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Lavoratori agricoli davanti alle Prefetture il 10 aprile: “senza sostegni e diritti”

“Da “ Eroi del Covid” a “dimenticati”, il passo è breve. Per l’ ennesima volta, come era già successo con il DL “Ristori”, anche con il DL “Sostegni” la categoria dei braccianti agricoli è stata dimenticata o addirittura discriminata”.

Questo il commento di FLAI CGIL Rimini, FAI CISL Romagna, UILA UIL Rimini.

Il lavoro in agricoltura è caratterizzato da un’alta incertezza di reddito in quanto si “vive alla giornata” e gli stessi salari reali spesso non sono tali da permettere una vita dignitosa, ma senza questo duro lavoro non avremmo cibo in tavola o negli scaffali. Pur essendo in questa condizione, le donne e gli uomini che lavorano nel settore non si sono fermati, nonostante il rischio di contagio.

Da inizio pandemia – continuano -, i lavoratori agricoli, che nella nostra provincia ammontano a circa 3.000 addetti tra aziende di campo, vivai e agriturismi, hanno avuto solo 2 bonus di 500 e 600 euro ad Aprile e Maggio 2020 e poi il nulla. Da marzo 2020 si registra un calo significativo di giornate lavorative perché, oltre ai problemi legati ai cambiamenti climatici e ai danni causati d cimice asiatica, alcuni comparti (pensiamo al canale Horeka ad esempio) hanno ritirato meno prodotto, i vivai hanno visto meno affluenze, mentre gli agriturismi sono completamente chiusi. Non esistono ammortizzatori sociali strutturati proprio in virtù di un sistema organizzativo avventizio e di conseguenza “meno lavoro e meno prendo” e questa situazione si aggiunge ad un contesto dove il lavoro “grigio” è assai diffuso.

Confidavamo nel DL Sostegni per recuperare una stortura ingiusta, a nostro avviso, ma anche questa volta non si è voluto dare il giusto sostegno ai dipendenti del settore, come invece richiesto unitariamente dalle Organizzazioni Sindacali FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL più volte”.

Le nostre richieste:

• la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019;
• l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi;
• tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica che provocano una perdita di reddito per i lavoratori, ma anche la perdita di diritti previdenziali e assistenziali, compreso il possibile mancato riconoscimento della disoccupazione agricola; le lavoratrici donne, ancora una volta, sono le più penalizzate;
• riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca;
• il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza.

Oltre a questi punti, per noi essenziali, nelle mobilitazioni presenteremo anche: la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC) e nei Piani di Sviluppo Rurale (PSR), per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali e rimarcheremo la nostra contrarietà al tentativo di semplificare, ancora di più, l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Per questi motivi, dopo l’iniziativa davanti al Senato del 31 marzo, nella mattinata di sabato 10 aprile 2021, delegazioni sindacali di FLAI CGIL – FAI CISL – UILA UIL manifesteranno davanti alle Prefetture di tutta Italia.

La delegazione di Rimini si unirà a quelle dei colleghi di Cesena e Forlì in un’unica iniziativa, dalle ore 09 alle 11, sotto la Prefettura di Forlì in quanto, simbolicamente, capoluogo di riferimento per il contratto interprovinciale FC – RN dei operai agricoli e florovivaisti.

 

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