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L’immigrazione straniera in Emilia-Romagna e a Rimini, tanti miti da sfatare

L’Emilia-Romagna è la regione italiana con il più alto numero di cittadini stranieri residenti. Il tasso d’incidenza è infatti del 12,1%, a fronte del dato medio nazionale che è dell‘8,2%.

I cittadini stranieri residenti al 1° gennaio 2015 sono stati 538.236, in crescita rispetto ai 536.022 dell’anno precedente. Continua così l’aumento del numero di cittadini stranieri che scelgono di vivere in Emilia-Romagna.

Questi sono alcuni dati contenuti nel rapporto sull’immigrazione straniera nella regione a cura dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio. 

Le stime delle Nazioni Unite indicano la presenza di circa 244 milioni di migranti internazionali nel mondo, persone che vivono cioè in un Paese diverso da quello di nascita. Si tratta di una presenza in costante aumento rispetto ai 173 milioni di migranti del 2000.

Circa i due terzi dei migranti internazionali del mondo vive in Europa (76 milioni) o Asia (75
milioni); seguono Nord America (54 milioni), Africa (21 milioni), America latina e caraibica (9 milioni) e Oceania (8 milioni).

Tra il 2000 e il 2015 è l’Asia il continente che ha visto il tasso di incremento maggiore di migranti.

Quale lavoro svolgono i cittadini stranieri

Nel 2014 in Emilia-Romagna gli occupati dipendenti risultano essere 1.508.220; di questi, 311.381, persone pari al 20,6%, provengono da paesi stranieri.
Il primo settore trainante dell’occupazione degli stranieri (comunitari ed extracomunitari) rimane l’industria, con il 20,4% del totale degli occupati dipendenti stranieri; segue l’agricoltura con l’11,4%, gli alberghi-ristoranti con l’11,0%, i servizi alle imprese (10,7%), le attività svolte da famiglie (9,7%), le costruzioni (8,5%) e il commercio (7,1%).

Ora vediamo la suddivisione per province dell’Emilia Romagna.

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Come si nota la presenza di popolazione straniera è, con alcune differenze, una caratteristica di tutto il territorio regionale. Le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena continuano ad avere un’incidenza di popolazione straniera sul totale sopra la media: a fronte del 12% regionale, in queste province l’incidenza degli stranieri supera il 13% con la punta del 14,3% nella provincia di Piacenza.
Al contrario, la provincia di Ferrara continua a mostrare la presenza più bassa (8,5%), seppure con notevoli incrementi nel corso degli ultimi anni. Rimini si colloca al di sotto della media regionale, con 10,9 %.

Se analizziamo anche la suddivisione per Comuni si noterà che i Comuni della provincia di Rimini non sono nei primi posti della classifica.

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Interessante per una comprensione reale dell’immigrazione nei nostri territori sono il numero di immigrati che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. In questa graduatoria Rimini si colloca al terz’ultimo posto:

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Dato altrettanto importante le caratteristiche dei matrimoni. In questo caso il dato è solo regionale:

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Elisabetta Gualmini vice presidente della Regione Emilia–Romagna, scrive nell’introduzione al rapporto sull’immigrazione straniera in Emilia-Romagna:

“Davanti a questo scenario penso siano importanti alcune considerazioni.
In primo luogo non si può considerare il fenomeno migratorio solo come un’emergenza e quindi come un elemento provvisorio e temporaneo, ma come parte della società italiana.
Da quasi trent’anni, ovvero da quando la questione ha assunto dimensioni rilevanti anche in Italia, l’immigrazione è presentata sulla scena pubblica come un problema. Un problema di ordine pubblico da affrontare attraverso politiche contenitive. Questa rappresentazione ha prodotto l’acutizzarsi di sentimenti xenofobi, discriminazioni e violenze nei confronti degli immigrati. Una narrazione di questo tipo non solo è dannosa per le popolazioni straniere, ma per gli stessi paesi riceventi che, travolti dalla paura e da sentimenti di odio e insofferenza, rischiano di perdere di vista la complessità di questo fenomeno e la sua portata anche in termini di valore aggiunto.
Vale la pena di soffermarsi sul fatto che le migrazioni sono in realtà una componente strutturale della nostra epoca, come di tutta la storia dell’umanità.
Si tratta anche di un processo irreversibile, di un mutamento sociale in divenire da cui non si torna indietro, nonostante non sia privo di costi sia per gli immigrati che per le società di accoglienza, ma anche di potenziali opportunità di progresso e crescita comune”.

Per consultare l’intero documento è possibile scaricarlo da questo sito http://sociale.regione.emilia-romagna.it/immigrati-e-stranieri/temi/archivio-dati/archivio-pubblicazioni/volume%20ed%202016

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