Dopo le esternazioni di Mauro Vanni (foto di copertina) presidente di Confartigianato imprese demaniali interviene Roberto Biagini presidente del CO.NA.MA.L.
“Siamo preoccupati perché siamo in una fase di stallo e occorre capire cosa succede”. Detto da Mauro Vanni ci sarebbe da farci una risata sopra e relegare questa, come le altre sue esternazioni ( “non gioiamo per l’Italia senza governo, ma sicuramente qualsiasi altro esecutivo sarà più favorevole agli interessi dei balneari”. Insomma, “siamo fiduciosi che il prossimo governo possa ascoltare i bisogni della categoria”) a mo’ di barzelletta, come avviene di solito all’ epilogo di quelle serate che hanno visto attori principali la piada e qualche caraffa di vino.
Il dramma è che lui e i suoi “colleghi concessionari balneari” non solo pensano davvero e sono decisamente convinti di quello che affermano, ma non hanno neppure un minimo di pudore nell’ esternalo nel contesto del “racconto pubblico” simulando di passare per vittime mentre sono totalmente responsabili in “concorso” della situazione attuale: “it ciapa enca per e cul”, direbbe “Biscein” di Amarcord.
Sono almeno 20 anni, addirittura ante Direttiva Bolkestein, che “i concessionari balneari” conoscono la loro situazione di contrasto con la normativa eurounitaria e, a fronte di tale consapevolezza che radica in loro privilegi atavici di casta, hanno chiesto e ottenuto connivenza da tutte le forze politiche e dai singoli rappresentanti istituzionali, genuflessi ai loro desiderata per questioni di consenso elettorale. Adesso, atteggiandosi a “statisti della sabbia”, scelgono loro gli interlocutori con cui dialogare (“I balneari ascolteranno i partiti “che vogliono aiutare le imprese italiane e con loro dialogheremo”), cioè tutti quelli e solo quelli che gli daranno ragione e gli prometteranno di consolidare i privilegi. Da parte loro, libera ed insindacabile scelta, ci mancherebbe.
Il problema resta l’ inaffidabilità degli interlocutori politici-istituzionali, la scarsa competenza in materia, la mancanza di serietà nell’ affrontare un tema dove in gioco ci sono libertà e diritti “non negoziabili” che vanno al di là del tema delle concessioni, in primis la libertà d’impresa e di stabilimento, la non discriminazione, la concorrenza leale, la possibilità per tutti gli imprenditori del settore, oggi preclusa, di poter accedere all’ utilizzo del demanio marittimo alle stessa stregua di chi lo ha monopolizzato per anni. Affidarci all’ Europa e alle sentenze dei giudici e una rassicurazione ma allo stesso tempi una magra consolazione.”
Roberto Biagini (CO.NA.MA.L.)