Cerca
Home > Politica > Le giravolte delle idee di Patto Civico Riccione Oltre

Le giravolte delle idee di Patto Civico Riccione Oltre

Nei giorni scorsi è stato dato conto delle prime proposte di Patto Civico e Oltre. Le hanno presentate esperti del settore del turismo e gli stessi promotori del Patto, Pizzolante e Ubaldi.

Non è per spirito polemico ma sinceramente, enfatizzare ciò che già si sta facendo da anni e soprattutto non rendersi conto e far finta di nulla, sul fatto che solo nel 2014 si affermavano cose, diciamo, leggermente diverse è abbastanza sconcertante.
Vediamo.

Fabio Ubaldi nel 2014 affermava nel suo programma:bisogna ripartire dal turismo per riavviare il motore della città, con l’obiettivo di fare di Riccione la Wellness Valley europea.”
Ubaldi versione 2017:Le ricchezze del territorio sono ricchezze di tutti e non delle città in cui risiedono. la Wellness Valley non è Cesena, ma è tutto la stessa zona di area vasta”
Meglio tardi che mai. Anche Ubaldi si è accorto che esistono le scelte e le politiche di area vasta. Da qualche anno.

E’ stato costituito il Distretto Turistico della Costa Romagnola in base ad una legge dello Stato. Al Distretto hanno aderito tutti i Comuni della costa da Cattolica a Comacchio, Riccione compresa. Tra gli obiettivi, proprio “meno burocrazia”. Ma questo l’On Pizzolante lo sa benissimo. Da Pizzolante ci si aspettano proposte di merito, che nell’ambito del Distretto Turistico, potrebbero essere adottate come buona pratica anche a livello nazionale.

Recentemente con la riforma delle legge regionale sul turismo è stata costituita l’area vasta del turismo “Destinazione Romagna” a cui ha aderito ovviamente anche Riccione (ultimo atto della Giunta Tosi prima di cadere).
Su integrazioni di territori ed esperienze, sinergie, aree vaste, niente di nuovo sotto il sole. Forse questo punto di vista andrebbe meglio affrontato con alcuni settori dell’imprenditoria riccionese.

Ancora. Ad esempio l’On. Pizzolante ha auspicato una “partecipazione attiva al sistema fieristico congressuale”. Immaginiamo si riferisse non solo a Riccione, ma anche a Rimini (che ora è pure Vicenza e Arezzo).

Ebbene, solo pochi anni fa lo stesso l’On. Pizzolante aveva questa opinione del sistema fieristico riminese: “Credo che il sistema Cagnoni sia un sistema fallito, credo che dovrebbero trarne le conseguenze velocemente.”

E ancora. Pochi giorni fa nel presentare Patto Civico Oltre, l’On Pizzolante dichiarava: ”Riccione ha bisogno di recuperare rispetto a Rimini…”.
Ma cosa pensava di Rimini Pizzolante qualche tempo fa?Di fronte a strade ormai deserte, negozi chiusi, appartamenti che non si vendono… Il suo sogno bucolico, l’innamoramento di Friburgo, invece che spingere Rimini verso nord la stanno facendo sprofondare verso sud”.

Poi c’è questa parte “interessante” di Riccione on demand. Cosa significa per le imprese e gli imprenditori? Discrezionalità? Oppure meno burocrazia per tutti?

Da ultimo una domanda sarebbe da rivolgere al professor Pollarini: cosa intende quando afferma che :“l’economia della notte in Italia vale tanto quanto l’agricoltura in termini di numeri e di fatturato.”?
Lo chiediamo perché Eurostat ha conteggiato per l’Italia un fatturato di oltre 43 miliardi di euro ed 1,6 milioni di aziende agricole nel 2013, l’Italia è la terza potenza agricola dell’Unione Europa.

Secondo Confcommercio la cosiddetta “economia della notte” in Italia, legata anche all’offerta turistica, genera un volume d’affari complessivo di 5,3 miliardi di euro: è il dato principale emerso a Firenze a metà novembre 2016, in occasione del XXXI Congresso Nazionale del Silb, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo aderente appunto a Fipe-Confcommercio.

L’Arciunès

Ultimi Articoli

Scroll Up