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L’hotel di Rimini che “discrimina i Russi” diventa scandalo internazionale, ma la cliente ora smentisce e si scusa

E alla fine sono arrivate le smentite e le scuse di chi aveva scatenato lo “scandalo”, ma nel frattempo il caso era diventato internazionale. E il bersaglio, Davide Angarano gestore dell’Hotel Sacramora di Viserba di Rimini, ancora non se ne capacita: «Le ultime 24 ore sono state da incubo- racconta – alle quattro di questa notte squilla il telefono, una telefonata dall’America: “Qui è il Los Angeles Times, siete voi che mettete i Russi in tavoli separati?”. Ma adesso, finalmente, quella Natalya si è scusata su Facebook».

Lei è Natalya Romashina, giornalista, che sempre su Facebook aveva scatenato un putiferio raccontando di essere stata trattata malamente all’Hotel Sacramora dopo essersi appropriata da un altro tavolo di una salsiccia che non apparteneva al suo menù. Storia che la testata on line russa Sputnik News aveva condensato nel titolo: “Rimini: in hotel i russi mangiano separatamente dagli ospiti italiani”.

Apriti cielo. L’Hotel Sacramora, che lavora prevalentemente proprio con i turisti russi, è tempestato di telefonate, sia di clienti che di giornalisti: anche stranieri, perché Sputnik News ha edizioni nelle principali lingue del mondo.

Finché oggi pomeriggio la Romashina, che si trova tutt’ora in riviera in compagnia del marito, ha scritto sulla sua pagina Facebook quella che l’albergatore viserbese spera essere la parola fine:

“Bene, ci siamo incontrati con il direttore della Sakromora e abbiamo parlato di persona”. Il post prosegue spiegando che “la barriera linguistica e l’emotività ha portato a questa incomprensione”.

“Ci scusiamo anche di esserci espressi in modo così brusco e di aver provocato dei danni, non era nostra intenzione. Non ci siamo capiti con lo staff dell’hotel, i media hanno gonfiato, non capendo, e tutto è diventato uno scandalo internazionale”.

“Onestamente, – conclude il posta – mi dispiace davvero per quello che è successo. Post scriptum La maggior parte dei commenti, ovviamente, è terribile da leggere”.

Già, perché i commentatori russi della vicenda sono affatto solidali con la compatriota, che li aveva tenuti aggiornati sulla situazione postando un messaggio dopo l’altro: al contrario. Alcuni avevano sentito la notizia alla radio, e ora trasecolano: “Ma come, in altre parole hai rubato una salsiccia da un altro tavolo, hai dato agli italiani dei fascisti, hai scatenato uno scandalo internazionale e ora…”. Oppure: “Hai accusato l’impiegato romeno di non sapere il russo. Ma se lui andava alla polizia deportavano te e tutto il gruppo e in Europa non ci saresti più”. Altri, poi, che russi non sono, commentano: “Io scrivo da Praga: perché certe cose ai Cechi non succedono?”. 

Decine e decine quelli che intervengono, con espressioni anche più pesanti. Il che suscita ora un’latra preoccupazione nel titolare del Sacramora: «Ho chiesto a Natalya se poteva cancellarli certi commenti. Che non passi il messaggio che noi non vogliamo i russi, tutto il contrario! Ma lo sa qual’è la password per il wi-fi gratuito del nostro albergo? E’ “russia****”! E noi non vorremmo i russi?».

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