Nei primi anni 40 le spiagge di Bellariva e Miramare erano considerate “di lusso”. Erano gli anni appena precedenti alla promulgazione delle leggi razziali ma la loro onta andava già abbattendosi in Italia, anche sulle località vacanziere della Riviera Romagnola. Quegli arenili destinati ai clienti più abbienti, nella zona sud della città romagnola, erano stati infatti dichiarati inaccessibili agli ebrei e due circolari del Governo fascista, diffuse rispettivamente nel giugno 1941 e nell’agosto 1942 imponevano formalmente ai prefetti e ai podestà di far rispettare l’ordinanza. Non a caso questi due documenti furono emessi proprio dalla Regia Prefettura di Forlì.
Si tratta di una delle testimonianze documentali, tratte dal volume “Spiagge di lusso – Antisemitismo e razzismo in camicia nera nel territorio riminese” (ed. Panozzo), curato da Antonio Mazzoni e Lidia Maggioli, che raccontano dell’applicazione delle leggi razziali nel territorio riminese. Un tema che i due storici affronteranno proprio nella seconda sessione del convegno internazionale che si svolgerà domani presso la Sala del Giudizio del Museo di Rimini.
L’importante evento formativo dal titolo “Giornata internazionale di studi: Le leggi contro gli ebrei in Europa (1933-1945): la Germania nazista, la Francia di Vichy e l’Italia fascista, uno sguardo comparato Symposium”, prevede la partecipazione di Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna, Gloria Lisi, Assessore alle Politiche per la Pace Comune di Rimini e Fabio Tomasetti, Presidente Istituto storico Rimini.
Nelle due sessioni di lavoro, previste rispettivamente nella mattina dalle ore 9,30 e nel pomeriggio dalle 14,30, interverranno Laura Fontana, Hans-Christian Jasch, Gadi Luzzatto Voghera e Laurent Joly, direttore di ricerca CNRS (CRH_EHESS).