Continuano senza interruzioni gli incontri d’arte alla Galleria d’arte interna al Terme Beach Resort di Punta Marina (Ravenna), curati dall’art director Andrea Petralia.
Da domani, sabato 28 settembre – inaugurazione alle 18, alla presenza dell’artista e del critico d’arte Filomena Volpe – fino al 13 ottobre, è in programma una personale dell’artista riminese Laura Muolo, intitolata “Tra sogno e realtà”.
Classe 1975, milanese di nascita ma riminese di adozione, Laura si è specializzata in particolare nei ritratti (ai quali è dedicata gran parte della mostra di Punta Marina). Fra l’altro, alcuni anni fa ha vinto anche il concorso inglese per ritrattisti “Picture Draw Competition”.
Scrive di lei il critico Carlo Colombo Calabria:
«L’immagine dell’artista e il significato delle sue finzioni in Laura suggeriscono di eludere i modelli classici letterari e di delineare la sua personalità artistica a una caratterologia del “genio”. Questo metodo prevede di validare le notizie storiche di Laura pittrice nel suo contesto di vita sociale, della sua epoca storica e il consenso della sua opera di una società colta e interessata. Su questa linea mi parrebbe di mascherare mitizzando, con le ormai facili formule stereotipate della critica d’arte istituzionalizzata, la sua personalità incline alla rappresentazione di una “romanza del soave” ampliata nella sua più profonda creatività di fusioni emozionali esplicitate dalla sua intelligente personalità pittorica. La mia linea non è né saggia né psicanalitica ma “anatomica”; singolare forma di osservazione intima dell’opera d’arte di Laura Muolo, che ne coglie forse la sua personalità di serena commistione di spirito profondo e sogno come processo primario. Di Laura, che nella leggenda scenografica delle sue opere, implica un nostro coinvolgimento partecipato – emozionale, apprezziamo l’idea amorosa dell’Essere verso ogni altro Essere della natura».
«Di quel reale favoloso “drammatico meraviglioso” che Laura ci mostra parrebbe fatto di cose elementari che sono quelle essenziali – continua il critico – , e lei invece di accantonarle come banali, si sostituisce con la sua capacità inventiva, infilandosi attrice, da dietro le quinte in quel teatro dei sentimenti umani, elevando la novità espressiva della sua scena pittorica il gusto sottile sicuro della realtà presente come bellezza per l’esclusiva ragione che svolge sempre la sua opera nel melodramma intimo del desiderio del cuore. Lei è dentro ogni sua opera e la sua affinità ci spinge, in ogni più in là, per inoltrarci in una concezione più complessa dello spirito fanciullesco che conosce l’indovinello. La sua creatività cela ciò che il suo spirito profondo graficamente rivela. La vedete “rosa” reggere lo stelo in quel pensiero ausiliare che rasenta nel diritto dell’esistenza, la grazia che si dona, odore spirituale, nel disordine perfetto di maggio in soave raccoglimento nel segreto dei fiori. Nelle sue opere c’è sempre sottoscritto il tentativo di chiarire e affermare la posizione dell’io nella caricatura antica del desiderio di bellezza, naturalmente conosciuto, nelle modalità più segrete».
È nell’osservare ogni sua opera – conclude – , che contiene l’argomento che deve essere scoperto, che Laura Muolo ci permette di afferrare per un attimo quel “reale” che si presenta nello stesso momento meravigliosa delizia e appena dopo, nello stesso istante, si sottrae in una meravigliosa inquietudine. Ha una umanità soave Laura Muolo, artista che nella sua compiuta e naturale anatomia della creatività, ci accompagna a mani imbrattate di colori, fin nel profondo silenzioso biancore della tela. Ci tiene riassunti in attesa nell’arena calda del suo dipinto, tra gli urli colorati degli spalti e la bufera drammatica dei sensi tra il toro e il torero. E’ per quel sospiro che stinge il sangue raffermo dilatandolo tra i colori. Tutti in attesa tra il silenzio e il grido, fermi in quella eleganza velata e svelata dei suoi dipinti, nella silenziosa armonia anatomica della finzione. Si conduce tra le linee poetiche dei suoi colori sorridendo Laura Muolo, la memoria della sua sensibilità di ogni suo dipinto è velato il timore della rosa che alla finestra si concede ai saccheggi dei nostri sguardi per amore del bello».
La mostra – realizzata grazie alla collaborazione di Art e Parquet di Godo di Russi – resterà aperta tutti i giorni, 24 ore su 24.