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Le  ragazze marignanesi della Battistelli Consolini Volley alzano la Coppa Italia

Vincere aiuta a vincere. Nella vita come nello sport. E per quanto riguarda quest’ultimo, trionfare per la Battistelli Consolini Volley, in una finale di Coppa Italia giocata a Bologna contro Mondovì Cuneo, è stata un’emozione unica e speciale. Una squadra femminile di San Giovanni in Marignano tutta cuore e grinta, una società che da oltre 40 anni insegna pallavolo investendo al meglio le poche risorse che ha disposizione, insomma una vera e propria istituzione per gli appassionati di volley a Rimini e provincia ma non solo.

Attualmente questo team si trova al secondo posto del Campionato di Serie A2, ma soprattutto è riuscito ad alzare al cielo una coppa importante e prestigiosa come quella nazionale, primo trofeo della sua storia! Ma come si raggiungono certi risultati? Andiamolo a chiedere a due degli artefici di questa impresa, ovvero mister Stefano Saja (classe ’75) da Milano, da questa stagione alla guida della squadra (con esperienza come coach in quasi tutte le categorie), e al Presidente Stefano Manconi (classe ’66), da Rimini, che prima di ricoprire questo ruolo, ha vestito i panni di giocatore, allenatore, e dirigente.

Presidente, qual è stata la sua felicità quando le ragazze hanno alzato la Coppa?

«Il mio difetto principale è quello di affezionarmi molto alle atlete che scegliamo durante l’estate per comporre la squadra. Quando è caduta l’ultima palla della finale, il mio primo pensiero è stato per loro, per tutto quello che hanno fatto dal giorno del raduno fino a quella famosa domenica 18 febbraio, e al fatto che avevamo raggiunto quel traguardo anche per il loro spessore umano.
Quindi, la mia principale soddisfazione è stata, da una parte, avere avuto la conferma della bontà delle scelte fatte sia come giocatrici che come staff e dall’altra parte che è possibile raggiungere ottimi risultati pur avendo un budget sicuramente inferiore a quello di tante nostre avversarie».

Mister, per lei invece?

«Alzare questa Coppa Italia è stata un’emozione molto intensa e complessa. È il mio primo trofeo da capo allenatore e segna per me un punto importante nella carriera: è una tappa fondamentale in un percorso di crescita personale e professionale, ma anche un punto da cui ripartire per sperimentarsi e puntare ad obiettivi ancora più grandi. Vincere un trofeo del genere credo sia un’ambizione per chi fa il mio mestiere ed al tempo stesso un pungolo per poter lavorare sempre meglio. Divido la grande gioia per questa vittoria con mia moglie e la mia famiglia che esulta insieme a me nei successi e mi supporta nei momenti difficili».

Presidente, a inizio stagione avrebbe mai pensato di conquistare un trofeo cosi importante?

«Ero assolutamente sicuro di avere complessivamente migliorato la squadra, che già si era così ben comportata nel suo primo anno di serie A. Quindi, ero convinto di avere allestito una squadra molto interessante. Ovviamente, non potevo immaginare che avremmo comandato la classifica per circa 10 turni arrivando alla finale di Bologna e conquistando la Coppa Italia».

Mister, quanto lavoro ci è voluto per conquistare la vittoria in questa competizione?

«Questa coppa è il frutto del lavoro fatto dalla squadra, intesa come l’insieme di atlete, staff e società. In questi mesi le ragazze hanno lavorato sodo ogni allenamento ed i risultati di questa fatica si sono concretizzati in questo trofeo. Tutto questo però è stato possibile grazie all’impegno anche di chi di solito sta dietro le quinte, una ‘squadra nella squadra’, che lavora ogni giorno per permettere alle ragazze di esprimere la loro migliore pallavolo».

Presidente, qual è il segreto della Battistelli Consolini Volley?

