L’Artrov ha compiuto tre anni. E’ il locale nella zona della stazione, adiacente al sottopasso pedonale di via Principe Amedeo. Una zona, da sempre, ad alto rischio micro criminalità, punto d’incontro per spaccio, scippi. Pericolosa da attraversare nelle ore notturne. Il tutto in un’area di cerniera tra la Rimini della spiaggia con il centro storico.
Tutto questo fino a tre anni fa. Ora non più. Grazie al coraggio e alla professionalità di Riccardo Bianchini è sorto un locale punto di riferimento per tanti riminesi e turisti che escono dalla stazione. Un locale, come mancava nel centro storico, capace anche di coinvolgere altre “insegne” prestigiose di Rimini. Prima la Iole che ha lavorato per un anno nel locale di Bianchini con colazioni e apericena. Oggi con “l’Assassino” che rinfresca il palato con i suoi leggendari cocomeri. Un locale che ha un menu con le eccellenze romagnole e qualche variante sempre interessante al tema.
L’Artrov non si è mai fermato neanche durante la pandemia. Le sue convenzioni con il personale di Start, della Polizia di Stato, delle Ferrovie gli hanno permesso di continuare come mensa oltre al deliveri come gli altri ristoranti.
Uno scommessa vinta? Penso di si anche se Bianchini non può permettersi di abbassare la guardia. D’altra parte non è nel suo stile. All’anniversario erano presenti le istituzioni (consiglieri comunali) e la Giunta comunale. Poi tanti amici e sostenitori.
Io penso che l’amministrazione comunale debba agevolare questo imprenditore in tutti i modi leciti, ben sapendo che non si tratta solo di un’attività imprenditoriale privata ma soprattutto un’iniziativa con un grande valore sociale. Questa, per la collettività, è la scommessa da non perdere.
Grazie per il lavoro che Riccardo e la sua famiglia stanno facendo.