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Ligabue, Coliandro e gli altri: così la Regione finanzia il cinema che racconta l’Emilia Romagna

Promuovere la nostra regione attraverso il cinema. È quello che sta facendo, da ormai 20 anni, l’Emilia Romagna Film Commission, attraverso la pubblicazioni di bandi dedicati. Abbiamo chiesto a Fabio Abagnato, Responsabile di questo ufficio del Servizio Cultura e Giovani della Regione, come riescono produttori e registi ad ottenere i finanziamenti necessari per realizzare i loro film qui, in Emilia Romagna.

Abagnato, quali sono le funzioni principali di questo ufficio?

«Le funzioni principali della Film Commission sono di sviluppare e consolidare le attività di promozione e produzione cinematografica sul territorio, con obiettivo primario di sviluppare il sistema cinema, e quello indiretto ma importantissimo di farlo mirando alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali dell’Emilia-Romagna, anche in sinergia con le politiche di promozione turistica».

Siete una sorta di porta d’ingresso per chi vuole fare cinema sul territorio?

«Sì, esatto. Offriamo gratuitamente consulenza su luoghi, servizi, opportunità e risorse presenti da Piacenza a Rimini; sosteniamo alcuni progetti attraverso bandi e valorizziamo le imprese regionali per farli crescere nel settore complesso del sistema cinema nazionale. Inoltre ci occupiamo anche di rassegne e festival e progetti di promozione della cultura cinematografica».

L’ispettore Coliandro

Quanti fanno parte dell’Emilia Romagna Film Commission?

«Siamo in quattro per le attività amministrative e culturali, ovvero bandi e sportello produzioni, mentre abbiamo una collaborazione per la comunicazione, vista la funzione specifica del nostro portale www.emiliaromagnacreativa.it».

In quanti si sono presentati ai vari bandi nel corso degli anni?

«Difficile quantificare i contatti, che su posta elettronica e telefono sono quotidiani, ma parliamo di diverse centinaia di relazioni per motivi differenti, un numero più vicino ai mille che ai 500.Abbiamo differenti bandi rivolti alle imprese, ed escludendo le attività di promozione, abbiamo richieste da circa 70/80 soggetti all’anno, divisi su tre aree: imprese nazionali ed internazionali e/o regionali per la produzione di lungometraggi, documentari, serie tv o cortometraggi, oppure imprese per sviluppare progetti prima della fase produttiva».

Quanti sono riusciti a portare a casa il finanziamento negli ultimi anni?

«Siamo in fase di assegnazione risorse per il 2018, mentre nel triennio 2015/2017 abbiamo sostenuto 93 progetti: 30 lungometraggi, 11 serie TV, 41 documentari, 6 cortometraggi e 5 web serie».

Quanti e quali film avete aiutato a partire in questi anni?

«Sul nostro territorio si sono svolte le riprese di moltissimi prodotti del cinema e dell’audiovisivo, ma per stare sui prodotti più ‘riconoscibili’ abbiamo sostenuto l’ultimo film di Luciano Ligabue ‘Made in Italy’, l’esordio al lungometraggio di Germani Maccioni con ‘Asteroidi’, la serie televisiva ‘L’ispettore Coliandro’, una coproduzione francese per ‘Dopo la guerra’ di Annarita Zambrano, che è stato a Cannes nel 2017, ed in questo periodo sono usciti nelle sale film come ‘Lovers’ di Matteo Vicino o ‘Nobili Bugie’ di Antonio Pisu; ma non bisogna dimenticare la ricchezza e la qualità della produzione documentaristica, che per esempio è stata certificata dalla doppia presenza in concorso al Festival di Nyon poche settimane fa».

Fino a questo momento quanti soldi avete investito nelle produzioni cinematografiche emiliano- romagnole?

«La Regione ha indirizzato più di 10 milioni di euro nella filiera cinematografica; noi abbiamo investito nella produzione cinematografica poco più di 4 milioni per progetti che hanno investito in regione più di 15 milioni di euro per prodotti dal costo complessivo di quasi 40 milioni di euro».

Secondo lei, l’Emilia e soprattutto la Romagna è ancora un luogo appetibile, cinematograficamente parlando?

«L’approvazione della legge regionale sul cinema del 2014 ha permesso una ripartenza significativa, vista la creazione di un Fondo Regionale e di un rafforzamento delle funzioni della Film Commission regionale. Questo sta producendo i suoi frutti e il nostro territorio sta diventando richiesto e apprezzato. Molto è dato dal fatto che la collaborazione con comuni e territori è diretta, efficace e ‘sentita.’ E poche regioni possono offrire una varietà di ambientazioni che vanno dalle cime appenniniche al mare, dalle oasi naturali agli insediamenti industriali. Infine, possiamo contare su una collaborazione di partners istituzionali e culturali di assoluto rilievo».

 Nicola Luccarelli

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