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L’Esodo. Superbonus per pochi. Sindaci state a casa. Ius soli alla bolognese

La Guerra

Da quando è iniziata la guerra il 24 febbraio sono già oltre un milione e mezzo di rifugiati ucraini in otto giorni. Rappresenta l’esodo più importante di questo secolo, per altro nel cuore dell’Europa, ma anche il più rapido spostamento di persone nell’età contemporanea. Nemmeno la crisi della Jugoslavia aveva raggiunto queste cifre. Siamo solo all’inizio. In questo momento sta uscendo il ceto medio ucraino, chi ha collegamenti con altri paesi. Se  la guerra continua l’esodo coinvolgerà altri ceti sociali. E se continua ho molto dubbi che rimanga anche l’attuale clima di disponibilità di governi e forze politiche europee. Già ora l’Inghilterra, molto disponibile in aiuti militari all’Ucraina, ai profughi permette solo i ricongiungimenti familiari. Praticamente una goccia nel mare. Da questa situazione si esce solo con la fine della guerra. E’ l’ora delle diplomazie che si devono mettere al lavoro seriamente

Il superbonus edilizio va rivisto

Oggi è possibile trarre un primo bilancio del superbonus edilizio. Un bilancio fatto più di ombre che di luci. Ma andiamo con ordine:

  • Prevedere un superbonus al 110% per un periodo limitato ha creato una bolla speculativa senza precedenti. Il costo delle impalcature, finestre, termocapotti, ferro, acciaio, legno, sabbia, laterizi, bitume, cemento per finire con le parcelle dei professionisti ed intermediari è esploso in modo consistente. Alla fine, intanto paga lo Stato: cioè chi paga le tasse.
  • Secondo uno studio della CGIA di Mestre, è costato 20 miliardi per lo 0,9% appena degli edifici del Paese. In Emilia-Romagna 10mila asseverazioni su 817.809 edifici residenziali. Di poco superiore all’1%.

Per queste ragioni il superbonus va rivisto, ma non eliminato. La soglia di detraibilità delle spese sostenute andrebbe portata, ad esempio, al 60-70 per cento, anticipando quanto stabilito dall’ultima finanziaria. Così facendo, si obbligherebbe il proprietario dell’immobile a una significativa compartecipazione alla spesa dell’intervento manutentivo, con un immediato effetto calmieratore sui costi.

Spiagge, sindaci a Roma in protesta. Ripensateci

Undici sindaci della costa romagnola (tutti) hanno deciso di sfilare a Roma, con le fasce tricolori. Non manifestano contro la guerra in Ucraina, non per le preoccupazioni dell’estrazione di gas in Adriatico, nemmeno preoccupati dalla crisi economica. Nulla di tutto questo. Manifestano, il 10 marzo, assieme ai sindacati dei balneari di Confcommercio e Confesercenti contro la riforma delle concessioni di spiaggia proposta dal governo Draghi. Svolgo solo due osservazioni.

  • Di forma e sostanza. In una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo, vedere i sindaci impegnati a manifestare sulle concessioni di spiaggia è oltre ogni immaginazione e fa male alla vista. Ci dovrebbero ripensare. I sindaci hanno altri strumenti per intervenire. Appartengono, tutti, a partiti che stanno governando.
  • La seconda di merito. Scrivere nel comunicato di adesione alla manifestazione che la riforma del governo “rischia di favorire grandi gruppi e multinazionali” è una evidente falsità. Infatti, saranno i comuni che dovranno gestire i bandi. Saranno i comuni che dovranno decidere quante concessioni mettere a bando. Basta limitare il numero delle concessioni per ciascun bando ed il rischio delle multinazionali scompare.

La Regione Emilia-Romagna che ha coordinato la presenza dei sindaci: ci ripensi.

Lo Ius soli alla bolognese

Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna ai minori nati in Italia da genitori stranieri, regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che hanno completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano. È la proposta contenuta in un ordine del giorno da parte dei gruppi della maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale di Bologna che propongono di modificare lo Statuto del Comune, inserendo il riferimento allo ‘Ius Soli’

L’Ordine del giorno è presentato dalle liste Lepore sindaco, Pd, Coalizione civica, Anche tu conti, M5s 2050, Europa Verde-Verdi. Il Comune di Bologna vuole istituire una cerimonia speciale il 20 novembre di ogni anno, Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, una ‘Festa della cittadinanza’.

Iniziativa condivisibile per sollecitare il Parlamento ad approvare una nuova legge sulla cittadinanza. L’obiettivo è questo, e mi pare abbastanza inutile dividersi tra chi è d’accordo o contrario sulla proposta. Matteo Lepore sta dimostrando di avere la caratura dei migliori sindaci della tradizione riformista.

Mettete un semaforo

In questi giorni tante sono le preoccupazioni per la situazione del traffico nella città. Non sono un tecnico, ma da semplice utente mi pare evidente che vi sia un’organizzazione della mobilità che non funziona. Troppo semplice indicare come soluzione quella di non usare l’auto. Non succede per molte ragioni che tutti conosciamo e non è solo pigrizia. Mi limito in questa pillola a chiedere una soluzione più semplice rispetto a quella di rivedere alcune decisioni prese dal Comune recentemente. Sarebbe utile mettere un semaforo pedonale per l’attraversamento della via Roma di fronte al cinema Settebello. Nei giorni di mercato (ma non solo) quel passaggio pedonale diventa un ostacolo al traffico dei mezzi in modo fluido. E’ necessario regolamentarlo e non può essere solo fatto dai vigili urbani.

 

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