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Lavoro. Preoccupazioni ed aspettative dei riminesi

Il lavoro continua ad essere un problema per le famiglie degli italiani.

Una quota consistente, circa la metà, è colpita da problematiche legate all’occupazione. Il rischio di perderlo, la difficoltà a trovarlo, la cassa integrazione o l’estero come opportunità obbligata.

Abbiamo svolto il sondaggio della settimana proprio per capire come, nella realtà riminese, viene percepito e soprattutto vissuto quotidianamente il problema del lavoro: per chi lo cerca o per chi è preoccupato di perderlo.

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Solo un 12% ritiene che vi siano maggiori opportunità di lavoro rispetto ad un anno fa. Netto chi pensa il contrario (oltre il 50%).

D’altra parte in provincia di Rimini si segnala una diminuzione dell’occupazione nel settore alberghiero, nel commercio. Contemporaneamente i voucher sono oltre ai 2 milioni (la metà utilizzati nel turismo) la gran parte venduti in tabaccheria. Non è solo una percezione: aumenta la precarietà e viene percepita e vissuta in modo netto.

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Come si vede quasi il 60% pensa che negli ultimi 5 anni la precarietà sia aumentata.
Non va meglio con il lavoro nero.

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Anche in questo caso netta è la prevalenza di chi ritiene che sia aumentata l’illegalità.

Nessuna ancora mette sul banco degli accusati la riforma del lavoro. C’è attesa ma anche un giudizio non positivo.

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C’è attesa prima di dare un giudizio definitivo sul jobs act (oltre il 45%) ma una % poco più bassa pensa che non abbia cambiato nulla o peggiorata la situazione.

In questo contesto evidente che cambia l’immagine del lavoro preferito. Sempre maggiore è l’aspirazione ad un lavoro sicuro. Quando si parla di lavoro sicuro si pensa al dipendente pubblico.

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Dopo al lavoro sicuro (dipendente pubblico)  arriva il lavoro in proprio. Insomma non sotto “padrone” nel senso classico. E se proprio deve essere alle dipendenze meglio la grande azienda che la piccola.

Ma chi difende i lavoratori? Risposta non semplice

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Come si vede i luoghi classici (sindacati, politica, istituzioni) sono visti lontani, o quanto meno non vicini,  sul fronte del lavoro.
Il sistema sociale di maggiore difesa è la famiglia. E’ la famiglia l’ammortizzatore sociale più efficace.
A seguire gli altri. I sindacati al secondo posto, la politica bocciata (in particolare i partiti di centro sinistra)

Sono dati che consegnano una riflessione a tutti. Nessuno escluso. La politica, nel senso ampio del termine deve ripartire dal lavoro.

Sondaggio realizzato ed elaborato da Chiamamicitta.it.
Data o periodo in cui è stato realizzato il sondaggio: 19 – 27  gennaio 2017
Data di pubblicazione o diffusione: 28/1/2017 sito web
Campione casuale di 325 interviste utili rappresentativo della popolazione dei comuni costieri, maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età e attività

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