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Le Sangiovesi, fra allegria e benefica follia

Cantare e divertirsi. Cantare è semplicemente esprimere ciò che si ha dentro, niente di più, niente di meno. E’ un po’ una catarsi che ci libera dal fardello dei problemi di tutti i giorni e ci fa affrontare le cose con il giusto spirito. E se poi attraverso il canto riesci anche a fare del bene, tanto meglio!

Ed è proprio questo spirito che ha portato un gruppo di ragazze a riunirsi e formare Le Sangiovesi. Un gruppo musicale coro composto interamente da donne che viene da San Giovanni in Marignano e che, grazie alla loro allegria dovuta anche all’amore per Sangiovese (ma vedremo in che modo), si sono fatte conoscere e apprezzare dal pubblico di tutta la provincia. Chi sono queste Sangiovesi? Scopriamo insieme, magari sorseggiando un buon bicchiere di vino…

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Quando sono nate Le Sangiovesi?

«Ci siamo conosciute all’interno del coro parrocchiale di San Pietro di San Giovanni in Marignano e siamo diventate “Le Sangiovesi” nel 2015, grazie all’incontro con Stefano Bianchi, il nostro maestro di canto».

Chi ha scelto il nome?

«Doris, una delle Sangiovesi, la madrina, colei che per prima ha avuto l’idea e il sogno di questo gruppo, usava questo simpatico appellativo per riunirci. Fino a quando, alla nostra prima esibizione a dicembre 2015, abbiamo deciso di presentarci come gruppo. Questo nome rimanda al nostro caro paese di San Giovanni, ma anche al vino».

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Quindi vi piace il Sangiovese?

«Essendo romagnole di nascita o di adozione, non disdegniamo il buon vino, per cui non possiamo che amare il Sangiovese!».

A chi è venuta l’idea di formare questo gruppo?

«A Doris, che nel 2015 ci ha proposto di prendere lezioni di canto. Siamo partite in tre o quattro, poi nel corso di un anno, visto il nostro entusiasmo, si sono aggiunte anche tutte le altre. Cantando e trascorrendo tanto tempo insieme, siamo diventate un gruppo molto unito ed abbiamo iniziato a sognare e pensare a progetti anche importanti. Ci unisce la passione per la musica, ma anche la voglia di fare qualcosa per gli altri, un grande entusiasmo ed un pizzico di follia, quella buona che porta ai progetti importanti».

Da quante componenti è formato oggi il gruppo? Siete sempre tutte donne?

«Le Sangiovesi sono un gruppo, nel senso che il nostro unico ‘strumento’ è la voce, ma non per questo siamo meno ‘esplosive.’ Abbiamo tra i 30 e i 40 anni e siamo Anna Maria Sanchi, Doris Vanni, Francesca Gennari, Giovanna Gennari, Ivonne Giovannini, Lara Badioli, Laura Pontellini, Paola Mazzaferro, Simona Trivelli e Stefania Palmetti. L’unico uomo del gruppo è, suo malgrado, il maestro, Stefano Bianchi. E’ un gruppo molto eterogeneo di psicologhe, ragioniere, maestre, educatrici, impiegate, esperte in marketing, nella moda, mamme, mogli, fidanzate, insomma tante sfumature, accezioni e modalità diverse ma complementari dell’Essere Donna!».

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Che musica proponete?

«Adoriamo la musica in generale, prediligiamo il pop e la musica italiana, senza mai disdegnare quella straniera! Ci divertiamo molto a realizzare cover simpatiche di pezzi famosi. Il pezzo che, al momento, è stato più apprezzato dal pubblico e che più ci diverte proporre, è ‘Il ragazzo della Via Gluck’, arrangiato in tanti diversi stili musicali. Ci piace molto regalare agli altri freschezza e vivacità».

Dove vi esibite principalmente?

«Generalmente le nostre esibizioni si svolgono nei teatri, ma chissà dove ci porterà il nostro entusiasmo? Il nostro progetto più importante è stato fino ad ora ‘Io vi stupirò’, una serata tutta pensata e dedicata a noi, che si è svolta il 24 aprile scorso al Teatro Massari di San Giovanni in Marignano, con la quale abbiamo fatto, e lo diciamo con molto orgoglio, un grande sold out!».

Avete altri progetti in mente che vorreste sviluppare in questo momento?

«Il nostro prossimo progetto, sul quale siamo già al lavoro, è ‘Note di Donna’. Vorremmo ripercorrere, attraverso la danza, le parole e le canzoni, le mille sfumature che illuminano il percorso di vita di una donna. Vorremmo innescare forza e speranza, con la nostra positività ed anche un pizzico di ironia, caratteristiche che ci contraddistinguono come gruppo. Ma la serata non sarà solo questo: l’intero incasso sarà devoluto a favore de ‘La prima Coccola’, l’Associazione che supporta le famiglie dei bimbi in terapia intensiva neonatale all’Ospedale di Rimini. Questo progetto nasce dal fatto che molte di noi, per motivi diversi, hanno vissuto l’esperienza della corsia, e sentiamo dunque la necessità di supportare le famiglie di chi si trova in un momento di particolare difficoltà. Per questo abbiamo pensato di unire la nostra passione per il canto e la musica, alla possibilità di essere d’aiuto e farci vicine a chi ha bisogno. Stiamo, proprio in questi giorni, progettando l’evento e cercando persone e realtà che abbiano voglia di condividerlo con noi».

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La gente dovrebbe venire a sentirvi, perché…?

«Perché siamo energia pura! Stare con noi fa divertire, emozionare, ridere, commuovere! E’ come essere ‘ubriache di vita’! Dunque venite a sentirci per commuovervi, per passare una serata diversa, per imparare ad ascoltare, ma anche per fare del ben».

Sentiremo ancora parlare delle Sangiovesi?

«Certo che sentirete parlare di noi e molto presto! Siamo molto creative ed abbiamo un sacco di progetti in testa, tutti con l’idea di fare del bene e sostenere una buona causa. Poi c’è in cantiere un progetto grosso, un grandissimo sogno, ma di questo ne parleremo tra un po’, per ora è top secret!».  sangiovesi 18156919_289408134836433_278686633860158682_n 20464612_330860187357894_1755141244_n

Nicola Luccarelli

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