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Legge di bilancio 2018, cosa cambia nella sanità

Nell’ultima Legge di Bilancio cosa cambia per la Sanità? Per la verità non molto, ma alcuni punti sono sicuramente significativi: i costi dei farmaci, innovativi e non; i superticket; i ricercatori; l’acquisto di beni e Servizi da parte del SSN; i servizi sanitari delle farmacie, e altro ancora.

Costo dei Farmaci o pay-back farmaceutico: non cercate di capire il meccanismo. E’ farraginoso e complicato.
In sostanza riguarda il costo dei farmaci innovativi e ancora coperti da brevetto.
Le aziende farmaceutiche restituiscono allo Stato il 10% del superamento della spesa di questi farmaci rispetto all’anno precedente. Fatto sta che il meccanismo genera contenziosi a non finire fra lo Stato e le aziende. Riguarda una somma di 1,486 miliardi di euro per gli anni 2013-2015 e tutto il conteggio per l’anno 2016.
Il Parlamento autorizza il Governo e in particolare l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) a condurre accordi transattivi, da cui si prevede un ricavo di 930 milioni (invece di 1.486) , oltre alla parte relativa al 2016.

Commento: una procedura che appunto farraginosa e perditempo; sarebbe meglio semplificare e andare ad accordi con le aziende a livello europeo attraverso l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco). La ricordate? E’ quella che da Londra è andata a Amsterdam e non a Milano.

Acquisto di beni e Servizi da parte del Servizio Sanitario Nazionale: tutti gli acquisti del SSN devono essere in formato elettronico, da inviare al Ministero della Sanità per incentivare efficienza e trasparenza.

Commento: corretto; ma sarebbe più semplice mettere Regioni e Stato in rete, elettronica e digitale, con esami dei dati durante le conferenzeStato-Regioni.

Superticket: viene istituito un fondo di 60 milioni per non fare pagare il superticket  i soggetti più vulnerabili dal punto di vista sociale e sanitario.

Commento: giusto;  ciò nonostante Liberi e Eguali non ha votato il provvedimento, segno che il contendere  non era sui contenuti ma  politico. Ma ha fatto bene il PD a recepire la richiesta di intervenire, a dimostrazione che di contenuti si vuole discutere.

Più margini di spesa alle Regioni virtuose: per le Regioni a posto con i conti e con i LEA, recentemente introdotti (livelli essenziali di assistenza) si introduce una norma di maggiore flessibilità nella assunzione di personale rispetto alla media nazionale 2015-17, dello 0.8% in più.

Commento: finalmente una norma che valorizza il merito e la buona amministrazione.

Ricercatori: stabilizzazione dei ricercatori degli Istituti di Ricerca e di quelli Zooprofilattici. 230 milioni distribuiti negli anni fino al 2021.

Commento: buona iniziativa. Restano fuori Università e Ospedali, dove pure esistono ricercatori. Ma la parola ricerca  è ancora di difficile comprensione in Parlamento.

Farmacie e Servizi Sanitari: la programmazione dei servizi sanitari e in particolare quello della prenotazione delle prestazioni specialistiche e della distribuzione dei farmaci più costosi è sempre stato un problema.Viene avviata una sperimentazione nazionale negli anni 2018-2020 per implementare in 9 Regioni italiane, egualmente distribuite nel Paese, per rendere operativi questi servizi presso le Farmacie del territorio. Stanziati 36 milioni.

Commento: buona iniziativa, purché possa andare a buon fine, crei veramente un modello che debba e possa essere applicato in tutte le Regioni (tutte, previo consenso delle stesse per non assistere a una Italia al solito Arlecchino organizzativo). Tenendo presente che già le abbiamo sperimentate tutte: Cup, ancora Farmacie per alcune cose, direttamente i reparti ospedalieri.
E che non sia il solito meccanismo burocratico, ma con un reale collegamento delle farmacie con i reparti ospedalieri, che sono i maggiori erogatori di prestazioni specialistiche. E in particolare che tenga conto del risparmio enorme per i farmaci più costosi già realizzato nella Regione Emilia-Romagna sull’esempio della Azienda Sanitaria di Rimini, ora Area Vasta.

Assunzioni all’Agenas: l’Agenas potrà determinare l’assunzione di ulteriori 100 Unità di cui 10 Dirigenti.

Commento: l’Agenas è l’agenzia nazionale che monitora il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Bene che la si potenzi, ma sarebbe bene lo si facesse in una visione generale con le Regioni. Quante di queste hanno personale impiegato nelle stesse funzioni di controllo? Una razionalizzazione del sistema non sarebbe male, con una messa in rete delle funzioni Agenas-Regioni per il controllo delle funzioni già descritte.

Altri provvedimenti: fra i punti minori ci sono piccoli favori politici, come la proroga tariffe Ismet Sicilia (?), il registro nazionale delle Talassemie, il contributo Enfap da società di capitale e Enpam dal settore odontoiatrico (Enfap e Enpam dovrebbero essere rivisitate nelle loro funzioni), contributo alla Fondazione ricerca sul pancreas (perché solo il pancreas?), per la sicurezza Centri Trasfusionali (ma non sono entro il SSN?), retribuzione individuale di anzianità dirigenza SSN (ma non si deve rinnovare il contratto ?), danneggiati dalle emotrasfusioni, agli eredi 1 milione (?).

Queste le considerazioni sui provvedimenti della Sanità: certamente non cambieranno il contesto generale, ma alcuni di questi sicuramente potranno modificare positivamente il funzionamento della Sanità in Italia se applicati con correttezza e con un giusto monitoraggio.

Alberto Ravaioli

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