La Lega risponde alla maggioranza che l’accusa di “stare dalla parte dei fascisti”, dopo che il gruppo consigliare del Carroccio ha lasciato l’aula al momento di votare una mozione di solidarietà alla CGIL vittima dell’assalto di Roma il 10 ottobre scorso.
Affermano Fiori, Stanchini e Nicolini: “Gli epiteti della maggioranza consigliare sono inaccettabili e assolutamente ripugnanti. La sola parola che la sinistra Santarcangiolese sa usare continuamente è Fascismo che altro non è che il solito stratagemma per distogliere l’attenzione dai veri problemi e soprattutto voler gettare continuamente discredito su coloro che non si allinea al loro pensiero iconoclasta e disfattista. Il fascismo è morto ora esistono solo estremismi di destra e di sinistra che vanno tutti condannati senza eccezione alcuna, rossi o neri che siano”.
Secondo la Lega Santarcangiolese “si rende opportuno fare un semplice ma significativo distinguo”.
E cioè: “L’ordine del giorno circa gli accadimenti di Roma, altro non era che un riflesso di ciò che in parlamento si è già discusso nei giorni passati. Dibattimento in cui tutti i parti di Centro destra hanno dichiarato di essere favorevoli allo scioglimento di tutti quei partiti, movimenti o associazionismi eversivi e sovversivi che tendono a minacciare le solidi basi della nostra democrazia proponendo l’emendamento. Emendamento rifiutato dal PD e da tutto il centro sinistra pertanto i nostri gruppi parlamentari hanno congiuntamente lasciato l’aula non partecipando ad una votazione assolutamente faziosa e non inclusiva di tutte le problematiche, pertanto anche a livello locale ci si è comportati di conseguenza”.
“Non è ammissibile che per le sinistre, esitano solamente violenze perpetrate da dichiarati movimenti di Destra mentre le agitazioni di sinistra vengano sempre edulcorate e minimizzare. In ultimo teniamoo a ricordare che durante la visita nel nostro paese del Senatore Salvini nel novembre 2019 centinaia di appartenenti all’ ANPI alle sinistre santarcangiolesi e centri sociali, hanno creato un clima di terrore e paura per la popolazione presente nel contestare e proibire a Salvini, la visita alla Fiera di San Martino. In quella occasione la maggioranza consiliare respinse ogni addebito asserendo che la colpa fu dello stesso Salvini in quanto non era ospite gradito”, cocludono Fiori, Stanchini e Nicolini.