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Le discoteche: “Se quest’estate non ci fanno riaprire 40% chiuderà per sempre”

“Il governo ha varato un calendario di riaperture per tutte le attività economiche del Paese ma non ancora per le attività di intrattenimento e spettacolo. Per questo abbiamo elaborato un protocollo per le discoteche Covid-free”. Lo afferma all’agenzia Dire, Maurizio Pasca, presidente della Silb-Fipe, associazione imprese dell’intrattenimento, da ballo e dello spettacolo.

“Sulla falsariga di quello che hanno fatto a Barcellona, Liverpool, Amsterdam, anche noi stiamo portando avanti un protocollo sanitario per la riapertura in sicurezza degli eventi nel settore dell’intrattenimento – spiega Pasca – Ci saranno due eventi sperimentali, uno al sud e l’altro al nord Italia, per locali sia al chiuso che all’aperto. Il protocollo è stato sottoscritto dal professor Matteo Bassetti e dal professore Pierluigi Lopalco, ma ci ha lavorato anche l’infettivologo Antonio Cascio, dell’Università di Palermo. L’obiettivo di questo esperimento sarà dimostrare che anche le discoteche possono essere Covid-free. Come? Facendo entrare solo persone vaccinate e che dimostrino di essere stati protetti con il certificato di avvenuta somministrazione, o di aver avuto il Covid nei tre mesi precedenti o ancora con un tampone antigenico dall’esito negativo effettuato nelle 36 ore precedenti. All’interno dei locali le persone dovranno indossa la mascherina all’ingresso e nei bagni ma potranno stare senza, anche in assenza del distanziamento.

“Gli eventi europei Covid-free a cui ci rifacciamo con questo protocollo – ricorda il presidente Silb – non hanno fatto registrare neppure un caso nei giorni successivi al concerto. In ogni caso, chi partecipa all’evento – sottolinea Pasca – dovrà sottopporsi ad un tampone nei cinque giorni successivi all’evento. Tutto questo perchè vogliamo riaprire questa estate. Se dovessimo restare ancora chiusi – afferma ancora Pasca – il 40% dovrà chiudere definitivamente”.

Il protocollo, che verrà presentato al Comitato tecnico scientifico questa settimana, rappresenta un tentativo in extremis e in sicurezza di riavviare attività altrimenti destinate al fallimento, come spiega Pasca infatti “il settore che rappresento è chiuso ininterrottamente da 14 mesi, tranne una breve parentesi estiva dove hanno potuto riaprire il 10% delle attivita’ all’aperto. Su 2800 attività, solo 250 hanno riaperto i battenti nell’estate del 2020. E anche quelle 250 hanno avuto vita breve perchè con l’ordinanza del ministro della Salute Speranza, le attività delle sale da ballo sono state interrotte dal 17 agosto 2020”. “Se il Cts non dovesse darci una risposta in tempo, prima del 5 giugno, la data prevista per gli eventi? Noi contiamo sulla risposta del Comitato tecnico scientifico, non procederemo senza ma faremo in modo che arrivi per tempo”, conclude Pasca.

(Agenzia DIRE)

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