e le due Agenti di Polizia Municipale. Ciò non solo per il fatto in sé stesso, su cui avremo modi e tempi di intervenire, qualora necessario, nelle sedi più opportune, ma per ciò che l’atto rappresenta. Il Sindaco di Rimini, che aggredisce verbalmente e pubblicamente due Agenti, mentre esercitano le loro funzioni, applicando delle regole contenute in un Dispositivo che lui stesso ha emanato, è emblematico di quale poco rispetto ha dei ruoli e delle regole che, per primo, come primo Cittadino dovrebbe rispettare, dando il buon esempio”. “Se chi rappresenta le istituzioni locali, ai massimi livelli, se ne frega dell’immagine che da all’esterno, ed anzi in pieno giorno e in pubblico, si arroga il diritto di aggredire due agenti di polizia locale, cosa deve fare chi delinque? Questo dimostra una scarsa consapevolezza a tutti i livelli istituzionali. Terminiamo dicendo che c’è un “bon ton” per chi rappresenta lo Stato e la Società, certi atteggiamenti aggressivi, certi linguaggi e certi insulti perpetuati a tutti i livelli non sono sicuramente un bel segnale e, al di là dei giudizi politici e delle cose fatte, non possono essere tollerati, perché sono indice di un evidente imbarbarimento della Società. Per cui, come UIL, crediamo che l’azione del Sindacato per costruire una Società migliore, in difesa di chi rappresentiamo, passi anche da un azione determinata per “rieducare alla cultura del rispetto” partendo proprio da quei rappresentanti delle Istituzioni che non lo fanno”.
Il Sindacato Ospol CSA “esprime piena solidarietà alle Colleghe in servizio in centro sabato scorso 3 novembre” ed evidenzia che “il Personale della Polizia Locale riceve ordini esclusivamente dal Sig. Comandante e fa rispettare le leggi dello Stato, i regolamenti del Consiglio e della Giunta e le ordinanze del Sindaco in vigore. Questa normativa si applica a tutti, indiscriminatamente. Questi sono i principi fondamentali su cui si basa il nostro lavoro. Oltre al fatto che, come tutti sanno, siamo pubblici ufficiali”.
Dopo i sindacati numerosi i commenti politici.
Nicola Marcello di Forza Italia “esprime la massima solidarietà al primo cittadino ! Credo che l’episodio vada ridimensionato e spero che cose simili non accadono più in futuro !! …L’episodio in questione , andava ed andrebbe risolto a mio avviso con le scusa reciproche di tutti gli attori anche se conosco bene “il peso “ di una divisa che ti rende spesso responsabile di azioni e comportamenti non richiesti a persone normali e che i due agenti hanno agito probabilmente nel rispetto delle regole richieste al loro compito d’istituto”
Gennaro Mauro del Movimento Sovranista commenta l’episodio in modo sarcastico “Il solito Gnassi, ci ricasca sempre. Si sente un piccolo ducetto, e quando non tollera chi non la pensa come lui, aggredisce verbalmente.”
Poi c’è chi chiede di rivedere il regolamento di polizia municipale per gli artisti di strada. La proposta è del consigliere del Pd Simone Bertozzi