«Credo non ci sia un segreto, ma più una ricetta che abbiamo adottato nel tempo e che fino ad ora ha sempre dato i suoi frutti ed è quella di partire dalla scelta del capo allenatore per poi formare, insieme al capo allenatore, la rosa. In questo modo, la scelta delle atlete è condivisa sin dall’inizio dalla società e dallo staff tecnico e non ci sono giocatrici che possono essere difese o tutelate solamente da una di queste due componenti. Personalmente ho sempre partecipato molto attivamente alla composizione delle squadre di questo quadriennio, fidandomi anche molto dell’opinione del capo allenatore.
Ovviamente, nel mio caso possedere delle competenze tecniche derivanti dalla mie precedenti esperienze da giocatore ed allenatore ha reso tutto più semplice.
Dal mio punto di vista, è fondamentale assemblare squadre equilibrate che offrano il minor numero di punti deboli alle avversarie ed evitare di inserire elementi magari bravi ma che non formano un collettivo equilibrato. L’altro parametro è il clima che si respira nel nostro ambiente. Ci poniamo ovviamente degli obiettivi, che però sono sempre ben calibrati alla nostra realtà. Tanto per fare un esempio, quest’anno volevamo arrivare tra le prime otto con conseguente qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia ed ai play off di fine campionato. L’assenza di pressioni in questi quattro anni sembra aver giovato molto alle atlete che hanno sempre superato di gran lunga le più rosee aspettative».

Mister, quanto è importante per una squadra sportiva avere l’appoggio e il supporto in tutto e per tutto della società?

‘Il supporto della società è fondamentale per raggiungere qualsiasi tipo di risultato, a maggior ragione lo è stato per arrivare a un traguardo per noi storico come questo. La Battistelli Consolini Volley ci ha messo fin dal primo giorno a nostro agio con una presenza costante ed attenta alle esigenze di giocatrici e staff. Il clima sereno che dirigenti e tifosi creano intorno alla squadra ci trasmette tanto entusiasmo, che poi riversiamo nel nostro lavoro in palestra e ad ogni partita. Non avverto qui a San Giovanni una separazione tra società e squadra, noi ci sentiamo parte integrante di questo progetto, che la Battistelli Consolini Volley porta avanti nella pallavolo e proprio per questo cerchiamo di fare il meglio possibile».

Mister, dopo aver raggiunto un traguardo cosi importante è difficile rimanere concentrati per altri obiettivi? Siete in corsa anche per il campionato?

«La grande emozione per la coppa deve, purtroppo, essere dimenticata per non correre il rischio di perdere il focus sul campionato. Il nostro obiettivo di inizio stagione era la qualificazione ai play off promozione ed è molto vicino anche se non ancora matematicamente raggiunto. Abbiamo però disputato fin qui un campionato positivo, rimanendo per tanto tempo a contatto con la testa della classifica quindi perché non provarci? Ci vuole equilibrio, i piedi ben piantati per terra, ma con gli occhi che guardano in alto».

Presidente, mister Saja sarà alla Consolini anche il prossimo anno? Lo ha già blindato con il contratto?

«Dopo una stagione ad oggi già trionfale, la volontà della società non può che essere quella di proseguire il rapporto con Coach Saja anche perché non cambiamo allenatore per il gusto di cambiare. Tuttavia, non abbiamo alcun contratto pluriennale né con allenatori né con giocatori, perché crediamo che chi vuole restare o arrivare nella nostra società lo debba fare convinto della sua scelta e non perché costretto da un contratto. Sicuramente, quando formuliamo una proposta ad un allenatore o ad un giocatore è perché abbiamo valutato le capacità tecniche ed il valore umano della persona contattata che può quindi essere certa del nostro gradimento».

Mister, il Presidente dice che lo vorrebbe sulla panchina della Battistelli Consolini Volley anche l’anno prossimo. Lei cosa dice a riguardo?

«Mi sono trovato molto bene qui a San Giovanni in Marignano. Per quel che mi riguarda mi ritengo parte del progetto che questa società ha deciso di portare avanti e mi piacerebbe continuare a dare il mio contributo in palestra per fare crescere ancora di più la Battistelli Consolini Volley».

Nicola Luccarelli

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