Non è un un addio ma un arrivederci, e anche a molto presto, quello del colonnello Giuseppe Sportelli. Il comandante provinciale di Carabinieri di Rimini lunedì prossimo lascerà il suo incarico per trasferirsi a Roma, quale Capo di stato maggiore della 1a Brigata Mobile di stanza a Tor di Quinto. Un ruolo di primissimo piano dopo tre anni esatti passati in riviera: “Rimini è stata la mia università – ha detto il colonnello nel congedarsi con la stampa – un’esperienza che mi ha dato tantissimo sia dal punto di vista professionale che da quello umano. Quindi ci rivedremo molto presto: ho delle licenze arretrate e ho intenzione di passarle qui, ma questa volta da turista e in compagnia dei tanti amici che ho conosciuto in questa terra straordinaria”.
E sì che l’ufficiale dell’Arma di esperienze ne ha fatte tante. Nato a Massafra in provincia di Taranto, 47 anni, sposato con due figlie, dopo la scuola militare alla “Nunziatella” di Napoli, l’accademia di Modena e la scuola ufficiali Carabinieri di Roma, ha comandato la 3a compagnia del 10° battaglione “Campania” di Napoli (1997-00), le compagnie di Petralia Sottana (2000-02), Casarano (2002-07), Modena (2007-12) e l’11° battaglione mobile dei carabinieri di Bari (2012-17). Ed ha partecipato a numerose missioni operative di peace-keeping all’estero: in Bosnia, Kosovo e “Antica Babilonia” in Irak, a interventi di protezione civile per le alluvioni di Sarno e i terremoti dell’Aquila e a Modena.
Ma il comando provinciale a Rimini lui lo definisce “il coronamento di tutte queste avventure”. Perché “non è vero che questa è una realtà medio-piccola. Qui le problematiche sono quelle di un grande centro, con manifestazioni che coinvolgono un numero impressionante di persone. Ed è gente che viene da fuori, di cui non sappiamo niente”. Primo impatto, infatti, con la Molo Street Parade. E quindi via via i tanti eventi, estate e inverno: “Le fiere, il Natale più lungo del mondo, l’estate naturalmente. Quindi mai riposare per le feste comandate. Ma per me è stato un piacere, perché la risposta del personale e degli enti pubblici con cui ho avuto relazioni è stata eccezionale”.
Poi arriva l’emergenza Covid: “Abbiamo iniziato a prepararci quando l’epidemia è scoppiata in Cina e ancora qui non era arrivata. Perciò quando ci siamo trovati in lockdown eravamo già pronti. E devo dire che ho avuto la soddisfazione più grande della mia vita: tutti i militari che erano in licenza sono rientrati da soli, ‘noi siamo qua!’. Significa avere un gruppo coeso, motivato, responsabile. Sarò sempre grato a questi uomini e queste donne”.
E ancora: “Questa è stata una delle province che è stata chiusa quasi ermeticamente: significava avere 150 carabinieri sulle strade, giorno e notte. E innegabilmente con questo contagio c’era anche del timore, nessuno si era mai trovato in una situazione del genere. Ma le misure che abbiamo preso sono state tempestive ed efficaci. Solo tre carabinieri sono risultati positivi, subito presi in cura e poi guariti. La caserma di Misano immediatamente sanificata. Alla fine un bilancio nettamente positivo, date le circostanze”.
Il ringraziamento di Sportelli va anche ai cittadini della provincia di Rimini: “Gente attiva, volenterosa, che non si perde d’animo e si impegna nelle situazioni più difficili, un esempio per il Paese. Per questo mi sono fatto tanti amici da queste parti”.
Lunedì, dopo un’occhiata ai servizio dei seggi elettorali, il colonnello passerà le consegne al pari grado Mario La Mura: “Gli ho detto: qui trovi una Ferrari. Divertiti”.