Riportiamo di seguito il comunicato diffuso da Alessandro Leonardi, candidato sindaco per la lista “Insieme per Coriano”, sul tema della sicurezza urbana.
“Affrontare di petto il tema della sicurezza urbana è un dovere imprescindibile per chi governa una comunità locale. Attenzione però a non farsi abbagliare da slogan e facili soluzioni, bisogna saper guardare anche in prospettiva. E basta fare una piccola ricerca su Google per comprendere come un approccio puramente “muscolare” sia fallito in tutto il mondo. Puntare soltanto a ridurre microconflitti a breve termine è miope ed inefficace, bisogna ricostruire un tessuto sociale equilibrato, dove le diverse presenze di soggetti economici, sociali, culturali “riconquistino” gli spazi oggi deteriorati dal degrado, dai fenomeni criminali e dal traffico.
Progettare o anche semplicemente riqualificare una piazzola o un parco, decentrando servizi e creando interconnessione tra questi spazi, significa evitare che certi disagi sociali legati all’ambiente si cristallizzino, prevenendo i fattori che possono generare condizioni di vita negative e di microcriminalità. Questo è un approccio intelligente e strategico, che richiede però partecipazione e interventi integrati. Anche la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione dei fondi per finanziare alcuni di questi progetti e, a differenza di quanto accaduto in passato, è nostro dovere provare a intercettarli. Se diventerò sindaco mi muoverò proprio su questa linea, per garantire ai corianesi un territorio più sicuro.
Se è vero che solo alle forze dell’ordine spettano azioni di repressione, è altrettanto vero che una figura come quella del vigile di quartiere può favorire il dialogo coi cittadini, creando un canale d’ascolto permanente tra questi e le forze dell’ordine, contribuendo alla vivibilità del territorio. E anche gli stessi cittadini, ai sensi della legge regionale n.24/2003, possono trasformarsi in “volontari per la sicurezza urbana”, collaborando attivamente con l’amministrazione e il nucleo territoriale della polizia municipale. E trasformandosi in fattori deterrenti nei confronti di fenomeni di insicurezza e degrado urbano. Favorendo poi un modello di polizia locale vicino ai cittadini, sarà rafforzato il pattugliamento appiedato degli agenti. In questo modo, la visibilità del vigile di quartiere non sarà finalizzata solo a prevenire la criminalità e ad applicare la legge, bensì anche a migliorare le pubbliche relazioni con residenti e commercianti, a restituire confidenza ed a ridurre i sentimenti di paura.
Credo che debba essere valutata concretamente anche l’idea di un sistema di videosorveglianza, che non rappresenta come in tanti pensano la soluzione a tutti i problemi, ma può essere fondamentale in un’ottica sia di prevenzione che di repressione. Ad esempio potrebbe essere utile creare una banca dati accessibile ai vari settori del Comune, al fine di contribuire proprio ad interventi mirati ed efficaci nelle politiche preventive e di riqualificazione urbana”.